W Robert SaWWWyer

Bello, bello, bello e bello.

Davvero bellissimo.

L’ultimo romanzo di Robert Sawyer «WWW 1: risveglio» mi ha entusiasmato, eccitato, emozionato anche più dei precedenti: siccome già prima ero “cotto” di lui e lo corteggiavo, adesso non mi resta che fargli una pubblica richiesta di fidanzamento.

Ma prima un po’ di notizie  e coriandoli di trama.

«WWW 1: risveglio» (272 pagine per 4.20 euri) esce come Urania numero 1571 e rimarrà in edicola per tutto giugno; ma faticherete a trovarlo per due ragioni: 1) non tutte le edicole tengono Urania; 2) si è sparsa la voce (anche io ho contribuito) che Sawyer è un grande, dunque venderà di più (bene) ma si troverà meno (molto male).

Il numero 1 del titolo indica (anche) che siamo alla prima puntata di una trilogia sui «misteri del web».

 

Su codesto blog trovate altre notizie su Sawyer e dunque non le ripeto. Finora tutto quello di suo che conosco (fra quelli tradotti mi mancano un paio di romanzi che sto cercando con desiderio crescente) è sopra la media dei buoni libri che abitualmente leggo; in alcuni casi superiore alla media quasi come nel rapporto fra la collinetta lì dietro e il Monte Bianco oppure il Kilimangiaro.

 

La trama…

certo. Ma la cascata di colpi di scena è tale, così intrecciate le storie e tanto ricca (di idee ma anche di battute, commozione, rimandi scientifici e filosofici, sagge citazioni) la scrittura che ogni tentativo di un dignitoso riassunto naufraga in partenza.

 

La vicenda ha due piani principali che scorrono insieme sin dalla prima pagina più alcune storie “minori” sullo sfondo. Sul piano 1 c’è la giovane Caitlin: simpatica, attiva, quasi un genio nelle scienze ma con una vita resa difficile dalla cecità. Il piano 2 non si può svelare e… non chiedetemi perchè. Dicono che le parallele non si incontrano mai però chi va a verificare se fra un miliardo di chilometri o di anni magari accade? Qui l’impossibile avviene e apparirà ovvio, inevitabile.

 

Si incontra, un po’ di sfuggita, la Cina delle catastrofi tenute nascoste ma anche quella di un coraggioso e disobbediente blogger. Si fa amicizia con Hobo, scimmia (o meglio: un raro ibrido di scimpanzè e bonobo) che ha imparato il linguaggio dei sordomuti e sa dipingere; questa particolare sezione del romanzo resta talmente sospesa da far ipotizzare che sia un amo per il secondo volume. Ad affiancare Caitlin un brillantissimo ricercatore giapponese ma anche due genitori pieni di sorprese e ovviamente amorazzi, amicizie. Musica. Continuo il ping-pong di battute sulle differenze fra Canada e Stati Uniti; da far invidia a Michael Moore.

 

Citazioni per Lee Amodeo, Helen Keller, Peter Gabriel, Roger Penrose, Laura Bridgman, Margaret Atwood, Occam, l’Apollo 8 e il ’68 inteso come anno di sconvolgimenti: tutte/i realmente esistite/i come pure accertata è l’idiozia dei filtri anti-spam; invece appartengono (purtroppo) alla fiction tanto i Simpson che il gatto Schrodinger o il tricheco di «Alice nel Paese delle meraviglie».

 

Ignoravo l’origine di Yahoo ma ancor più «Il crollo del mondo bicamerale e l’origine della coscienza» di Julian Jaynes (che mi affretterò a cercare). Non avevo riflettuto – colpa mia o della scuola? – sulle abissali differenze tra Iliade e Odissea.

Non ho capito la battuta (a pagina 141) sul numero 8.623.721: se qualcuna/o me la spiega, grazie.

 

E ora la “dichiarazione d’amore”.

Robert da un bel po’ non incontravo uno o una come te. Ho molti amori (fantascientifici e non) passsati e in corso ma con mio immenso dispiacere quelli travolgenti, irrefrenabili nella science fiction si fermano a tre: Philip Dick, Ursula Le Guin, Theodore Sturgeon. Adesso, con un carnevale risuonante di piaceri e di attese, te lo dico: Robert ci sei anche tu.

 

Come avevo scritto – con Riccardo Mancini – nell’introdurre «Di futuri ce n’è tanti», è difficile spiegare perchè fra tanti flirt e amori (letterari) solo quei pochi diventano le passioni di una vita. Potrei scrivere per settimane di Philip Kindred Dick, nonna Ursula e Thedore Sturgeon senza riuscire a dire perchè proprio loro tre … infinitamente più di tanti altri e tante altre che amo.

Dunque anche la mia dichiarazione d’amore a Robert sarà incompleta e impacciata. Anzi; piena di premesse e povera di conclusioni. (Come dicevano i latini, “scusa non richiesta è accusa manifesta”.)

