In scena: 4 proposte
1 – VI RICORDATE DI PIAZZA FONTANA? FU «STRAGE DI STATO»:
2 – ANCORA PRIGIONIERI DELLA GUERRA
3 – PRIMA CHE IL TEMPO FINISCA (ponti e muri fra scienza e fantascienza)
4 – STORIE DAL FUTURO PROSSIMO CON ISAAC ASIMOV (e se c’è buon jazz è meglio)
1 – VI RICORDATE DI PIAZZA FONTANA? FU «STRAGE DI STATO»
di db – cioè Daniele Barbieri
Propongo una lettura (50 minuti circa) da portare in scena
Per i 50 anni dalla strage di Piazza Fontana a Milano i megafoni dei Palazzi ci hanno sommerso di vecchie e nuove bugie; e di qualche vaga riflessione in mezzo a gravi omissioni. A me pare importante ri-dire le scomode verità. Per questo ho preparato una lettura cercando in 50 minuti di riassumere i perché delle bombe e accennando alle lezioni da trarne sull’oggi. Soltanto 30 minuti ma spero che poi venga voglia di discuterne. Se la cosa interessa… e se esistono un contesto e un luogo e un adatti… contattatemi: in coda trovate le info utili. Se qualcuna/o fosse interessato ma dicesse «a che titolo ‘sto tipo vuol parlare di una storia così complessa?» rispondo: feci parte del collettivo che scrisse la controinchiesta «La strage di Stato» e poi da solo, nel ’75 , pubblicai «Agenda nera» cioè una breve storia del neofascismo italiano; per questo mi sento se non un “esperto” (bah) comunque un testimone.
IL CANOVACCIO (non il testo definitivo) potete leggerlo qui: Vi ricordate di piazza Fontana? Fu «strage di Stato»
INFORMAZIONI UTILI
Chi è interessato si faccia sentire su pkdick@fastmail.it. Dal punto di vista tecnico mi basta un leggio e un computer con qualcuno che faccia partire 4 brevi brani musicali. Per questa lettura NON voglio essere pagato ma solo rimborsato per le spese di viaggio; e in qualche modo ospitato … però non su un divano o su un sacco a pelo perché a 73 anni qualche acciacco ahimè si fa sentire.
ANCORA PRIGIONIERI DELLA GUERRA
Una lettura a due voci di Daniele Barbieri e Francesca Negretti
Immagini e suoni montati dal centro sociale «Brigata 36» di Imola
Quante bugie ci dicono – ancora 100 anni dopo – sul macello che fu chiamato «prima guerra mondiale». E quante verità scompaiono nelle commemorazioni di comodo: dai massacri alle rivolte, dai pescecani che si arricchivano alle “tregue spontanee”, dalle pratiche di “decimazione” agli stupri di massa.
Un esercizio di memoria contro il militarismo e i nazionalismi che – come avvoltoi – si riaffacciano ai giorni nostri.
NOTA TECNICA
La lettura dura circa 50 minuti (65 minuti con gli inserti cinematografici e vocali; in questo caso occorre che in regia qualcuna/o abbia un computer).
Daniele Barbieri e Francesca Negretti (o Agata Marchi, se Francesca non può assentarsi dal lavoro) sono disponibili a muoversi da Imola per le spese di viaggio e l’eventuale b&b – ove occorra dormire – più un gettone da concordare.
INFO: pkdick@fastmail.it
«PRIMA CHE IL TEMPO FINISCA»
lettura scenica di Daniele Barbieri per ricordare Riccardo Mancini.
«Prima che il tempo finisca» capiremo se aveva ragione Albert Einstein a scrivere «le persone che credono nella fisica sanno che la distinzione fra passato, presente e futuro non è che una cocciuta illusione».
«Prima che il tempo finisca» è una lettura a due voci, scritta da Daniele Barbieri e letta – di solito con Agata Marchi – con l’aiuto di insoliti orologi messi in scena dal centro sociale Brigata 36 di Imola.
Un rubinetto gocciola e scandisce un tempo sincopato, perfetto. Partiamo da lì vagabondando fra scienza, fantascienza, lavoro e incontrando musica sempre più veloce, Karl Marx, Margherita Hack, la fantascienza – Philip Dick, Fredric Brown, Isaac Asimov, James Ballard – il fisico Carlo Rovelli, Julio Cortazar… L’homo quasi sapiens possiede davvero il concetto di tempo? E l’homo forse ultra-sapiens potrà e vorrà viaggiare nel tempo?
