«Venice Blue Flag»: solo pubblicità

comunicato del comitato NOGrandiNavi e dell’Associazione AmbienteVenezia sull’impatto da traffico marittimo (*)

©Gianni Berengo Gardin courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

 

©Gianni Berengo Gardin courtesy Fondazione Forma per la Fotografia

C’E’ LA FIRMA DELL’ACCORDO VOLONTARIO VENICE BLUE FLAG – ECCO INVECE QUELLO CHE CHIEDIAMO DA DIVERSI ANNI
2017 12 06 Primo Documento su Inquinamento Atmosferico traffico Portuale – per Capitaneria di Porto ed altri enti ed istituzioni (1)

Mentre Transport & Environment, la Federazione Europea delle associazioni per la sostenibilità dei trasporti, rende nota la classifica dei paesi dell’Unione Europea sulle azioni per la diminuzione dell’inquinamento navale dove l’Italia risulta essere al terzultimo posto.

Lunedì 26 marzo a Venezia viene sottoscritto l’accordo volontario Venice Blue Flag 2018, che risulta essere una azione puramente pubblicitaria;

come si è visto anche negli anni precedenti nel quale era in vigore questo accordo volontario se dai controlli effettuati dalla Capitaneria di Porto si riscontra che qualche nave da crociera non utilizza il carburante con contenuto di zolfo inferiore allo 0,1% non succede niente!

Infatti nell’accordo non sono previste alcun tipo di sanzioni o di penalizzazioni in caso di non rispetto dell’accordo.

Si è verificato poi il caso negli anni scorsi che alcune delle compagnie di navigazione hanno fatto ricorso contro le sanzioni emesse dalla Capitaneria di Porto di Venezia a fronte di controlli su navi che non avevano utilizzato carburanti a norma di legge e per altre carenze sulla tenuta dei registri o dei campioni di carburante.

Nell’ allegato trovate un nostro documento del 6 gennaio 2017 che è stato inviato a tutti gli enti ed istituzioni competenti, dove abbiamo analizzato in maniera dettagliata:
• le diverse problematiche derivanti dell’impatto ambientale da traffico marittimo a Venezia e in Laguna;
• le diverse azioni previste da alcuni anni Piano della Regione Veneto per la Tutela e il Risanamento dell’Atmosfera, che non sono state ancora realizzate;
• le indicazioni e prescrizioni della Commissione Tecnica VIA del Ministero Ambiente espresse nell’ambito dell’esame di alcuni progetti relativi alle navi da crociera che dovrebbero essere applicate anche nell’attuale struttura del Porto di Venezia;
• gli esempi positivi e le azioni realizzate nel mondo in alcuni porti virtuosi che si stanno radicalmente trasformando per diventare sempre più ecocompatibili;
• le varie azioni che proponiamo da diversi anni; e che riportiamo di seguito così vi renderete conto che si possono affrontare seriamente le diverse problematiche legate al crocierismo e al traffico marittimo:

“………… Concludendo chiediamo che:
• Dopo inaccettabili ritardi venga fatto con estrema urgenza quanto previsto nei documenti sopra citati (35 bis Norme Tecniche del PAT, Azioni per i Porti del PRTRA della REGIONE DEL VENETO)
• le indicazioni e prescrizioni della Commissione Tecnica VIA del Ministero dell’Ambiente vengano applicate e realizzate da subito anche all’attuale struttura del Porto di Venezia.
• Governo e Parlamento prendano in seria considerazione le richieste fatte dai Sindaci di Civitavecchia e di Porto Torres, di adottare nelle acque territoriali italiane le normative e i limiti imposti a livello internazionale nelle aree SECA (zone di controllo delle emissioni di zolfo).
• Si aderisca alla campagna internazionale “Facciamo Respirare il Mediterraneo” che si propone di ottenere dagli stati membri europei che si affacciano sul Mediterraneo (Italia, Grecia, Spagna, Francia) la designazione delle loro acque nazionali e l’intero Mediterraneo “Zona controllata per le emissioni di zolfo”.

Riportiamo varie proposte che abbiamo fatto più volte dal 2012 in poi e che sottoponiamo di nuovo, con la presente, alla vostra attenzione e a seconda delle vostre competenze:

che vengano emanati con urgenza provvedimenti cautelativi in difesa della salute pubblica
• l’obbligo per tutte le navi, in avvicinamento, in movimento, in approdo all’interno della Laguna di usare carburanti con contenuti di zolfo inferiore allo 0,1% e l’obbligo di utilizzare anche le migliori tecnologie per ridurre al massimo la produzione ed emissione di inquinanti come Filtri Antiparticolato (DPF) e Catalizzatori (SCRs);
• la possibilità di utilizzare gli apparati radar solo in caso di nebbia per le navi in movimento;
• l’elettrificazione di tutte le banchine nella Laguna di Venezia per la fornitura di energia elettrica alle navi in fase di ormeggio; le navi che entrano in laguna dovranno attrezzarsi per poter ricevere da terra l’energia elettrica e spegnere i motori in fase di attracco.
• che il sindaco (responsabile per legge della salute pubblica) promuova con l’Ulss3 Serenissima un’indagine epidemiologica sulla salute dei cittadini in connessione con il traffico portuale ed il traffico acqueo
• realizzare una adeguata rete di rilevazione e di monitoraggio, la più ampia possibile, sulle aree di ricaduta dei fumi che copra tutta la Laguna, isole comprese. Le centraline dovranno analizzare i singoli inquinanti emessi dal traffico marittimo (CO, SO2, NO2, Polveri Sottili (PM10, PM2,5), Polveri Ultrasottili, IPA benzoapirene, benzene, metalli pesanti e diossine).
• Devono essere fatti controlli/analisi sui fumi emessi alla bocca dei fumaioli delle singole navi che entrano in laguna e su tutta la gamma degli inquinanti prodotti: CO, SO2, NO2, Polveri Sottili (PM10 PM2,5), Polveri Ultrasottili, IPA benzoapirene, benzene, metalli pesanti e diossine, esattamente come si fa sulle ciminiere delle fabbriche;
• Le navi che entrano in Laguna di Venezia dovranno quindi essere dotate di analizzatori e rilevatori in continuo dei vari inquinanti emessi.
• che vengano avviate le procedure per l’estromissione definitiva di quelle navi che studi autorevoli e indipendenti, da avviarsi immediatamente come previsto dall’art 35bis del PAT, dichiareranno incompatibili col benessere della città e col recupero morfologico della Laguna, compromesso dalle eccessive sezioni alle bocche di porto e da canali troppo larghi e profondi.
• Dovranno essere verificati ed introdotti criteri e parametri di incompatibilità paesaggistica tenendo conto del gigantismo crocieristico attuale e futuro di queste navi che in realtà sono veri e propri alberghi e/o villaggi turistici ambulanti riferiti ai pieni regolatori e regolamenti di igiene di Venezia centro storico dove non sono permessi e consentiti edifici superiori ai 5 piani e che complessivamente non possono superare i 20 metri di altezza.
• che si stabilisca come previsto dall’art 35bis del PAT una soglia totale di sostenibilità giornaliera turistica, e che anche al crocierismo ne venga assegnata una quota invalicabile.
• che le grandi navi da crociere si fermino fuori dalla Laguna; il progetto Venice Cruise 2.0 ha ottenuto il parere positivo della Commissione Tecnica VIA con alcune prescrizioni che lo rendono più compatibile; il progetto deve continuare l’iter burocratico previsto per legge, inspiegabilmente interrotto e bloccato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
• che tutti i mezzi acquei circolanti in laguna e in città, partendo da quelli collegati al settore della crocieristica e al settore del Turismo, utilizzino le migliori tecnologie antiinquinamento attualmente a disposizione, come filtri antiparticolato o sistemi catalitici per riduzione delle emissioni; esistono poi una vasta gamma di motori marini di nuova generazione poco inquinanti (ibridi, elettrici, a gnl);
• rottamazione dei mezzi pubblici e privati più inquinanti dedicati al trasporto collettivo, con contributi pubblici per la riconversione.

Luciano Mazzolin e Giuseppe Tattara per il Comitato NOGrandiNavi – Laguna Bene Comune e per l’associazione AmbienteVenezia

Franco Rigosi per l’associazione Medicina Democratica – Venezia

Roberto Vianello Delegato all’Ambiente della Municipalità di Venezia – Murano – Burano

 

(*) ripreso dal sito di MEDICINA DEMOCRATICA

Redazione
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