«Vi ricordate quel 18 aprile d’aver votato democristiani…»

Le elezioni del 1948 fra Dc-Usa e Fronte Popolare

di Franco Astengo

Il 18 aprile 1948 è una di quelle date che resta come scolpita nella storia della Repubblica italiana.

E’ il giorno dell’elezione del Primo Parlamento in un clima di forte preoccupazione.

Da una parte la DC di De Gasperi, dall’altra socialisti e comunisti che per l’occasione si presentarono uniti nella lista del Fronte Democratico Popolare sotto il simbolo di Garibaldi.

Non si trattò di una elezione normale anche perché al centro dello scontro c’era il tema della collocazione dell’Italia. Il trattato di Yalta, infatti, aveva assegnato l’Italia alla zona di influenza statunitense, ma la forza dell’alleanza fra socialisti e comunisti appariva in grado di contestare questa scelta di fondo.

Entrambi gli schieramenti principali (siamo all’avvio della fase che poi Giorgio Galli definirà come “bipartitismo imperfetto”) svolsero una campagna elettorale molto intensa nella convinzione di poter arrivare alla vittoria conclusiva.

La DC attaccò particolarmente il tema del colpo di stato comunista in Cecoslovacchia avvenuto proprio nelle settimane precedenti; il PCI sfruttò – visto il ruolo della Chiesa nell’appoggio alla DC – alcuni scandali finanziari che avevano visto protagonista un certo monsignor Cippico, prelato vaticano.

Sia la Dc che il Fronte Popolare si impegnarono molto nel mettere in guardia il loro corpo elettorale circa la possibilità di brogli e del rischio di una (reciproca) non accettazione del voto.

Non si trattò di una elezione normale e non fu giocata soltanto dai politici. A fianco della DC si collocava il papa, Pio XII, preoccupato di un possibile successo del Fronte Popolare. Le gerarchie cattoliche misero in campo l’Azione Cattolica incaricando Luigi Gedda di fiancheggiare la campagna elettorale democristiana formando i cosiddetti Comitati Civici.

Alle urne oltre 29 milioni di elettrici ed elettori.I votanti furono 26.855.741, pari al 92,2% : una percentuale altissima, a dimostrazione comunque di una forte vitalità dell’appena nata democrazia italiana.

I voti non validi furono meno di 600.000 voti, molti meno che nel 1946 dove avevano raggiunto i due milioni.

I risultati furono annunciati il 22 aprile. La DC ottenne un vero e proprio trionfo con il 48,5%, conquistando così la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato.

Il Fronte Democratico Popolare subì una secca sconfitta con il 31,% e la perdita di circa un milione di voti rispetto a quelli ottenuti dalla somma fra PCI e PSI nel ’46; voti finiti in larga parte ai socialdemocratici, usciti dal Partito Socialista nel gennaio del 1947 con la scissione di Palazzo Barberini.

All’interno del Fronte, dal punto di vista delle preferenze, i comunisti prevalsero nettamente sui socialisti: 130 su 183 alla Camera e 37 (più 5 indipendenti al Senato).

Questi i voti ottenuti in cifra assoluta da tutte le liste che riuscirono a ottenere almeno un seggio alla Camera dei Deputati.

Democrazia Cristiana 12.740.042 (48,51%) 306 seggi;

Fronte Democratico Popolare 8.136.637 (30,98%) 183 seggi;

Unità Socialista (socialdemocratici) 1.858.116 (7,07%) 33 seggi;

Blocco Nazionale (liberali) 1.003.727 (3,82%) 18 seggi;

Partito Nazionale Monarchico – Alleanza del Lavoro 729.078 (2,78%) 14 seggi;

Partito Repubblicano 651.875 (2,48%) 9 seggi;

Movimento Sociale 526.882 (2,01%) 6 seggi;

Sudtiroler Volkspartei 124.243 (0,47%) 3 seggi;

Partito dei Contadini d’Italia 95.914 (0,37%) 1 seggio.

 

I VERSI citati nel titolo del post sono stati ripresi da una canzone resa famosa all’epoca da GIOVANNA DAFFINI – ma scritta da Lanfranco Bellotti – CHE POTETE ASCOLTARE QUI: Vi ricordate quel 18 aprile – YouTube. Se non conoscete Giovanna Daffini – una voce straordinaria – guardate https://www.antiwarsongs.org/index.php?lang=it un bellissimo archivio che si presenta così: «Canzoni contro la guerra è un lavoro corale di raccolta di testi relativi a canti di tutto il mondo e di tutte le epoche a contenuto pacifista ed antimilitarista, in forma di Database e strutturato su contributi liberi da parte di lettori e collaboratori».

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

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