Vi presento Aparna

di Neha Thiraniì

Ripreso da «Neet Aparna, Mumbai’s Teenage Sex Educator» per India Ink-«New York Times», 6.6.2012. La traduzione di Maria G. Di Rienzo (*).

«Non c’è ne’ da ridere ne’ da essere timide: non c’è vergogna in questa faccenda. E’ importante per noi saperne di più sulla materia. Siate totalmente a vostro agio e fatemi qualsiasi domanda» dice Aparna Bhola, con un largo sorriso. E’ un torrido pomeriggio domenicale, ma la soffocante aria estiva di Mumbai non smorza l’entusiasmo delle ragazze che la circondano. Aparna, una coraggiosa 16enne, è nel bel mezzo della sua lezione di educazione sessuale a un gruppo di coetanee: l’argomento di oggi è la gravidanza. Conduce la lezione con mano sicura, disperdendo superstizioni con storie buffe e scusandosi candidamente per i suoi disegni fatti con il gesso. «Di cosa abbiamo bisogno per vivere?» chiede al gruppo di quindici adolescenti: «Cibo, aria, acqua, ma anche sesso. E’ un istinto naturale e qualcosa che ci dà gioia». Aparna fa parte di un’organizzazione non governativa chiamata Kranti (Rivoluzione) che si sforza di fornire alle ragazze uscite dalla prostituzione accesso all’istruzione e nuove opportunità. La lezione che Aparna tiene oggi è parte di una collaborazione con un altro gruppo, Project Crayons, che gestisce un rifugio per ragazze nel quartiere Malad a Mumbai.

Aparna è figlia di una sex worker. Sua madre – Malti – venne data in moglie quando aveva 9 anni a un marito che la picchiava. Quando riuscì a fuggire e a tornare nella sua città natale, sua zia la portò a Kolkata con il pretesto di mandarla a scuola: invece Malti fu venduta come prostituta per 10.000 rupie (circa 160 euro). Aveva 12 anni. Poiché inizialmente rifiutava di lavorare, il proprietario del bordello era uso riempirle i genitali di peperoncino in polvere per forzarla alla sottomissione. Infine Malti si arrese. A 14 anni mise al mondo Aparna e quando lei era bambina si trasferì a Kamathipura, il più vecchio distretto a luci rosse di Mumbai. Aparna ricorda che la casa era condivisa da altre otto famiglie.

Aparna non ha mai lavorato nell’industria del sesso, ma ha avuto un accesso molto limitato all’istruzione e ai servizi sanitari, la nutrizione insufficiente l’ha resa anemica. Poiché gli alcolici erano invece a portata di mano e le era permesso servirsene sin da piccola, Aparna divenne alcolizzata. Sebbene la storia dell’infanzia di questa ragazza spezzi il cuore, non è assolutamente inusuale in India. Si stima che dei tre milioni di donne trafficate nel Paese ogni anno circa il 40% siano minorenni.

Crescendo nei distretti a luci rosse, Aparna dice che era costantemente disturbata dal modo in cui i medici maltrattavano le prostitute. A sua madre erano state diagnosticate cisti uterine, ma non riuscì a ottenere di essere curata. I dottori dicevano alle sex worker che non si davano pena per gente come loro. «Quando restavano incinte le trattavano ancora peggio» ricorda Aparna: «Urlavano, a volte le prendevano a schiaffi. Dicevano cose del tipo: Vai a letto con chiunque e vieni da me con la pancia gonfia. Quando l’hai fatto ti sei divertita, adesso cos’è che vuoi?».Queste esperienze hanno spinto Aparna a voler diventare ginecologa. Persino quando era più giovane condivideva con le amiche qualsiasi informazione sulla salute riproduttiva riuscisse a trovare. «Voglio lavorare come ginecologa per le prostitute, perché io so quali sono i loro problemi» spiega Aparna con determinazione: «Se divento una medica, potrò dare alle donne tutte le informazioni di cui hanno bisogno quando sono incinte. Ci sarà finalmente qualcuno che parlerà loro gentilmente quando soffrono».

Nel luglio 2011 Aparna è entrata a far parte di Kranti, dove ha frequentato la scuola e ha ricevuto consigli e sostegno. In un ambiente che incoraggia le discussioni aperte e la curiosità, si è anche istruita su varie istanze sociali e ha imparato come tenere lezioni di educazione sessuale. Durante questo periodo ha smesso di bere, ha migliorato il suo inglese e la sua fiducia in se stessa, ha terminato con successo la terza superiore. Dopo il prossimo anno scolastico, sarà in grado di dare gli esami per entrare alla scuola di medicina come desidera. Aparna è anche diventata la rappresentante dello Stato di Maharashtra al Parlamento della Gioventù, un organo consultivo i cui partecipanti hanno di recente discusso la possibilità di introdurre l’educazione sessuale nelle scuole indiane. «Un tempo pensavo che l’intero mondo fosse contenuto fra le quattro mura della stanza in cui stavo. Adesso vedo che c’è un grande, grande mondo oltre esse, dove innumerevoli cose sono possibili per me».

Nel suo tempo libero ad Aparna piace guardare film, in particolare pellicole d’azione: non apprezza le storie d’amore. Prende lezioni di nuoto, le piace ballare e fino a poco tempo fa ha praticato il karate. Se nella sua zona c’è una dimostrazione o una protesta relativa a istanze sociali, lì troverete sicuramente Aparna. «Quello che voglio davvero è che le ragazze diventino potenti in se stesse, voglio che non abbiano paura di nessuno. Dovrebbero ripetersi ogni giorno: Io andrò avanti, progredirò sulla mia strada, e nessuno mi terrà indietro».

 UNA BREVE NOTA

(*) Queste preziose traduzioni di Maria G. Di Rienzo sono riprese – come i suoi articoli – dal bellissimo blog lunanuvola.wordpress.com/


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