La par condicio di Valditara

… per la par condicio si potrà scrivere Tara Valdi?

articoli di Federico Giusti, Alex Corlazzoli e Francesco Masala. A seguire una lettera al ministro di Raffaele Mantegazza.

 

La scuola che non vogliamo: a proposito della circolare del Ministro Valditara  – Federico Giusti

Non credere, non obbedire e non combattere. Fermiamo la normalizzazione repressiva della scuola da parte del ministro Valditara

Il Ministro Valditara per anni ha ignorato che buona parte della formazione per il corpo docente era frutto di seminari promossi da Enti e organismi accreditati dal Ministero, per lustri ha fatto comodo (nel buon nome, si fa per dire, del contenimento di spesa) che altri si occupassero di aggiornamento e dei processi formativi fino a quando non è stata decisa la normalizzazione repressiva del mondo dell’istruzione.

Ai dirigenti scolastici viene intimato di ammettere solo dibattiti caratterizzati dalla par condicio, per questa ragione, nel rispetto delle circolari, ci offriamo come delegati Cub di partecipare a ogni confronto sul tema della guerra, del Riarmo, della storia per portare istanze di pace, di confronto dialettico per confutare le tesi militariste e del revisionismo storico.

Ma la par condicio è solo una scusa addotta dal Ministro per esercitare forti pressioni sui temi e sugli invitati negli incontri pubblici all’interno delle scuole al fine di sottoporre un clima di rigido controllo repressivo tanto i progetti educativi del corpo docente e le assemblee stesse degli studenti.

Perché il bavaglio non sarà indirizzato solo al corpo docente e agli studenti ma anche a quanti, ad esempio i genitori, vorranno introdurre nelle scuole delle tematiche oggetto di discussione, misure che vogliono scongiurare sul nascere ogni forma di reale confronto e il diffondersi di un senso critico, di una opposizione ai processi in atto.

Il risveglio culturale concretizzatosi nella diffusa solidarietà al popolo palestinese ha imposto una rilettura non europeo centrica del Medio Oriente, una visione critica al riarmo e una diffusa sensibilità che si è tramutata in azione etica, morale, sociale e politica.

E questa azione suona come un campanello di allarme per una scuola normalizzata, senza discussione e senza sapere critico come quella desiderata dal Governo Meloni

da qui

Venezia, vietato parlare di mafie al liceo? Il preside sospende “per prudenza” l’incontro col giornalista di Report e la pm – Alex Corlazzoli

Il dirigente parla di “sospensione”, ma il cronista Molino: “Ho ricevuto una mail che parla di evento annullato”. Protestano gli studenti: “L’intervento del preside coincidente con la circolare sulla par condicio firmata dal ministro Valditara”

Il preside del liceo scientifico Benedetti di Venezia, Marco Vianello, dice a ilfattoquotidiano.it che l’incontro antimafia nella suo scuola è stato “sospeso per prudenza”. Ma il giornalista di Report Walter Molino dà un’altra versione: “Ho ricevuto una mail che parla di evento annullato”. Di sicuro c’è solo che al liceo Benedetti non si terrà alcuna assemblea sul radicamento delle mafie nel tessuto economico e politico del Veneto. Non nei prossimi giorni, almeno. Previsto per il prossimo 3 dicembre, l’evento – intitolato “Cosa Veneta” – prevedeva l’incontro degli studenti con Molino e con la pm di Venezia Federica Baccaglini. Ma è saltato, per volontà di Vianello.

“Un intervento, quello del preside, ad orologeria, coincidente esattamente con la circolare sulla par condicio firmata in quelle ore dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara”, racconta Alice del Coordinamento studentesco Venezia – Mestre. “Da alcuni miei professori sono venuto a conoscenza di alcuni materiali di cui non sapevo nulla ed è prudente che io li possa esaminare condividendoli con il nuovo consiglio d’istituto che verrà a breve eletto”, sostiene Vianello. Il preside non nega che il contesto criminale veneto (con i procedimenti giudiziari in corso) sia particolarmente delicato. Spiega però di voler prendersi del tempo per valutare con i genitori e con gli alunni chi far intervenire all’appuntamento, che sarà riprogrammato.