NOTA TECNICA
La lettura dura circa 60 minuti con gli inserti cinematografici e vocali.
Del testo esistono due versioni, un po’ diverse: una più scientifica e un’altra più legata al “tempo di lavoro” e dunque alla politica. E’ un testo pensato per due voci ma in caso di necessità si può trasformare in monologo.
INFO: pkdick@fastmail.it
«6 storie dal futuro prossimo con Isaac Asimov»
Scrittore, scienziato, divulgatore, impegnato contro la guerra, Isaac Asimov è morto nel 1992 eppure alcune fra le sue storie sembrano scritte… domattina. Daniele Barbieri ne propone 6 per circa 50 minuti. Poi se il pubblico non si stanca si può fare una chiacchierata sulle famose 3 leggi della robotica, inventate da Asimov, ma anche sulle meno note “leggi dell’umanica” che propose poco prima di morire.
Esiste una versione jazz di questa narrazione. Infatti è capitato a Daniele Barbieri di essere accompagnato in scena dal contrabbassista Roberto Bartoli e dal pianista Lorenzo Tosarelli: i due si sono trovati così bene insieme (e con Asimov) da creare una nuova e affascinante cornice. Così lo spettacolo dura 70-80 minuti… ma è molto più bello.
I costi?
Per la versione “a solo”: in strutture classiche Barbieri vuole 100 euri a serata più spese del viaggio e B&b; nei luoghi dove si fa “lavoro sociale” si accontenta del rimborso viaggio, di una zuppa e di un divano.
Per la versione jazz bisogna aggiungere le spese dei musicisti e altri 200 euri nei posti “classici” che possono scendere un poco nei luoghi impegnati e militanti perchè … è giusto così.
Nell’ottobre 2021 – prima che al Covid rispuntassero lunghi artigli – avevo iniziato a girare con questa selezione asimoviana; per saperne di più vedi «Io robot, io Asimov, Ia»: il 22 ottobre… Mi hanno detto che il titolo era “complicato” così l’ho cambiato, anche perchè in fondo di IA – intelligenza artificiale – e di robot si parlava poco: la scena era, nel bene e nel male, tutta per gli esseri umani.
INFO: pkdick@fastmail.it
E pensare che ognuno di noi sa bene, perché lo sa in se stesso, senza bisogno della fisica, che la distinzione tra passato presente e futuro, è solo una cocciuta illusione.
“Prima che il tempo finisca” vorrei esserci anch’io
Caro Daniele , abbiamo visto al cinema Apollo 11 il film The Costitution. Molto interessante ed eseguito molto bene.
/( Vjeko è un insegnante di scuola superiore che ha dedicato tutta la sua vita allo studio della lingua croata e alla storia della nazione. Vive in un appartamento nel centro di Zagabria con suo padre Hrvoje, un Ustascia, un ufficiale dell’esercito fascista croato, ora costretto a letto da oltre sei anni. Inoltre, meno di un anno fa, Vjeko ha perso l’amore della sua vita, il violoncellista Bobo. Senza più voglia di vivere e con seri propositi di suicidio, Vjeko trova piacere solo nelle passeggiate a notte fonda, quando vaga per la città vuota vestito da donna e con il viso truccato. Una notte un gruppo di uomini lo ferma, lo picchia e lo abbandona in strada privo di sensi. In ospedale incontra Maja, un’infermiera che abita nel seminterrato del suo stesso palazzo. La donna lo riconosce e inizia a prendersi cura di lui e di suo padre infermo. In cambio Vjeko accetta di aiutare il marito di Maja, il poliziotto di origine serba, Ante, a preparare un esame sulla Costituzione croata. Recensione da My movie / ) Un Cordiale saluto a te Tiziana e Yan anche da Silvia Aggiungo un mio pensiero ( Durante i dialoghi il poliziotto dice al professore: ” Forse dovreste cambiare la costituzione” ) A questa frase , mi sono voltato indietro, e nel guardare la mia Italia, ho pensato che quella domanda, tanto nobile quanto realistica, fosse indirizzata a me. Ciao
Ciao Daniele, sono Erminio, un amico di Bonaventura De Carolis, ti informiamo che domenica 5 maggio dalle 11,30 al tardo pomeriggio ci sarà una giornata per il RICORDO COLLETTIVO di Bonaventura a Roma, presso il Casale Alba 2.
Il mio n. è 347 6814821, contattami per inviarti la locandina.
Ciao.