Un luddista: indice e capitolo zero – 1/7

Un luddista si dondolava sopra un filo di ragnatela

riflessioni su opensource, creative commons e sul capitalismo della sorveglianza

di jolek78


Indice

Capitolo 0: Il cyber partigiano
• Prologo

Capitolo 1: Una mattina mi son svegliato
• Chi (non) vuol essere individualista
• Sediamoci a capotavola
• Just for Fun
• Homebrew Computer Club e Goedel
• Hacker lo è chi hacker lo fa
• Indymedia
• E l’open publishing
• Per un pugno di MP3
• Il Creative Commons

Capitolo 2: E ho trovato l’invasore
• La mia capretta
• Si stava meglio quando si stava peggio
• Ajax. E il Web 2.0
• Bloggo Ergo Sum
• La privacy. Qualche anno fa
• Il Guerrilla Manifesto
• Una metafora: il gioco della vita
• Più data che meta
• Se una chiave non basta
• Nuvole in cielo e in terra
• Internet fatto a strati

Capitolo 3: Partigiano portami via
• Cipolle e Dark-web (1)
• Cipolle e Dark-web (2)
• Il migliore dei web possibili
• A new dream on the block
• Umano, troppo umano
• A cosa stai pensando?
• C’è un dataismo di troppo
• Evviva l’illuminismo
• Dal tavolo del ricercatore
• Fino alla scienza in Open Access

Capitolo 4: Che mi sento di morir
• La crisi dei subprime…
• …e la rivoluzione della Blockchain
• Un Ebay sulla Darknet
• We Are Legion – o quasi
• Pirati (tanto) politici
• Il ruolo del nuovo giornalismo
• Mendax è tornato
• Gli androidi forse non sognano più
• Twitter non è Rousseau

Capitolo 5: E le genti che passeranno
• Dipendenti o Cittadini?
• Oh My Barack
• Quel rimorso che cambia il mondo
• Un anello per domarli tutti
• Chi di Brexit colpisce
• Facebook non ama Cambridge
• Il caveau dei controllori
• Year-Zero
• A proposito di democrazia
• Anche le API nel loro piccolo
• La risposta non è la censura

Capitolo 6: Mi diranno che bel fior
• Il concetto di responsabilità individuale
• Leggero come un Container
• Un Pinguino per amico
• Raspberry oh my Raspberry
• Paranoid Android
• C’è un Mammut che gira nella stanza
• Gli Open Standard
• Macchine che analizzano macchine
• Online oppure Onlife
• Etica ed Open Source
• Come è potuto accadere
• E ora?


Cronologia

– 1960: Prime ricerche del DARPA
– 1964: Nasce il BASIC
– 1969: Nasce la rete ARPANET
– 1975: Primi test di connessione
– 1976: Lettera di Bill Gates agli hobbysti
– 1977: Apple produce Apple II
– 1978: Prima connessione dial-up di una BBS
– 1983: ARPANET adotta il protocollo TCP/IP
– 1985: Richard Stallman fonda la Free Software Foundation
– 1989: Cade il muro di Berlino
– 1989: ARPANET si demilitarizza – Nasce Internet
– 1991: Lettera di Linus Torvalds – Nasce Linux
– 1992: Nasce la Internet Society
– 1993: Prima release di Mosaic
– 1995: Prima release di Netscape
– 1998: Nasce il ICANN
– 1998: Eric Raymond fonda la open source Initiative
– 1999: Nasce Indymedia
– 1999: La battaglia di Seattle
– 1999: Nasce Freenet
– 1999: Prima release di Ajax
– 2001: Lawrence Lessing fonda la Creative Commons
– 2001: 11/9 e Patriot Act
– 2003: Nascita di Tor
– 2003: Anti-war protest
– 2004: Facebook esce dalla sua fase di beta
– 2006: Chiusura di PirateBay
– 2006: Nasce PlosOne
– 2006: Nasce il Pirate Party
– 2006: Julian Assange fonda Wikileaks
– 2008: Crisi dei subprime
– 2008: Satoshi Nakamoto crea Bitcoin
– 2008: Google lancia Android
– 2009: Iran e la Twitter Revolution
– 2010: Scoppia la Primavera Araba
– 2012: Obama – Primo mandato
– 2012: Steve Bannon rileva Breitbart News
– 2013: Edward Snowden contatta Glenn Greenwald
– 2015: Obama – Secondo mandato
– 2016: Referendum sulla Brexit
– 2016: Nasce Mastodon
– 2017: Elezione Donald Trump
– 2017: Wikileaks pubblica Vault7
– 2018: Scandalo Cambridge Analytica
– 2018: Nasce il protocollo ActivityPub
– 2019: Prima release della Hippocratic License
– 2020: Pandemia Covid-19
– 2020: Attacco a Capitol-Hill