Ad accusarlo sono i ragazzi del collettivo autogestito Tuwat, che conta studenti anche al Benedetti: “L’annullamento di questo incontro, che doveva vedere un giornalista e una pm antimafia, due personalità che chiaramente dovrebbero essere ben accette in un liceo, rappresenta un problema manifesto e presente, ma sottaciuto. La motivazione della cancellazione poi, potrebbe risiedere in una circolare del ministro dell’Istruzione Valditara. Inutile aggiungere che il contraddittorio non può e non deve esserci quando si parla di mafia o di un genocidio. Come Assemblea studentesca autogestita Tuwat ribadiamo l’importanza di una scuola libera e critica. Chiediamo trasparenza e risposte chiare, dal dirigente o da chi sia responsabile di questo annullamento”. Pronta la risposta di Vianello: “Non conosco nessuno di quel collettivo e non so come incontrarli ma posso dire con certezza che pur condividendo la circolare del ministro, questo incontro non è stato sospeso per quella motivazione”.

Il caso, intanto, è finito anche sulle pagine social di Report: “L’incontro Cosa Veneta era stato pensato e organizzato dal liceo scientifico Benedetti di Venezia per parlare del radicamento delle mafie nel tessuto economico e politico del Veneto. I ragazzi avrebbero dovuto incontrare due protagonisti della lotta al fenomeno mafioso e alla sua infiltrazione sociale: la sostituta procuratrice della Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia, Federica Baccaglini che ha condotto numerose inchieste sui clan di camorra e ‘ndrangheta nelle province venete, e il giornalista investigativo di Report, Walter Molino. Nonostante l’alto numero di adesioni da parte dei ragazzi, abbastanza da far già pensare a un secondo appuntamento, l’incontro, previsto per il 3 dicembre, è stato improvvisamente annullato, con una mail, lunedì sera. I motivi addotti sarebbero di organizzazione interna e sovrapposizione con un fitto calendario”. Ed è proprio Molino che racconta: “Il materiale di cui fa cenno il preside credo si composto da alcuni articoli e della relazione semestrale della Dia sulla mafia in Veneto. Avevo suggerito di leggerli affinchè gli studenti arrivassero preparati. Mi spiace sia tutto finito così. L’invito risale al 26 settembre e avevo subito aderito”. A preoccuparsi è anche Alice del Coordinamento studentesco Venezia – Mestre: “Non vorrei tirare facilmente le somme ma è abbastanza evidente che vi sia una manovra di Governo sulla libertà educativa delle scuole”.

da qui

 

Scherzi a parte – Francesco Masala

Diceva don Milani che la scuola sarà sempre meglio della merda. Purtroppo era un illuso, da troppi anni la merda sta diventando meglio della scuola.

Prendete il ministro del Mig (Ministero dell’Istruzione e della Guerra) Valditara. Scrive, o meglio fa scrivere una circolare sulla par condicio a scuola:

…A firmare il documento, trasmesso ai presidi e agli uffici periferici del ministero, è il braccio destro del professore milanese ovvero il (questo è l’articolo adoperato dal Mim NDR) capo dipartimento, Carmela Palumbo. La circolare, dopo una premessa che cita per tredici righe la Legge 92 del 20 agosto 2019 ovvero l’introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica e le linee guida a firma del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, sottolinea che “l’organizzazione e lo svolgimento, all’interno delle istituzioni scolastiche, di manifestazioni ed eventi pubblici di vario tipo aventi ad oggetto tematiche spesso di ampia rilevanza politica e sociale, siano caratterizzati dalla presenza di ospiti ed esperti di specifica competenza e autorevolezza. Si ritiene, infatti, che nell’organizzazione di tali eventi, il cui valore formativo rimane indiscusso, le istituzioni scolastiche, nell’ambito dell’autonomia loro riconosciuta, debbano operare in modo da assicurare il pieno rispetto dei principi del pluralismo e della libertà di opinione e garantire, in ogni caso, il dialogo costruttivo e la formazione del pensiero critico”…(da qui).

