Nonviolenza o non esistenza: nuove spese militari e …

… e necessità di riproporre il disarmo unilaterale.

di Alfonso Navarra

Sabato 25 ottobre: dalle 18 incontro online: «DALLA “PRONTEZZA PER LA GUERRA” ALLA PACE DISARMATA, IN OPPOSIZIONE AI PIANI UE E ALLA LEGGE DI BILANCIO PER IL WARFARE»

La discussione del tema della nuova difesa in Italia per la “prontezza alla guerra” è imminente, ed è strettamente collegata a come l’Europa si rapporta al problema centrale del conflitto in corso in Ucraina.

Il Consiglio dei Ministri ha già approvato il Ddl di Bilancio 2026. L’approvazione finale della legge è attesa entro il 31 dicembre.

A ridosso del Consiglio Europeo del 23-24 ottobre, il 22 ottobre, la premier Meloni ha svolto le sue comunicazioni sia alla Camera che al Senato.

Il Consiglio europeo discuterà proprio di Difesa, procurement e protezione dei confini (Est e Sud).

L’incontro tra Trump e Putin a Budapest è saltato ed è comunque annunciato, da parte europea, un piano di 12 punti per porre fine alla guerra in Ucraina, lungo la linea attuale del fronte.

Ci riuniamo sabato il 25 ottobre, alle ore 18.00, per fare il bilancio del Consiglio UE ed in concomitanza del corteo sulla Finanziaria che la CGIL ha indetto al posto dello sciopero generale.

(Si potrebbe dire che, da parte del sindacato di Landini, alla rincorsa di USB, CUB e altri sindacati di base, ci si mobilita, abbagliati dalle “Flottille”, per questioni internazionali su cui si ha un peso molto relativo, mentre si diserta la responsabilità di organizzare, anche a beneficio degli oppressi globali, la vera “resistenza” contro la trasformazione del welfare in warfare, la militarizzazione di società e cultura postulata dal boom delle spese militari, 5% del PIL dettato dalla NATO e + 800 miliardi di investimenti programmati dalla UE).

I Disarmisti Esigenti convocano questo incontro urgente a fronte della crescente minaccia di umanicidi e genocidi, sia quelli già attuati nelle sanguinose guerre locali, sia quello potenziale e planetario derivante dal rischio concreto di una guerra nucleare, che le suddette guerre locali, se si aggravano e generalizzano, possono innescare.

Invitiamo tutti coloro che vogliono rafforzare il polo nonviolento – oggi drammaticamente marginale nel dibattito pacifista italiano e forse globale – a unirsi a noi per valorizzare e praticare il metodo rivoluzionario del disarmo unilaterale, di armi, soldati, soldi.

Non c’è tempo per ambiguità o mezze misure nel punto di svolta che stiamo attraversando.

Vogliamo essere chiari riguardo la nostra posizione etica e politica.

Rifiutiamo ogni forma di sostegno, anche implicito o indiretto, a coloro che alimentano il riarmo, l’escalation bellica e l’oppressione di esseri umani e ecosistemi naturali.

Allo stesso modo, non possiamo accettare, nel nostro progetto, e quindi nel nostro incontro, la partecipazione di chi, pur dichiarandosi pacifista, si astiene dal condannare pubblicamente:

– L’insistenza ucraina nel ricercare soluzioni che portano all’escalation militare.

– L’oppressione e la violenza subita dal popolo palestinese, sia da parte dello Stato di Israele, con il suo governo criminale, che di gruppi terroristici come Hamas.

L’unica urgenza è unire le forze per un’azione concreta che promuova la pace disarmata e disarmante (copyright Papa Leone).

Questo orizzonte comporta, nell’omogeneità mezzi-fini, denuclearizzazione sia militare che “civile”, obiezioni di coscienza, conversione ecologica, valorizzazione di beni comuni e pubblici, redistribuzione del reddito.

Pensiamo di concentarci sulla Campagna ICAN collegata al NFU, su Helsinki 2, sulla opposizioni ai nuovi euromissili, sulla liberazione del Medio Oriente dalle armi di sterminio di massa.

Come ci ha ricordato Martin Luther King Jr.: “Oggi, la scelta non è più tra la violenza e la nonviolenza. È tra la nonviolenza e la non esistenza.”

Il Bilancio 2026 e l’allineamento italiano a UE e NATO

La Legge di Bilancio 2026 italiana riflette pienamente questi obiettivi, mostrando coerenza con gli impegni assunti con il Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP) e con le indicazioni UE.

I Punti Chiave della Spesa per la Difesa

  • Aumento significativo: per il 2026 è previsto un aumento di circa 3,5 miliardi di euro per la difesa (+0,15% del PIL), che si inquadra in un piano pluriennale che vede un incremento complessivo di circa 12 miliardi nel triennio 2026-2028.
  • Focus tecnologico: Le risorse sono destinate all’ammodernamento dello strumento militare, con investimenti mirati su: Cyber, Spazio, Intelligenza Artificiale (AI), Ipersonica e Quantistica. Questo rispecchia le priorità della Bussola Strategica (Strategic Compass) europea.
  • Prospettiva a lungo termine: Il piano guarda ai prossimi 15 anni con stanziamenti che superano i 130 miliardi di euro per l’acquisizione di sistemi d’arma e il potenziamento dell’industria.

Armonizzazione con l’Europa?

L’Italia si allinea all’UE e agli obiettivi della NATO attraverso:

Ambito di Allineamento

Obiettivo Operativo

Coerenza Finanziaria

L’Italia mira a rientrare nel deficit sotto il 3% del PIL per il 2026, una condizione per poter in seguito richiedere all’UE la clausola di salvaguardia che escluderebbe gli investimenti strategici per la difesa dai calcoli del disavanzo.

Cooperazione UE

L’aumento degli investimenti mira a facilitare l’accesso e l’uso di fondi europei come il Fondo Europeo per la Difesa (EDF) e a favorire iniziative di acquisto comune (common procurement), generando economie di scala.

Rafforzamento Industriale

Gli investimenti, anche tramite il MIMIT, puntano a consolidare la base tecnologica e industriale di difesa europea (EDTIB), rendendo l’industria italiana un pilastro della difesa comune.

Il Calendario Istituzionale

La discussione di questi temi è imminente:

  • Il Consiglio dei Ministri ha già approvato il Ddl di Bilancio 2026.
  • L’esame in Senato (Prima Discussione in Aula) è previsto per mercoledì 22 ottobre 2025, a ridosso del Consiglio Europeo del 23-24 ottobre che discuterà proprio di Difesa, procurement e protezione dei confini (Est e Sud). L’approvazione finale è attesa entro il 31 dicembre.

Aumento della spesa militare previsto dal Governo nel DPFP

IL DPFP per il triennio 2026-2028, approvato il 2 ottobre dal Consiglio dei Ministri, manifesta l’intenzione governativa di portare le spese per la Difesa dall’attuale target di 2% del Pil (circa 45 miliardi di euro all’anno) al 2,5% del Pil nel 2028 (cioè 61 miliardi di euro).

Ecco un link che consente di leggere e scaricare il documento:

https://www.milex.org/wp-content/uploads/2025/10/DPFP_2025-2.pdf

Quanto costerà in più?

Rispetto a uno scenario in cui la spesa restasse ferma al 2% del PIL, l’aumento deciso dal Governo comporterà  quasi 23 miliardi di euro in più nel triennio. Ecco come si distribuisce questo incremento:

2026: circa 3,5 miliardi in più

2027: oltre 7 miliardi in più

2028: oltre 12 miliardi in più

Perché si parla di cifre diverse?

Alcune fonti parlano di 12 miliardi totali, ma si riferiscono solo alla somma degli aumenti annuali (3,5 + 3,6 + 4,9 miliardi). Il calcolo qui presentato considera invece l’intero impatto cumulativo rispetto a uno scenario in cui la spesa fosse rimasta invariata, cioè al 2% del PIL.

Collegamento con gli obiettivi NATO

L’aumento è parte di un percorso per avvicinarsi ai nuovi standard NATO, che prevedono di arrivare al 3,5% + 1,5% del PIL entro il 2035. Il Governo italiano ha scelto di iniziare l’aumento già dal 2026, invece di rimandarlo tutto all’ultimo anno. Questo rende possibile stimare con maggiore precisione l’impatto sulla spesa pubblica.

Conclusione

Questa analisi non si limita a guardare gli aumenti anno per anno, ma considera l’effetto complessivo rispetto al vecchio scenario. È un modo più realistico per capire quanto costerà davvero l’allineamento agli standard NATO e quale sarà il peso sulla finanza pubblica italiana.

Le caratteristiche fondamentali delle spese per la difesa nella Legge di Bilancio 2026 in Italia ruotano attorno a un significativo incremento degli stanziamenti, con l’obiettivo di ammodernare lo strumento militare e potenziare settori tecnologici chiave, in linea con gli impegni Nato.

 

https://zibaldoneecopacifista.webnode.it/l/spesedifesaper2026/ 

Incontro on line sabato 25 ottobre – inizio ore 18

link per partecipare:

https://us06web.zoom.us/j/83755132166?pwd=FRbQGsaqOcgv6FoJFZzCNsRsCyFSpB.

LE VIGNETTE- scelte dalla redazione della “bottega” – SONO di Benigno Moi, Giuliano Spagnul e Vauro. Quella in evidenza è di Bansky.

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