Un conto ancora aperto. Quanto valgono 250 anni di schiavitù?

Un conto ancora aperto” di Ta-Nehisi Coates in Italia è pubblicato da Codice edizioni     

(letto da Francesco Masala)

A partire dall’ abolizione della schiavitù i problemi negli Usa non sono certo diminuiti.

I ragionamenti di Ta-Nehisi Coates non fanno una piega e non sono astratti, ma legati alla vita delle persone, con nome e cognome.

Ta-Nehisi Coates pone un problema, come risarcire personalmente e come comunità chi ha avuto dei trattamenti pessimi,  a essere gentili, per motivi, economici, ideologici, etnici, e non solo, da parte di un’altra comunità, che se ne è avvantaggiata.

L’oggetto del libro sono i neri negli Usa, ma Ta-Nehisi Coates cita, per allargare il discorso, tedeschi ed ebrei,e il risarcimento della Germania a Israele, e l’apartheid in Sudafrica.

Il punto è solo questo, se la continua discriminazione (e oppressione) di una parte della popolazione, pur nella legalità, deve portare a un risarcimento.

E questa strada non presa farà la differenza.

Non esiste un organismo, come le Nazioni Unite, per esempio, che sancisca che ogni discriminazione, a livello di stati, prima o poi dovrà essere risarcita, Ta-Nehisi Coates pone il problema.

“Sappi, Stato ora potente, che poi pagherai tutto, con gli interessi”: ecco un articolo che non esiste nei trattati internazionali, e non ancora nel senso comune di moltissimi cittadini del mondo.

Il pensiero poi lascia gli Stati Uniti d’America e lo spettro del risarcimento si aggira per il mondo, dalla Palestina, ai territori Mapuche, per fare qualche esempio, e agli altri indigeni americani, dal Canada a capo Horn, ai Rohingya del Myanmar, agli aborigeni australiani e neozelandesi, una lista lunghissima.

Buona lettura, e grazie a Ta-Nehisi Coates, che sa scrivere e si fa capire benissimo.

Un conto ancora aperto” di Ta-Nehisi Coates è stato tradotto da Codice edizioni: 112 pagine per 9,90 euri; http://www.codiceedizioni.it/libri/un-conto-ancora-aperto

IN “BOTTEGA” CFR ANCHE: Tra me e il mondo – Ta-Nehisi Coates e L’incubo americano.

E di Coates vale recuperare sul sito di «Internazionale» (se avete l’abbonamento) il lungo, ricco, lucidissimo articolo «Il mio presidente era nero» uscito in gennaio: una lucida analisi di meriti, errori e “blocchi storici” di Obama. [db]

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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