Bibliografia

Libri presenti e citati
#1 WWW – Robert J. Sawjer
#2 Talking to my Daughter – Yanis Yarufakis
#3 The Age of Surveillance Capitalism – Shoshana Zuboff
#4 The Cathedral and the Bazar – Eric S. Raymond
#5 The Rise and Fall of Shawn Fanning’s Napster – Joseph Menn
#6 Just For Fun: The Story of an Accidental Revolutionary – Linus Torvalds
#7 Free as in Freedom – Richard Stallman
#8 No logo – Naomi Klein
#9 The Medium is the Massage – Marshall McLuhan
#10 Wikinomics – Don Tapscott
#11 The Cult of the Amateur – Andrew Keen
#12 Who Controls the Internet – Jack Goldsmit & Tim Who
#13 The Art of Invisibility – Kevin Mitnik
#14 A Good Old Fashioned Future – Bruce Sterling
#15 Weaving the Web – Tim Berners Lee
#16 Being Digital – Nicholas Negroponte
#17 Homo Deus – Yuval Noah Harari
#18 Future Shock – Alvin Toffler
#19 Enlightenment Now – Steven Pinker
#20 Too Big to Fail – Aaron Sorkin
#21 The Net Delusion – how not to liberate the world – Evgeny Morozov
#22 Permanent Record – Edward Snowden
#23 No Place to Hide – Gleen Greenwald
#24 Neuromancer – William Gibson
#25 The Wikileaks Files – Julian Assange
#26 How To Be a Stoic – Massimo Pigliucci
#27 Cosmos – Carl Sagan
#28 How to Destroy Surveillance Capitalism – Cory Doctorow

Libri consigliati
Who controls the Internet – Jack Goldsmith & Jim Wu
The Hacker Crackdown – Bruce Sterling
Free as in Freedom – Richard Stallmann
A History of the Internet and the Digital Future – Johnny Ryan
The Shallows – Nicholas Carr
To be a Machine – Mark ò Connell
People vs Tech – Jamie Bartlett
Who rules the World – Noam Chomsky
Against Method – Paul Feyerabend
Data-ism – Steve Lohr
When Google met Wikileaks – Julian Assange
The future of Ideas – Lawrence Lessing
The Four Dimensional Human – Laurence Scott
Deep Fakes and the Infocalipse – Nina Schick
With a Little Help – Cory Doctorow
How Democracy Ends – David Runciman
Democracy Hacked – Martin Moore
The Forth Revolution – Luciano Floridi


