Un’altra querela per Davide Fabbri

la “bottega” pubblica il comunicato di Davide Fabbri e di nuovo si rammarica che in così pochi parlino dei tentativi di intimidire un blogger coraggioso

MI E’ ARRIVATA UNA NUOVA QUERELA. STAVOLTA DA PARTE DI EX SINDACALISTA DELLA CGIL PASSATO A BRACCIO DESTRO DEL DATORE DI LAVORO
Sto diventando un collezionista di querele. Tentano di sfiancarmi. Ma io sono assolutamente tranquillo e sicuro delle mie fonti di informazione. Desidero rassicurare chi mi legge: continuerò a scrivere inchieste, le querele non avranno il risultato di imbavagliare una voce libera e indipendente.
Questa volta a querelarmi è Nunzio Fiorentino (che su Facebook utilizza un profilo fake col nome di “Rocco Sebastiano”) e la moglie Elisa Torrisi. Lavorano entrambi – con un ruolo di responsabilità – all’interno dell’azienda «Giuseppe Zanotti spa» di San Mauro Pascoli. Su di loro avevo scritto un articolo il 19 marzo, che ripropongo qui in fondo.
Chi è Nunzio Fiorentino e perchè mi querela? Gli ha dato fastidio che io abbia rivelato l’utilizzo fake del suo profilo Facebook, ma soprattutto aver raccontato che era prima delegato sindacale della CGIL poi referente di fiducia del datore di lavoro Giuseppe Zanotti. Un bel trasformismo: il salto di casacca, da sindacalista RSU a referente aziendale.
La solita e banale querela. Senza chiedere rettifiche come prevede la legge sulla stampa in materia di notizie inesatte o non corrette. In larga misura le querele a raffica sono azioni strumentali, che vanno – fra l’altro – a intasare i lavori del sistema giudiziario: compromettono la serenità di un blogger, che deve farsi carico di spese legali per difendersi, con grave incidenza sul diritto di libera espressione del pensiero, essenziale in un regime democratico. Nel nostro Paese la stragrande maggioranza delle denunce-querele per articoli di stampa o articoli sui social network ha un’origine intimidatoria. Nel 2016 sono andate in decisione 9.039 querele: le archiviazioni sono state 6.317, pari al 69,88%. L’azione penale è iniziata in 2.722 casi, pari al 30,12%. Nel 2016 i condannati con sentenza irrevocabile sono stati 287. Le condanne a pene detentive sono state 38; 234 le multe. Vuol dire che più dei due terzi delle querele risultano infondate e sono davvero pochi, meno del 10%, i casi in cui il giudizio va avanti fino ad accertare la responsabilità del giornalista, del blogger, del cronista. Esaminando la serie storica, si nota una tendenza crescente alla “querela facile”.

Facile” poiché di fatto – con l’attuale impianto normativo – non costa nulla ma può sortire quell’effetto intimidatorio che il presunto offeso spera di ottenere per mettere a tacere qualcuno scomodo. I semplici numeri che ho riassunto dimostrano che l’obiettivo è bloccare le inchieste, non chiedere giustizia.
Tornando alla vicenda specifica, vi informo che il 3 aprile 2020 Nunzio Fiorentino ed Elisa Torrisi (marito e moglie, che vedete in foto) si ritengono offesi dai miei articoli, usciti sul mio profilo Facebook e “La Bottega del Barbieri”.

Fiorentino e Torrisi hanno presentato una denuncia-querela nei miei confronti, presso il Comando Stazione dei Carabinieri di Savignano sul Rubicone. L’ipotesi di reato è la diffamazione a mezzo social-network, ai sensi dell’articolo 595 comma 3 del codice penale.
Nunzio Fiorentino ed Elisa Torrisi sono referenti dell’azienda “Giuseppe Zanotti”, svolgono le funzioni e hanno le prerogative del responsabile aziendale, sono a tutti gli effetti capo-reparto.

Cesena, 28 aprile 2020
Davide Fabbri, blogger indipendente


Questo è l’articolo del 19 marzo.
NELLA MIA BACHECA FACEBOOK NON E’ TOLLERABILE LA VIGLIACCHERIA E LA CODARDIA
Il caso del responsabile di reparto Nunzio Fiorentino, della fabbrica “Giuseppe Zanotti spa” di San Mauro Pascoli. Interviene nel dibattito scaturito da una mia inchiesta sull’azienda in questione, con un profilo fake, con un profilo falso, quello di un fantomatico “Rocco Sebastiano”. E difende, con imbarazzo e nervosismo, a spada tratta le decisioni del suo datore di lavoro Giuseppe Zanotti.
In questa mia bacheca Facebook non è per nulla gradita (anzi, risulta intollerabile) la vigliaccheria e la codardia: i comportamenti di colui che si nasconde dietro un profilo Facebook falso.
Nunzio Fiorentino fino al mese scorso era un delegato sindacale dell’azienda, RSU della Filctem / CGIL. Poi è diventato repentinamente un braccio destro del titolare Giuseppe Zanotti, dopo aver contribuito con determinazione – nel settembre scorso – a far allontanare dall’azienda ben cinque responsabili di reparto e un direttore. Successivamente due di quei posti, sono stati occupati dallo stesso Nunzio Fiorentino (responsabile del reparto “manovia”) e da sua moglie Elisa Torrisi (responsabile del servizio qualità).
Ieri – come si diceva – mi sono occupato della fabbrica della moda “Giuseppe Zanotti spa” di 250 dipendenti, segnalando un caso accertato di corona virus all’interno della fabbrica stessa.
Il titolare della ditta Giuseppe Zanotti non ha mai pensato – in seguito a questo evento eccezionale – di sospendere temporaneamente l’attività.
A tutti viene chiesto a gran voce un grande senso di responsabilità per tentare di arginare la diffusione dell’epidemia di Covid-19. Un imprenditore etico e illuminato (questo è il mio punto di vista), alla luce di quello che è accaduto all’interno dell’azienda, che produce fra l’altro beni non essenziali, in via precauzionale (questo il senso della mia inchiesta di ieri) dovrebbe sospendere la propria attività.

Cesena, 19 marzo 2020

Davide Fabbri

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