Un popolo di coglioni

di Pietro Ratto (*)

silvioInBallo

La notte di Natale, mentre tutti gli italiani stavano a naso in su, gongolandosi fra panettoni e stelle comete, il Parlamento ha inserito nella Riforma fiscale l’articolo 19 bis, che recita così: «Per i reati previsti dal presente decreto, la punibilità è comunque esclusa quando l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile dichiarato o l’importo dell’imposta sul valore aggiunto evasa non è superiore al 3% dell’imposta sul valore aggiunto dichiarato». Con questo codicillo, che depenalizza l’evasione fiscale nei confronti dei più ricchi, veniva di fatto impacchettato il regalo di Natale a Berlusconi il quale, in tal modo, si vedeva annullata la sua condanna a quattro anni di reclusione e, soprattutto, la sua interdizione dai pubblici uffici, potendo ricandidarsi alle prossime elezioni. Quando l’inciucio era stato scoperto, Renzi si era detto sorpreso («Mi sembra strano…!»), sostenendo di non saperne assolutamente nulla e promettendo di modificare subito la legge. Poi, naturalmente, le cose si erano fermate lì, contando nella solita, distratta ed ignorante indifferenza degli italiani.

Ebbene, da circa un mese i media stanno facendo passare nei loro notiziari, come se fosse una cosa normale, l’idea che Renzi potrebbe incassare l’appoggio del Cavaliere (che più non è, ma c’è anche da aspettarsi che torni ad esserlo), per le solite, imprescindibili “riforme” che l’Europa si attende da noi. E proprio in cambio di quella norma. Quella norma della cui ingiustizia e incostituzionalità, lì per lì, molti si erano scandalizzati, quella norma che al nostro Premier pareva “impossibile”, quella norma che lui stesso aveva promesso di eliminare subito. Quella norma, che a tutt’oggi è ancora inserita lì, sotto l’alberello. Lì dove l’avevano messa il 24 dicembre.

Quanto a Berlusconi, come non ricordare che per la condanna al Processo Mediaset l’ex/futuro Cavaliere – considerando anche lo sconto di pena ottenuto all’inizio di febbraio – se l’è cavata con ben ventidue giorni di lavoro (per una media di quattro ore al dì), alla Sacra Famiglia di Cesano.

Ecco, diciamolo chiaro. Evidentemente noi amiamo davvero farci prendere in giro. Della giustizia, in realtà, non ci frega un bel nulla. Un popolo di corrotti, dopotutto, si merita governanti così.

Ci piacciono i despoti, i tiranni, i signorotti da mantenere con i nostri stipendi, con le nostre tasse, sempre più esose per noi, sempre più aggirabili e risibili per loro. Siamo fatti così: saranno state le dominazioni straniere, sarà il sole, il mare, la pizza e il mandolino…

Benvenuti, allora, in una nazione di milioni di idioti che si danno le arie dei navigati, di quelli che: «Tanto si sa che le cose vanno così», quelli che: «Di cosa ti meravigli?». Benvenuti nel Bel Paese, in cui tutti fanno i cinici, i saputelli, quelli che non si sorprendono più di nulla, dando dell’ingenuo a chi si meraviglia ancora, a chi vorrebbe ancora lottare, nonostante tutto; a chi non è solo indignato, ma incazzato nero. Benvenuti in questo Paese di saccenti anestetizzati.

Che, a ben guardare, si riduce a un bel branco di coglioni.

(*) Questo post è ripreso da BoscoCeduo.it. Qui in blog-bottega siamo abituati a chiamare Silvio Berlusconi con il numero della sua tessera P2-1816. Non un vezzo ma un breve… promemoria. (db)

 

Pietro Ratto
Nato nel 1965, si è laureato in Filosofia ed Informatica nel 1990 con una tesi in Intelligenza Artificiale. Dal 1995 è iscritto all'Albo dei Giornalisti. Professore di Filosofia, Psicologia e Storia, ha vinto diversi Premi letterari di Narrativa e di Giornalismo. Collabora saltuariamente con il quotidiano La Stampa e gestisce i siti "BoscoCeduo" (www.boscoceduo.it) e "IN-CONTRO/STORIA" (www.incontrostoria.it).
Le sue pagine Facebook e Twitter intitolate "BoscoCeduo" sono quotidianamente frequentate da centinaia di docenti ed alunni italiani.

I suoi libri:
- P. Ratto, "Le pagine strappate", Elmi's World, 2014
- P. Ratto, "La Passeggiata al Tramonto. Vita e scritti di Immanuel Kant", Leucotea, 2014
- P. Ratto, "Il Gioco dell'Oca", Prospettiva editrice, 2015
- P. Ratto, "I Rothschild e gli altri", Arianna editrice, 2015

Pietro Ratto è anche musicista. E' stato infatti fondatore e leader del gruppo di rock progressivo ATON'S (vedi http://www.atons.it oppure, su Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Aton's), uno dei riferimenti più importanti del neo-progressive italiano a livello internazionale, dal 1977 al 1999, con una decina di album all'attivo.

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