Glossario

algoritmo : sequenza di operazioni utilizzata per risolvere un problema
anarchia : ideologia basata sulla liberta individuale – contrapposta al potere precostituito
apache : server web in licenza open source
api : pezzo di codice che permette a due piattaforme di comunicare fra loro
arpanet : sistema di comunicazione globale – per uso militare – pre-internet
backup : sistema di salvataggio dati – di norma fatto su uno storage esterno
basic : uno dei primi linguaggi di programmazione
bbs : server centrali a cui connettersi per utilizzare servizi – internet prima del www
blog : weblog – diario online
browser web : programma informatico ideato per la navigazione su internet
c : linguaggio di programmazione
chat : sistema di comunicazione fra utenti realizzato attraverso diversi protocolli
citizen science : sistema partecipativo di raccolta dati scientifici attraverso la comunità di appassionati
net neutrality : indipendenza delle idee su internet
cms : strumento per la creazione di contenuti sul web
community : comunità – spesso utilizzato per descrivere un gruppo di persone su internet
computer : elaboratore elettronico
console : interfaccia comandi via terminale
cookies : sistema di tracciamento attraverso un sistema di comunicazione fra sito web e browser web
copyright : pratica creata per impedire di distribuire e modificare materiale proprietario
copyleft : pratica creata per distribuire e modificare materiale senza licenza proprietaria
crosslink : link reciproco fra siti web
cut & paste : copia ed incolla, spesso usato nell’accezione di assenza di verifica
cyberpunk : sottogenere della fantascienza – futuro tecnologico e distopico
cypherpunk : movimento proveniente dal cyberpunk focalizzato sul rispetto della privacy
dark web : parte di internet nascosta, accessibile attraverso un apposito software
dark web : parte profonda del deep web
database : sistema di archiviazione ed estrazione dati in strutture logiche
dataismo : società tecnologica basata sull’uso dei metadata
deep web : web non indicizzato dai motori di ricerca
distopia : contrario di utopia – altamente negativo
dotcom : gergo usato per descrivere le aziende che operavano su internet all’inizio degli anni 2000
e-mail : sistema di invio e ricezione di posta elettronica
exif : metadata contenuti all’interno di una immagine digitale
fft : trasformata veloce di furier – algoritmo matematico
file : contenitore di dati in formato digitale disponibile in diverse estensioni
filter bubble : accesso costante alle stesse fonti di informazione
forum : piattaforma online per discussioni – su web
free software : programma informatico rilasciato con licenza open source
freenet : rete nel dark net – vedere deep web e dark web
ftp : protocollo per lo scambio file
geek/nerd : utilizzato per identificare persone interessate ad argomenti tecnologici
gnu/linux : sistema operativo basato sul kernel linux
gopher : navigazione internet da terminale – internet prima del www
gui : graphical user interface – interfaccia grafica
hacker : persona appassionata che ama approfondire un argomento nel dettaglio
hard disk : disco fisso dove risiedono i dati macchina
hardware : elettronica con cui è composto un qualsiasi oggetto elettronico
high-tech : tecnologia avanzata, usato spesso in associazione con azienda
html : linguaggio di programmazione
i2p : rete nel dark net – vedere deep web e dark web
iaas : interface as a service
internet : sistema di comunicazione globale – per uso civile
interprete : esecutore di operazioni a partire da un determinato linguaggio di programmazione
irc : protocollo utilizzato per chat in stanze e canali
java : linguaggio di programmazione
javascript : linguaggio di programmazione
kernel : cuore del sistema operativo destinato a comandare tutti i processi macchina
laptop : computer portatile
leak : perdita – gergo tecnico per definire una fuga di notizie
linux : kernel derivato da unix – vedere le voci kernel e gnu/linux
linux live : particolare distribuzione linux che non salva i dati sul disco fisso
lisp : linguaggio di programmazione
mailing list : piattaforma online per discussioni – via email
metadata : insieme di dati provenienti da altri dati e strutturati in maniera gerarchica
motore di ricerca : sistema complesso di immagazzinamento ed estrazione dati provenienti dal surface web
mysql : database in licenza open source
news feed : usato per descrivere il sistema di aggiornamento proveniente da fonti rss
newsgroup : simile ad email ma con possibilità di inviare e ricevere ad un gruppo di indirizzi
newsletter : sistema elettronico di comunicazione attraverso e-mail
nickname : nome identificativo principalmente utilizzato online
offline : non in rete – fuori da internet
onlife : termine coniato per rappresentare la tendenza a vivere su internet
online : in rete – su internet
open access : sistema di fruizione e distribuzione gratuita di contenuti
open publishing : vedere open access
open source : sistema di condivisione aperta del codice sorgente
oracle-db : database prodotto dall’azienda oracle
p2p : peer to peer – infrastruttura con scambio dati fra pari
paas : platform as a service
paper : carta – termine spesso utilizzato nell’accezione di pubblicazione scientifica
perl : linguaggio di programmazione
personal computer : elaboratore elettronico da scrivania
php : linguaggio di programmazione su web in licenza open source
podcast : contenuto audio distribuito sul web
policy : regole presenti in una determinata community
porta : strumento attraverso il quale comunicano sistemi attraverso determinati protocolli
postgresql : database in licenza open source
privacy : riservatezza – termine indicato in analogia con la sicurezza online
profiling : profilazione degli utenti attraverso i metadata
prosumer : utente che fruisce e fornisce contenuti su internet
protocollo : tipo di comunicazione effettuato fra differenti sistemi
python : linguaggio di programmazione
rss : formato di distribuzione contenuti sul web
saas : software as a service
server farm : luoghi chiusi dove son contenuti computer server
sistema operativo : sistema di gestione hardware e software incaricato di far funzionare la macchina
sito web : struttura informatica contenente un server web navigabile attraverso un browser