Traduzione: tutte le volte che a scuola si parla di partigiani. per la par condicio deve esserci un militante o difensore della Repubblica di Salò, tutte le volte che si parla di mafia deve esserci qualcuno che ne sa, un giornalista o magistrato antimafia, ma anche un mafioso, per i “principi del pluralismo e della libertà d’opinione”, se gli studenti organiccano a scuola un concerto devono invitare chi vogliono loro, ma anche qualcuno che non sa suonare.

“Evidentemente non bastava l’“avviso di arresto”, l’obbligo – già in vigore – di annunciare in anticipo all’indagato che il pm vuole metterlo in carcere. La nuova trovata allo studio di Carlo Nordio è l’“avviso di perquisizione”: due ore prima di iniziare una perquisizione “a sorpresa”, gli inquirenti dovranno avvertire “con ogni mezzo utile” l’avvocato del perquisito…(da qui)

Il Direttore del Corriere della sera (o della serva, dice qualcuno), alfiere della (non) libera stampa, chiede un’intervisìta al Ministro degli Esteri della Federazione Russa, Sergey Lavrov, ma le risposte non soddisfacevano le attese del Direttore Galattico, erano sbagliate.

O Lavrov fa un’intervista doppia, tipo Le Jene, con qualcuno che sa le risposte giuste alle domande del quotidiano (ipotizzo un qualche dirigente ucraino che si lava su un bidet d’oro massiccio) oppure censura.

Sicuramente gli alfieri della (non) libera stampa, quasi tutti in Italia, dalla televisione alla certa stampata, hanno fatto e faranno sempre così, applicheranno il principio del contradditorio ai monologhi dei governanti italiani, e anche ai rappresentantl del PD, così fa la libera stampa.

Licio Gelli mai avrebbe sperato che i governi italiani, l’ultimo sopratutto, potessero applicare il suo piano di “Rinascita Democratica”, addirittura migliorandolo.

LETTERA AL MINISTRO

di Raffaele Mantegazza (*)

Signor ministro Valditara, 

Lei è stato recentemente in una scuola?

No, non dico nell’Aula Magna a ricevere targhe, fiori, riconoscimenti e applausi da centinaia di studenti che forse erano lì perché obbligati o per saltare qualche verifica.

Io dico nelle scuole a lavorare con i ragazzi, a mangiare in mensa con loro, a entrare e uscire dall’edificio ascoltando e condividendo i loro discorsi e le loro passioni, a vederli mentre si sorridono all’intervallo

Io sì, per fortuna; per lavoro incontro ogni anno dai 4000 ai 5000 ragazzi e bambini,  vivendo in classe  con loro e condividendo laboratori, momenti esperienziali e gite, aiutandoli a vivere la scuola come esperienza e non come caserma o come fabbrica del merito

E sa cosa ho scoperto, Signor Ministro? Che in questi momenti di didattica alternativa o parallela proprio i ragazzi che hanno voti bassi emergono, stupiscono i loro insegnanti, fanno vedere che esistono intelligenze multiple (ha mai letto Howard Gardner, signor ministro?) che si fanno notare nei momenti di gioco, di esperienza nella natura, di laboratorio e sì, anche nelle gite

Perché un 4, Signor Ministro, non è una punizione, come Lei sottintende nell’ennesima sua draconiana proposta di vietare le gite a chi ha una media inferiore al 7; un 4 è un momento di difficoltà, un errore sulla via dell’apprendimento, un ostacolo da superare, e lo si può fare anche in una gita, nella quale si impara in modo diverso, si riallacciano legami nuovi con i compagni, si vive fianco a fianco con gli insegnanti scoprendone lati umani

Ancora una punizione, Signor Ministro, ancora la faccia scura, ancora il voto come premio o come sanzione! Ma io la capisco, sa, Signor Ministro. Chi non vive e non conosce la scuola e soprattutto i ragazzi può incorrere in questi incidenti ed errori. Provi a trovare cinque minuti del suo tempo per stare nei banchi con i nostri meravigliosi studenti. 

Se vuole ce La porto io.

Saluti da Raffaele Mantegazza, Università Milano-Bicocca

(*) lettera inviata ieri al quotidiano «il manifesto» e al nostro blog.

LE IMMAGINI SONO SCELTE DALLA REDAZIONE DELLA “BOTTEGA”. ABBIAMO RUBATO QUATTRO VIGNETTE A MAURO BIANI.

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *