Calcio finanziario: veicolo di riciclaggio, frode e corruzione
Lo dice un rapporto del ministero del Tesoro britannico.
di Luca Pisapia (*)
Immagine: https://www.altalex.com/
Il calcio è «un veicolo ad alto rischio per diversi reati economico finanziari». In primis troviamo riciclaggio, frode e corruzione. Ma per i nostalgici del vecchio pallone di cuoio resistono anche i reati più vintage come scommesse illegali e partite truccate. A dirlo non siamo solo noi. In questo caso lo sostiene addirittura un rapporto pubblicato dal ministero del Tesoro britannico.
Come racconta il Sunday Times, nel suo ultimo “Rapporto sulla valutazione nazionale del rischio di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo” il ministero del Tesoro ha infatti dedicato una sezione apposita alle società calcistiche. E quello che ne è emerso è un quadro a tinte fosche. Abbastanza preventivabile, ma piuttosto allarmante.
«I club di calcio sono vulnerabili allo sfruttamento criminale»
«Il calcio è una potenza economica, con l’ultimo rapporto di Deloitte che stima che i club della Premier League abbiano registrato un fatturato superiore a 6 miliardi di sterline nella stagione 2023-24. Questi fattori rendono il calcio un’opportunità allettante per gli investitori», scrive il rapporto del Tesoro.
«Nonostante il successo commerciale però, un numero significativo di club si trova in difficoltà finanziarie. Anche a causa dell’elevato livello di finanziamenti necessario per gestire una squadra di calcio competitiva. Per questo tali club sono vulnerabili allo sfruttamento da parte di criminali che potrebbero offrire denaro facile in cambio di un accesso continuativo che faciliti futuri illeciti». Ma a rischio non solo i club in difficoltà finanziaria.
Il problema delle «proprietà opache» e dei «paradisi fiscali»
Per come sono strutturate oggi le proprietà calcistiche, tutti i club, anche quelli in salute, sono a forte rischio riciclaggio, frode e corruzione. Lo aveva anche scritto un annetto fa, come avevamo raccontato su Valori, uno studio del dipartimento di criminologia dell’Università di Manchester. «Le strutture delle proprietà dei club agevolano comportamenti criminali», scrivevano i criminologi. E il governo britannico non si discosta da questa prospettiva.
In buona sostanza dal rapporto del Tesoro emergono due criticità principali. E la prima riguarda proprio l’opaca struttura proprietaria nelle cui mani è finita la metà delle squadre britanniche. Per non parlare di quelle europee. Sempre più in mano ai fondi di private equity.
Fondi di private equity, holding e società di comodo con sede nei paradisi fiscali sono un veicolo perfetto per illeciti come riciclaggio, frode e corruzione. «Molti club hanno complesse strutture societarie offshore che coinvolgono prodotti finanziari con sede all’estero. Spesso in giurisdizioni con una supervisione normativa limitata», scrive il rapporto.
«Le strutture proprietarie che utilizzano società di facciata e società fittizie a più livelli, spesso con sede all’estero o in giurisdizioni con scarsa trasparenza, potrebbero oscurare i beneficiari finali dei club e altri importanti stakeholder». Il problema, come sempre in queste strane piramidi con sede nei paradisi fiscali, è che è che diventa difficile se non impossibile distinguere tra legittime costruzioni finanziarie e società di facciata.
Riciclaggio, frode e corruzione nel calcio sono «sempre più difficili da individuare»
La seconda criticità riguarda invece la figura degli agenti. Ovvero dei procuratori o intermediari. O ancor meglio delle società di intermediazione nella gestione dei contratti dei calciatori. Soprattutto per quello che riguarda il doppio ruolo che possono avere questi intermediari quando agiscono in doppia rappresentanza, sia del club sia del calciatore. Un’anomalia che è permessa dalla Fifa, a patto che entrambe le parti in causa (club e giocatore) siano d’accordo.
A questo riguardo il report sostiene che «le commissioni pagate ad agenti, intermediari e altri soggetti coinvolti nelle transazioni potrebbero rappresentare una via comoda per riciclare denaro o pagare tangenti». Anche perché, e questo è un altro dei problemi strutturali del calcio, «il valore dei giocatori, in particolare, è difficile da determinare oggettivamente, il che aumenta il rischio di manipolazione a fini di riciclaggio di denaro». Basti vedere come si sono arenate tutte le inchieste per le plusvalenze più o meno fittizie.
Ma non solo riciclaggio, frode e corruzione. Come detto, il report si concentra anche sulle scommesse e sulle care e vecchie partite truccate. Il calcio finanziario insomma è un perfetto veicolo per commettere reati. E come dice il ministero del Tesoro britannico: «A causa della sua natura nascosta, una lacuna di intelligence ed è difficile da stimare con precisione».
(*) Link all’articolo originale: https://valori.it/calcio-riciclaggio-frode-corruzione