Excusatio non petita, accusatio manifesta

Questo non è un lavoro scientifico.
Sebbene faccia spesso uso di dati, citazioni, parametri e statistiche, l’analisi realizzata è frutto, e forse altro non potrebbe essere, dei miei bias culturali ed ideologici. La mia naturale ritrosia ad esprimere pareri personali deriva dal fatto che ho passato troppo tempo a raccontare dati scientifici, ad investigare e risolvere problemi informatici.

Ho sempre pensato che il buon argomentare sia un’arma potenzialmente a doppio taglio e che solo i numeri possano restituire ordine laddove ordine non c’è.

Ma il mio passato giornalistico mi ha insegnato una cosa: il mito dell’informazione imparziale va assolutamente ridimensionato. Tutte le volte che guardiamo alla realtà, o tutte le volte che la raccontiamo, lo facciamo con i nostri occhi, con le nostre paure, i nostri dubbi, le nostre speranze. E questo libro non è da meno.

Ho una confessione da fare: si, anch’io sono affetto da bias culturali. E si, anch’io quando analizzo il mondo che mi circonda lo faccio con i miei occhi e non con gli occhi di un ipotetico e imparziale algoritmo. Quindi è altamente probabile che io abbia utilizzato del “cherry picking” nel selezionare le fonti e nell’analizzare i dati, ma sono un partigiano e odio gli indifferenti, come avrebbe detto Gramsci. E parteggio per una visione del mondo libera, indipendente, avulsa da controlli esterni e catene.

I miei occhi sono importanti.


Introduzione

Il tizio che scrive sono io, jolek78, uno dei tanti non-più ragazzi che, per voglia, curiosità o disperazione sono scappati via dall’Italia. La mia vita in sostanza si può riassumere in poche parole: da piccolo giocavo con i lego, da adolescente con i circuiti elettrici, diventando grande ho cominciato a giocare con i computer.

Combatto contro la depressione da quando ne ho memoria e di certo questo periodo di lockdown (con tanti ringraziamenti alla zoonosi) non è stato di aiuto. Ma qualcosa è successo: il silenzio, l’isolamento dal mondo circostante e la solitudine mi hanno forzatamente costretto a riflettere su molte cose.

Lavoro nel mondo dell’Information Technology ormai da più di 6 anni ma la mia passione, quella vera, è da ricondursi al giornalismo, sopratutto quello scientifico. Ho fondato, tanti anni fa, con un gruppo di amici, un sito che diventò il portale italiano per l’astronomia (per chi se lo ricorda ancora si chiamava Astrofili.org). E poi, pochi anni dopo, grazie a una serie di eventi che preferisco non esplorare in questa sede, mi imbarcai in un progetto che portai avanti per 5 anni. Era un podcast scientifico, si chiamava Caccia al Fotone, e lì, a mie spese, imparai l’importanza della comunicazione e il ruolo che il buon giornalismo può avere su un pubblico attento.

