Una piccola triste storia

caro db, questa devo condividerla. Ero in autobus. Ho incontrato un tizio che indossava la maglia gialla dei comitati antirazzisti di Imola del 2011, «primo marzo, una giornata senza di noi». Di solito non parlo agli estranei, specie in prima mattina e specie dopo una serata a Gin ma ho fatto un’eccezione. Gli ho chiesto se ti conosceva. Ha detto di no e che lui ha solo comprato la maglietta. Poi ho capito che era del Pd, sottolineava le differenze con la festa di Liberazione che ora c’è a Bologna. Fra mille osservazioni banali e scontate è finito a parlare della crisi e malissimo dei dipendenti pubblici. Ha detto che lui è un imprenditore e che ha perso due terzi del suo profitto da qualche anno. Parlava solo di se stesso e male di tutti. Se ce n’era bisogno ecco l’ennesima orrida dimostrazione che nelle difficoltà non si pensa (Dio ce ne guardi) a unirsi ma a essere sempre l’uno contro l’altro. Ho pensato: Pd meno elle, come dice Grillo. La cosa più triste è che si impara a marmorizzare l’idea che parlando con gli estranei non si condivide più niente e, anzi, che si stava meglio prima… desolante. E mi resterà per sempre il mistero del perché portava quella maglietta.

ciao – Lf

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Un commento

  • La facciata, la maglietta, sinistroide, e la quotidianità improntata alla sublime regola del ” mors tua vita mea”: filosofia sinistra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *