Varese: il lupo si finge agnello

Gian Marco Martignoni (della Cgil) ha ripercorso – su “Varese News” dell’8 novembre- una vicenda giudiziaria che vede il professor Eros Barone opposto alla Lega Nord. E’ la vecchia tecnica del lupo che si finge agnello sperando che i giudici ci caschino (la lettera era intitolata “La via giudiziaria al totalitarismo”). Una piccola ma significativa vicenda anche perchè va moltiplicata per mille nei luoghi dove la Lega comanda, C’è un quotidiano e pesante mobbing istituzionale contro gli immigrati ma anche intimidazioni verso chi comunque si oppone. Dunque ripropongo la vicenda su codesto blog facendo mio l’invito finale “a tramutare la solidarietà verso il professore in una presenza militante alle prossime udienze”. Quanto al Berlusconi citato, ricordo che qui è conosciuto come il signor P2-1816 cioè con il numero di tessera che aveva in quella loggia massonica segreta di Licio Gelli che congiurò contro la democrazia. (db)

caro direttore,

nel primo numero della nuova serie della rivista Alfabeta (luglio-agosto 2010) Umberto Eco, segnalando come l’attacco agli intellettuali venga sempre da destra, così conclude il suo intervento d’apertura a questo fascicolo dedicato alla figura e alla funzione degli intellettuali: “Ed è proprio nel momento in cui rinasce l’uso del termine intellettuale come insulto, e come designazione di chi vuol ficcare il naso in questioni che non dovrebbero riguardarlo, che bisogna rivendicare questo compito di vigilanza proprio dalle funzioni intellettuali, guarda caso, la cosa meno autoreferenziale che esista”.

Ringraziando Antonio Di Biase per aver opportunamente segnalato come caso nazionale il processo politico istruito in data 14.10 nei confronti di Eros Barone (si veda la sua lettera del 29.10 “Solidarietà a Barone”) mi sembra utile richiamare alla memoria dove è andato a ficcare il naso il professore Eros Barone nel dicembre del 2006 .

Premesso che nel novembre 2006 a Binago veniva ucciso un giovane rom da un vigile comunale, il professor Barone, in relazione alla lettera “La deriva filofascista della Lega” del 1° dicembre, intervenne in data 2.12 per criticare le aberranti e odiose dichiarazioni del neo segretario della Lega Nord Rizzi” con la lettera titolata “Leghismo e fascismo”. Rizzi aveva parlato addirittura di “uno zingaro in meno”.

In seguito alla lettera di tal Vanessa Pratt “la Lega non è etichettabile” del 11.12 il professor Barone replicò con la lettera del 12 dicembre “Piccoli Hitler”, che è l’oggetto della richiesta del risarcimento pari a € 50.000 per danni morali.

Essendo intervenuto in quel dibattito in data 7.12 con la lettera “Basta con questa destra barbarica”, ritengo che l’azione di carattere intimidatorio promossa nei confronti di Eros Barone si configuri come una plateale lesione dell’articolo 21 della Costituzione, che recita “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Salvatore Lo Leggio nel blog segnalato da De Biase ha sviluppato un approfondito ragionamento a partire da altri casi verificatesi nella nostra provincia oltre a quello di Barone, tra i quali spicca la denuncia-querela da parte del Comune di Varese nei confronti di Michele Serra, che nella sua rubrica “Satira preventiva” su “L’espresso” si è permesso di collegare la vicenda Malpensa con la Lega Nord e la città di Varese.

L’avvocato utilizzato dalla Lega Nord per le azioni legali (compreso il comune di Tradate per quanto concerne la vicenda del bonus bebè) si chiama Gianfranco Orelli: pertanto Salvatore Lo Leggio nel pezzo sopracitato è giunto alla pertinente e lapidaria considerazione che saremmo in presenza in terra varesina di una “via giudiziaria al totalitarismo”.

Totalitarismo leghista che aborre il diritto di critica, alla stessa stregua del “totalitarismo post-ideologico” berlusconiano, i cui caratteri sono stati ben tratteggiati dallo storico Antonio Gibelli nel pamplet “Berlusconi passato alla storia”, recentemente tradotto anche in Francia.

D’altronde, che la Lega Nord sia debole coi forti e forte coi deboli è dimostrato a iosa dai fatti, e certamente non sono gli strali plebei contro “Roma ladrona” a poter celare il populismo demagogico e reazionario di questa formazione politica, che è annoverata nell’estrema destra europea (si veda a tal proposito l’ottimo volume comparativo di Alain Bihr “L’avvenire di un passato”).

Infatti, in Francia il destrorso Sarkozy mai si sognerebbe di associare al governo il Front National di Le Pen, che è l’equivalente della Lega Nord in quel Paese, poiché il sistema dei media ha comunque una sua obiettività, e il rapporto tra le classi – si veda la sequenza impressionante degli scioperi contro la riforma delle pensioni, – non è così deteriorato come in Italia, a causa di una speciosa divisione sindacale operata da Cisl e Uil a danno della Cgil e soprattutto dell’unità del mondo del lavoro.

Diversamente nel nostro Paese, segnato da una manipolazione televisiva senza eguali in Europa, la Lega Nord, pur essendo una formazione politica anti-nazionale, che utilizza il “federalismo” per mascherare il suo discorso secessionista, è funzionale ai disegni autoritari del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Al punto che da tempo gli storici più avveduti dibattono attorno al “modernismo reazionario” che contraddistinguerebbe la cosiddetta seconda repubblica, non disdegnando di comparare sul piano dell’analogia storica il berlusconismo con il fascismo.

Anche se sarà sempre troppo tardi quando in sede storica verrà tirato il bilancio dei danni morali e culturali, sociali e politici provocati dalle innumerevoli cene di Arcore del lunedì sera.

Pertanto, è per me un dovere e un onore l’essere stato chiamato a testimoniare in difesa dell’onestà intellettuale e della probità del professor Eros Barone, che oltre ad essere un amico fraterno, compagno di letture più o meno eretiche, è anche un compagno da sempre in prima linea nelle lotte sindacali di categoria e confederali promosse dalla Cgil.

Infine, credo che la solidarietà spontaneamente manifestatasi nella comunità dei lettori di Varesenews debba tramutarsi in una presenza militante nelle prossime udienze che si terranno presso il Tribunale di Varese, soprattutto da parte di chi “vuol ficcare il naso in questioni che non dovrebbero riguardarlo”.

La prima seduta in cui si potrà tangibilmente essere a fianco del professor Barone è stata calendarizzata per il 15 giugno del 2011.

Cordiali saluti

Gian Marco Martignoni della Cgil di Varese

Redazione
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