Ecco perché scrivo questo libro.
Perché le mie riflessioni, quello che ho imparato, quello che ho vissuto e studiato nel corso di questi anni, spero possano essere utili a qualcuno, anche soltanto per fornire dei piccoli spunti di riflessione. I tempi che viviamo non sono semplici e i problemi che ci troveremo ad affrontare si potranno risolvere soltanto con l’aiuto di tutti.

Questo è semplicemente il mio minuscolo pezzo di codice.


Capitolo 0 – Il cyber partigiano

Prologo
C’era una volta Caitlin Decter, una ragazza non vedente che, grazie a uno strumento tecnologico chiamato eyePod, riusciva a “vedere” il Word Wide Web e comunicare con Webmind, una entità profonda che viveva al suo interno. Quando lessi questa storia nella trilogia WWW(#1) di Robert J. Sawyer fu amore a prima vista. In qualche modo sembrava toccare alcuni punti chiave che mi avevano “tenuto in vita” – passatemi l’espressione – fino ad allora. In un’intervista l’autore dichiarò che il suo lavoro di scrittura cominciò grazie a un articolo pubblicato su New Scientist in cui si leggeva che “il word wide web, nel suo complesso, aveva lo stesso numero di sinapsi di un cervello umano”. Idea affascinante, e spaventosa allo stesso tempo.

La relazione fra Caitlin Decter e Webmind mi disse una cosa: il web poteva essere non soltanto un individuo super-intelligente, ma anche un individuo pensante ed empatico da tutelare. Una nuova versione del Robbie dei racconti di Asimov in cui ci si domanda da quando si possa trattare un robot sullo stesso piano di un essere umano.

Salvate il soldato Internet



https://archive.org/details/un-luddista-si-dondolava



CREDITS

Contatti
mail: jolek78@tutanota.com || xmmp: jolek78@conversejs.org
mastodon: https://fosstodon.org/@jolek78

Strumenti utilizzati
libreoffice https://www.libreoffice.org/
calibre https://calibre-ebook.com/
gimp https://www.gimp.org/

Musica ascoltata
https://cryochamber.bandcamp.com

Copertina
immagine: https://www.deviantart.com/mclelun
font: https://github.com/googlefonts/Inconsolata

Licenza
This work is licensed under a
Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International (CC BY-NC-ND 4.0)

Avvertenza
Ogni lavoro ha dei refusi e/o errori. E questo non è differente. Nessun imbarazzo quindi: se trovate anomalie, sentitevi liberi di segnalarle all’indirizzo jolek78@tutanota.com. Le correzioni verranno inserite nella prossima versione. Grazie!



Licenza: CC BY-NC-ND 4.0
Prima bozza completata: 13/02/2021
Seconda bozza completata: 25/04/21
Terza bozza completata: 13/01/2022



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jolek78 on Email
jolek78
Un tizio che pensava di essere uno scienziato. Si ritrovò divulgatore scientifico. Poi si addormentò su un aereo e si risvegliò informatico. Ma era sempre lui.

12 commenti

  • Avevo accolto con entusiasmo a suo tempo il lavoro intrapreso da Jolek78 come introduzione a Linux. Pensavo semplicemente al sistema operativo e al mondo open source in generale. Entusiasmo poiché uso Ubuntu dall’inizio degli anni duemila, da quando esiste, e seguivo l’evoluzione di questo mondo dal 1994.
    Ma, ragazzi e ragazze, cosa è diventato questo lavoro. Sebbene l’autore si mostri con un profilo “basso”, modesto, questo libro è molto di più. È semplicemente una visione del mondo. È una cultura critica tanto più necessaria per il nostro mondo alla mercé dei vecchi poteri e dei nuovi poteri. I dominanti mondiali con caratteri vecchi e con caratteri nuovi.
    La non neutralità della scienza e della tecnologia è da riproporre con fermezza. Anche perché il pregiudizio è presente in molta sinistra e in molta parte delle classi subalterne. Come il pregiudizio della “superiorità bianca”, dell’eurocentrismo e dell’occidentalocentrismo ecc. E così come tanti pregiudizi storici, sociali, culturali, antropologici.
    Un vivyo ringraziamento a Jolek78 e alla Bottega che ospita. Giorgio

    • Molto interessante, grazie per questa cornice di contesto che mi dà più contezza e se possibile più stima per l’autore di questo progetto.