 

Tante/i scrivono bene e tante/i (ma meno) hanno anche idee degne di nota. Poche/i riescono a unire queste due qualità. Qualcuno/a ci riesce per un libro o due; pochissime/i ne sono capaci sempre o quasi, insomma per tanti romanzi e/o racconti. Ma ancora non è tutto… dal mio punto di vista. C’è un fattore “x” che fa scattare in alcune persone (parlo per me, per Riccardo Mancini e per amiche o amici che conosco bene) quella sensazione di quasi estasi che contraddistinguono solo certi amori. Qualcuna/o li chiama “capolavori” ma boh, forse, chissà, kisseneimporta.

Così mi accade per/con Sawyer.

In questo febbrile stato amoroso (capite di cosa parlo vero?) quasi non so se rallegrarmi (non ho corso il rischio delle delusioni) o dispiacermi per aver bucato la venuta in Italia di Sawyer all’inizio di giugno: non sono riuscito (maledetto tempo, maledetti soldi che mancano) a vederlo proprio mentre leggere questo «WWW 1: risveglio» mi confermava trattarsi di veeeeeeeeeeeeeeeeeeeero amore.

 

Insomma non ci provo neppure a concludere. Però posso tentare di seminare qualche indizio decifrabile soprattutto da chi ama la fantascienza (in primo luogo parlo di me stesso). Robert Sawyer è capace di un miracolo letterario che pensavo impossibile: unisce la pazzia di Philip Dick con l’ottimismo scientifico e la razionalità di un Isaac Asimov o di un Arthur Clarke ma mescola insieme la poesia di Sturgeon (e del miglior Clifford Simak) con la politicità di Ursula Le Guin. Ed è anche per questo che lo amo. W (anzi WWW) Robert Sawyer, anzi SaWWWyer.

 

Redazione
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9 commenti

  • Marco Pacifici

    Prenotato sabato mattina,ancora non è in edicola …fiuuuh! credevo fosse finito…

  • Prenotato. Se non me lo trovano leggerò la tua copia 😉

  • Preso, letto e apprezzato.
    La battuta non l’ho capita, da semianalfabeta matematico potrei pensare: quale specializzazione più specializzata che quella su un’unica cifra?

  • Lo sto leggendo, interessante e coinvolgente.

  • Condivido ogni parola! Ma permettimi soltanto una precisazione: il gatto Schrodinger non è propriamente un riferimento alla fiction… 😀

    http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_del_gatto_di_Schr%C3%B6dinger

    • grazie Bruno
      mi sono espresso male io; d’altronde con gatti che un attimo sono morti e un attimo vivi e un ri-attimo ri-dopo ri-sono ri-morti… (eh-eh)
      poi ci sono i gatti che fissano il vuoto dietro il frigorifero come nella storia di Tiziano Sclavi in un famoso supplemento – con GROUCHO MARX – agli album di Dylan Dog
      ci sono i fatti di Leiber
      e ci sono i gatti di Maurizio Cometto del quale presto parlerò su codesto blog
      dbo

  • … fratelbarbieri fece il miracolo, e in un’edicola fiorentina trovò il www desiderato. ieri notte, in una birreria all’estrema periferia bolognese avvenne il fattaccio: aprì il libro e fu amore a prima vista. qui lo dico e qui NON lo nego: sposerò caitlin, lo giuro!

    ogni commento è superfluo (onde evitare indegne spoilerate). va letto ASSOLUTAMENTE. estrememente attuale nei temi, estremamente coinvolgente, estremamente bello …

  • Molte persone mi stanno dicendo o scrivendo che hanno amato “Risveglio”: ne sono felice. Qualcuna/o mi chiede spiegazioni ma io ovviamente non sono un interprete di Sawyer. Credo che nelle storie (accade più facilmente con i grandi libri?) si trovino sentieri diversi da imboccare o forse dovremmo semplicemente dire differenti “doni”; pretendere che una lettura sia più corretta delle altre mi convince poco… e poi parliamo di fantascienza no? Però forse posso fare una precisazione utile che, ispirandomi a un certo Elio, potrei chiamare “Sawyer e le storie sospese”. Ieri sera a esempio parlavo con Tiziano che mi segnalava come due vicende parallele (quella in Cina e il bonobo che dipinge) restino per aria e ne cercava, con maestria, una interpretazione filosofico-letteraria. L’ho messo in guardia. Il libro si chiama “www1: risveglio” ed evidentemente le 3 w rimandano alla rete ma quel “1” indica invece che Sawyer ha scritto una trilogia. Dei seguiti so quanto voi (cioè nulla) ma li attendo con ansia e probabilmente alcuni dei personaggi o delle vicende parallele torneranno in www2 e/o in www3 anche se ogni volume si può leggere indipendentemente dagli altri. Forse perchè ho letto l’altra trilogia di Sawyer o forse perchè sono un genio (voce dal fondo: “la prima che hai detto”… d’accordo) ho una mia certa idea sul bonobo ma ovviamente non ve la rivelerò. Ho una reputazione da difendere. io (risate in sala e sipario).

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