4 agosto 2020: la strage di Beirut e…

la sicurezza nei porti. Per esempio a Ravenna.

di Vito Totire (*)

La comunità internazionale vuole conoscere le cause della strage di Beirut e vuole che si potenzino ovunque le strategie per la prevenzione 

La strage di Beirut del 2020 ha causato 218 morti e 7000 feriti oltre a distruggere un numero enorme di abitazioni (**).

In uno dei capannoni del porto erano stoccate 275 tonnellate di nitrato di ammonio un materiale che ha diversi usi: dal fertilizzante agli esplosivi, anche del tipo dei fuochi artificiali. 

Scontri tra fazioni politiche nel 2021 – correlati alle contestazioni relative alle indagini della magistratura sulla tragedia del porto – causarono la morte di altre 6 persone.

Ma l’evento catastrofico fu concausato da una fiamma ossidrica? Da un aumento incontrollato della temperatura?

Tutt’ora non pare chiaro (almeno a noi) e c’è il dubbio che non sarà facilmente chiarito neppure in futuro .

Certo è però che inevitabilmente si deve essere trattato di omissione di misure di prevenzione .

E quindi il pensiero va a Ravenna un territorio che ospita numerosi impianti a rischio di incidente rilevante sulla cui sicurezza pare che le istituzioni non abbiano dubbi. Noi (alla periferia dell’impero) non ne vogliamo insinuare in termini aprioristici ma da quel poco che ci è consentito percepire NON VIVIAMO NEL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI…

La autorità portuale ravennate ostenta e sprizza sicurezza da tutti i pori della pelle e onestamente ci auguriamo – per il bene di tutti – che i livelli di autostima esibiti siano fondati .

Tuttavia percepiamo qualche scricchiolio da diversi segnali : tipo di referenze e rassicurazioni a colpi di certificazioni. 

Referenze e certificazioni non sono inutili ma non sono neanche esaustive;

circa le referenze dovremmo sentirci rassicurati dal fatto che la formazione delle squadre addette alla sicurezza del rigassificatore è stata gestita da un ente partecipato dalla Fincantieri a Genova ?

L’euristica delle nostre disponibilità ci suggerisce che Fincantieri non ha una storia positiva in materia di prevenzione e sicurezza (se pensiamo all’amianto)…

Circa le “certificazioni” tipo EMAS siamo d’accordo con Italia Nostra: «VOGLIAMO I FATTI»,

I  fatti significano BONIFICA rapida del cimitero delle navi della Piallassa dei Piomboni, previo immediato piano di caratterizzazione del potenziale inquinante dei relitti.

Per l’occasione chiediamo agli organi di sanità pubblica di redigere un dossier esaustivo sulla vicenda Berkan B (***), una vicenda inopportunamente derubricata a evento di lieve entità e della quale noi cittadini abbiamo saputo troppo poco. Solo per fare un esempio: se ed eventualmente quanti piani di lavoro amianto siano stati presentati alla Ausl e attuati dopo il varo del decreto 277/1991.

VOGLIAMO FATTI e  non solo “certificazioni”

Anche la stiva della Mecnavi fu “certificata” (in quel caso “gas free”) e purtroppo sappiamo come andò. 

Ovviamente non vogliamo asserire o insinuare parallelismi. Diciamo piuttosto: più trasparenza , più partecipazione, più prevenzione e soprattutto ARRIVARE IL GIORNO PRIMA!

(*) Vito Totire è medico del lavoro e portavoce della «Rete Nazionale lavoro sicuro» .

(**) L’esplosione di Beirut si verificò nell’area del porto della città libanese il 4 agosto 2020 intorno alle ore 18:08, uccidendo 218 persone e ferendone altre 7000. Il governatore di Beirut Marwan Abboud ha stimato che fino a 300 000 persone siano rimaste senza casa, ovvero circa i 2/3 della popolazione della città. Pochi giorni fa è stata aperta una nuova inchiesta.

(***) cfr Ravenna, processo Berkan: aspettando la sentenza e Ravenna: banco di prova per il futuro energetico. Sulla strage della Mecnavi abbiamo scritto più volte (e con i TAG potete richiamare gli articoli).

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

Redazione
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