    • Vedrai Giorgio che nel libro non si parla di neutralità della scienza et similia, ma di qualcos’altro… qualcosa che coinvolge tutti, ma che nessuno vuole affrontare. In fondo dire “è colpa mia” è molto più difficile che dire “è colpa del sistema” 😉 Buona lettura 🙂

  • Grande Fabio!
    Se qualcuno leggendo l’indice ha pensato: “Mmm, interessante…” – fidatevi che il contenuto lo sarà anche di più.
    È vero che è una visione del mondo: è un lavoro che apre gli occhi su qualcosa che sotto gli occhi abbiamo da un bel pezzo; e ne c’è né di bisogno!

    • Ehila’ giovanotti! Contento di vedervi qui 🙂 Mi raccomando niente spoiler eh… che voi l’avete letto quando ancora era scritto tutto in inconsolata (chi sa sa, chi non sa…pazienza) 😉

  • Che bella questa introduzione. Si capisce che la competenza è enorme, eppure il tono sembra quello di una persona amica che ci si mette accanto. Proseguo la lettura con fiducia. Grazie!

    • Ciao Giulia, spero che ti piaccia poi anche il seguito. L’ho scritto per me in realtà, perché dovevo fare ordine fra i miei pensieri sparsi e alla fine, ho capito dove volevo arrivare… ma solo alla fine… Buona lettura 🙂

  • Francesco Masala

    l’indice sembra scritto dal Coniglio Bianco di Lewis Carroll, promette bene

  • Ho percorso le scritto di Jolek68 e l’ho trovato didattico, ricco di informazioni, senz’altro ben fatto ed utile e a mio parere anche da consultare e da tenere sottomano.
    Si intuisce quel che l’autore afferma: “perché dovevo fare ordine fra i miei pensieri sparsi e alla fine, ho capito dove volevo arrivare… ma solo alla fine”.
    Più che di una visione del mondo, com’era scritto in un commento, forse si tratta di una intelligente, documentata e competente descrizione di un mondo, certo soggettiva ma non per questo meno interessante. Un bellissimo lavoro anche se a mio gusto non arriva a tirare le fila del politico.
    Quanto al soldato internet, non sarà facile “salvarlo” perché, come d’altronde spiegato, è arruolato nell’esercito nemico.
    Se posso permettermi nei libri consigliati e nella bibliografia oltre ai classici e ad una letteratura quasi esclusivamente anglofona (tutto il libro parla quasi esclusivamente del mondo anglosassone) , anche qualche scritto più politico e non solo di origine AUKUS appunto come per esempio “Utopia del software libero” di S. Broca o anche il mio “Neurocapitalismo” e magari citare il titolo della traduzione italiana di Zuboff la cui citazione mi era sfuggita.

  • Salve Giorgio, grazie per il feedback costruttivo e per i complimenti. Assolutamente vero: in effetti non volevo sfociare nella politica, intendo sinistra-destra, ma sulla politica del “cosa posso fare per cambiare le cose e perche'”. Si e’ vero, ho citato soltanto libri del mondo anglosassone, ma credo che questo sia perche’ mi son relegato da anni nella perfida Albione, e forse, nonostante tutto, ne subisco anche un po’ il suo fascino.

    p.s
    Prendero’ come augurio il fatto che lei mi abbia assegnato 10 anni in piu’. I typos siano ringraziati 😉

  • Giorgio Griziotti

    68 un mio evidente lapsus freudiano rivelatore! eh eh
    Grazie per la risposta.

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