VEDO TRE

(Roba del Pabuda…)

 

tornando dal lavoro,                

smaltendo col cammino

le tossine del lavoro,

vedo tre intenti a far bene

il loro lavoro:

dipingono di nero

un cancello:

coprono di buio pesto

l’arancio

dell’antiruggine

e ascoltano

a volume moderato

vecchi brani famosi

di Abd al-Halīm Hāfeẓ,

facendo dondolare

appena appena la testa:

io

mica frequento tanto

la musica egiziana

vecchia,

però: mi piace molto

quel modo loro

di lavorare:

tra il nero, l’arancio

e il profumo di vernice

con sopra una melodia

d’amore e di festa.

così

mi fermo a guardare

e finisce che

il mio contenitore d’idee,

sempre ben poggiato

sulle spalle,

impercettibilmente

cominci a dondolare

 

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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