Uruguay: progetto di legge per cancellare la memoria
Guido Manini Ríos e Raúl Lozano, del partito di estrema destra Cabildo Abierto, vogliono ripristinare la Ley de Caducidad che restituirebbe l’impunità ai repressori della dittatura militare (1973-1985).
di David Lifodi
In Uruguay il governo del presidente Lacalle Pou sferra un duro attacco alla memoria dei desaparecidos. L’intento del partito di estrema destra Cabildo Abierto è chiaro: concedere l’amnistia ai repressori della dittatura militare che tenne sotto scacco il paese tra il 1973 e il 1985 tramite una proposta di legge volta a ripristinare la Ley de Caducidad.
La mossa del partito non sorprende: al suo interno vi sono simpatizzanti della dittatura e nazifascisti dichiarati. Presentato lo scorso 4 agosto, il progetto ha come primi firmatari Guido Manini Ríos, leader e senatore di Cabildo Abierto, e del senatore Raúl Lozano. La Ley de Caducidad, detta anche Ley de Impunidad, varata nel 1986 dal governo dell’allora presidente Julio María Sanguinetti, del Partido Colorado, concedeva l’amnistia ai militari legati alla dittatura e colpevoli di omicidi politici tra il 1973 ed il 1985. Furono circa settemila i prigionieri politici torturati durante gli anni del regime che non hanno ottenuto giustizia. Nel 1989, dal referendum promosso per abrogare la legge uscì a sorpresa una maggioranza di favorevoli al mantenimento della Ley de Caducidad, nel timore che i militari uscissero di nuovo dalle caserme per instaurare una nuova dittatura.
La Commissione interamericana per i diritti umani ha già invitato il paese a non ripristinare la legge, ma Cabildo Abierto, partito di una destra conservatrice e cattolica, ma che ha al suo interno anche molti esponenti ruralistas e fascisti dichiarati, punta sulle tradizionali idee all’insegna di ordine e disciplina per raggiungere la presidenza del paese nel 2024, nonostante l’attuale mandatario Lacalle Pou sia tutt’altro che progressista.
Preoccupano inoltre gli episodi di violenza contro senza tetto e indigenti avvenuti negli ultimi mesi, i cui responsabili sarebbero militanti del Frente Nacional Revolucionario del Uruguay, di Orgullo Skinhead, del Partido Nacional Socialista del Uruguay e Partido Uruguayo, piccole formazioni di estrema destra che gravitano nell’area di Cabildo Abierto. Peraltro, va ricordato che la famiglia di Guido Manini Ríos viene da una tradizione apertamente golpista. Hugo Manini Ríos, fratello di Guido, è ricordato negli ambienti dell’ultradestra per questa preoccupante dichiarazione: “Cuando se da el primer paso golpista Juventud Uruguaya de Pie aplaude a las Fuerzas Armadas”.
Nonostante il presidente Lacalle Pou si sia almeno apparentemente sfilato dal tentativo di riscrivere la storia a cui punta Cabildo Abierto (partito che è comunque parte della maggioranza di governo), la sfida all’interno della destra uruguayana sulla pelle dei familiari degli scomparsi e sulla memoria dei desaparecidos sembra essere stata lanciata. Raúl Lozano e Guido Manini Ríos si dicono sicuri di riuscire a ripristinare la Ley de Caducidad. Nel “Compromiso con el País” sottoscritto da Lacalle Pou nella campagna elettorale che poi lo ha portato alla vittoria dopo 15 anni di frenteamplismo, non si fa menzione della volontà di rendere di nuovo attiva la legge, ma è altrettanto vero che ciò non significa rifiutare a priori la proposta di Lozano e Manini Ríos, argomentano entrambi.
Sempre i due esponenti di Cabildo Abierto di recente hanno attaccato con forza il fiscal General de la Nación, Jorge Díaz, chiedendone la destituzione per le sentenze che condannano diversi esponenti della dittatura militare.
Il progetto di legge che mira a ristabilire la Ley de Caducidad ha un incipit particolarmente subdolo perché riconosce ai familiari dei desaparecidos il diritto inalienabile alla verità sulla scomparsa dei propri cari, ma al tempo stesso ritiene che il diritto penale abbia ormai esaurito la sua funzione punitiva all’insegna della “necessaria convivenza sociale”. A questo proposito, grande preoccupazione è stata espressa da José Carlos Mahía, vicepresidente del Frente Amplio, che ha parlato di un aperto tentativo per ritornare all’impunità ed ha espresso il timore che la società uruguayana sarebbe fortemente lacerata se la Ley de Caducidad tornasse di nuovo in vigore.
Il 20 maggio di ogni anno, a Montevideo, viene organizzata una marcia in memoria dei desaparecidos. La manifestazione, promossa per la prima volta nel 1995, intende ricordare l’assassinio di Zelmar Michelini ed Héctor Gutierrez (personalità di primo piano del Frente Amplio e del Partido Nacional) ed i tupamaros Rosario Barredo e William Whitelaw, uccisi il 20 Maggio 1976 durante il loro esilio a Buenos Aires. Se il progetto di legge divenisse legge dello Stato, per loro e per tutti i desaparecidos sarebbe un insulto, nel segno di una ambigua e strumentale “pacificazione nazionale” a cui si appellano Lozano e Manini Ríos, ma che farebbe solo il gioco di Cabildo Abierto.