Uno straordinario artista: Jacek Yerka 31
di Mauro Antonio Miglieruolo
Chiedo scusa ai lettori per non avere più ampiamente commentato i lavori di Jacek Yerka. Al quale con molta fatica ho potuto rendere il poco omaggio di questa lunga galleria di ineffabili invenzioni. Il fatto è che Yerka è un autore che, non solo per profondità ma anche per ampiezza di proposta, per essere non dico esaurientemente ma anche solo degnamente trattato, esigerebbe il sacrificio di tutta una vita.
Anzi, di più vite. Perché Yerka è artista che sa parlare con parole nuove e diverse alle diverse nuove persone che si presentano e presenteranno davanti a lui, per considerarlo, se non per ammirarlo. Naturalmente una persona che si presenti a lui due volte, troverà anche la seconda (o nell’eventuale terza) qualcosa di nuovo per cui ammirarlo.
Rinnovo inoltre il rammarico per qualche ripetizione o refuso che, temo, ahimè! troverete. Tenete presente che non tutte derivano da leggerezza; alcune sono frutto della vertigine conseguente alla manipolazione di forse più di 500 opere. Altre invece (le ripetizioni) in effetti non sono tali, ma introdotte deliberatamente per permettere, a chi ne avesse voglia, di confrontare i diversi effetti che producono in chi esamina l’opera, i differenti livelli di finitura dell’opera, le diverse definizioni con la quale è presentata; o anche solo la diversità di colorazione introdotta da questo o quell’appassionato che si è ritenuto legittimato a manipolarle.
E’ da tenere presente inoltre che ho presentato ambedue le versioni ogni volta che ho potuto mettere il mouse sia sulla versione incorniciata sia su quella senza cornice. La diversità dell’effetto complessivo salta agli occhi. Le caratteristiche di grande artista saltano agli occhi. E’ chiaro che non ci troviamo a fare i conti con un grande illustratore, ma con un grande creatore di immagini. Allo stesso scopo spesso ho conservato il risultato del lavoro preparatorio dell’opera e l’opera finale, per un proficuo confronto degli effetti che possono essere ottenuti utilizzando come rifinitura tecniche serigrafiche o ancora meglio tecniche giclée (neologismo con il quale si descrive il processo di stampa, su carta o tela, di opere d’arte digitali usando una stampante altamente professionale a getto d’inchiostro).
Confido infine che molti (non tutti: il tutti in arte, in ogni forma d’arte, costituisce un aggettivo da evitare) scoprendo Yerka abbiano provato la mia medesima sconcertata ammirazione. Non tanto a causa della notevole capacità d’invenzione, ma per quel soffice, quella delicata maniera di porgersi che mantiene anche nei soggetti più forti, più esplicitamente alieni. Egli inoltre, come già accennato, è largo, poliedrico, ampio, incline a trattare tematiche diverse, con una grande abilità nello spaziare tra una sorta di peculiare allucinato realismo e la reinvenzione totale della natura all’insegna della libertà immaginativa. Nel primo caso ottiene realizzazioni che presentano sfumature inquietanti, ai limiti quasi del mistero, avvertimento (avvisaglia?) che esiste qualcosa in più in quel che noi vediamo, che però non vediamo, sebbene se ne abbia sentore. Sanno bene i fanciulli dell’esistenza di quest’altro piano e l’utilizzano, lo riportano a sé. L’utilizzazione di un adulto, quella di Yerka in particolare, importa la lezione che la vita è sogno anche durante la veglia, che l’enigma è nascosto in ogni piega della più evidente realtà.
Nel secondo caso (reinvenzione della natura) permette alla fantasia di sbrigliarsi non per produrre caos (magari un caos ordinato) ma per ricombinare gli elementi che compongono la realtà in modo differente dall’ordinario, senza però apparentemente romperne la quiete, poiché ottiene il risultato di tornare alla vita ordinaria esponendo un quotidiano pacato, il quotidiano di sempre, di ricostruire in qualche modo il normale ancorché stravolto. La verità è che il visibile, l’invisibile e l’inventato sono tanto bene espressi, da rendere questo stravolgimento, la vera realtà. O forse solo la realtà in cui vorremmo vivere.
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Concludo con l’auspicio che i lettori non solo abbiano gradito, ma che vorranno pure intervenire per iniziare a costruire l’immenso edificio interpretativo che aspetta di essere edificato sull’opera di questa impareggiabile polacco.
Arrivederci alla prossima (che sarà di nuovo una galleria Naif)
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Per l’anteprima di queste gallerie vedi:
http://danielebarbieri.wordpress.com/2014/08/27/yacek-yerka-artista-sintesi-del-novecento-anteprima/
Per l’introduzione e note biografiche vedi:
http://danielebarbieri.wordpress.com/2014/09/03/uno-straordinario-artista-jacek-yerka-01/
Le immagini di Jacek Yerka sono accompagnate da una breve commento anche nei post:
https://danielebarbieri.wordpress.com/2014/09/10/uno-straordinario-artista-jacek-yerka-07/
https://danielebarbieri.wordpress.com/2014/09/17/uno-straordinario-artista-jacek-yerka-13/
https://danielebarbieri.wordpress.com/2014/09/24/uno-straordinario-artista-jacek-yerka-19/
https://danielebarbieri.wordpress.com/2014/10/01/uno-straordinario-artista-jacek-yerka-24-sette-tesi-su-yerka/
Peccato sia finita. Ma, lo prometto, si tratta di un addio che può essere letto come un arrivederci. Di Yerka credo parlerò ancora.