Trump vince il “Nobel” della FIFA (calcio)
Gianni Infantino inventa un premio per consolare il presidente Usa che si è visto “sfuggire” il Nobel della pace.
di Luca Pisapia (*)
Finalmente Donald Trump riceverà il meritato premio per la pace nel mondo. Non sarà il più celebre premio Nobel, che era sicuro di essersi guadagnato appoggiando guerre, genocidi e deportazioni. Ma sarà comunque un premio a cui tiene molto: la prima edizione del “Fifa peace prize – Football Unites the World”. Il premio per la pace che per la prima volta da quest’anno istituisce la Fifa: la multinazionale che controlla il calcio. E che è a sua volta controllata con metodi molto trumpiani dal suo amico Gianni Infantino. Tanto che il premio sembra pensato apposta per Trump.
Il premio per la pace della Fifa sarà consegnato durante il sorteggio per la Coppa del Mondo maschile del 2026, che si giocherà quest’estate tra Stati Uniti, Messico e Canada. Il sorteggio, che divide le 48 squadre qualificate in 12 gironi da quattro, avrà luogo il 5 dicembre al Kennedy Center. In quel contesto Gianni Infantino a nome della Fifa, premierà «la persona che ha intrapreso azioni eccezionali e straordinarie per la pace. E così facendo ha unito le persone in tutto il mondo». Il nome del vincitore non è ancora stato annunciato. Ma tutto lascia intendere che sarà Donald Trump.
Continua la relazione pericolosa tra il King Trump e il caudillo Infantino
Delle relazioni pericolose tra Donald Trump e la Fifa di Gianni Infantino abbiamo scritto molto su Valori. Di come queste relazioni di lunga data siano personali e politiche. E di come queste relazioni si fondino su un comune sentire: il disprezzo per i diritti umani. Questo ha portato Infantino a essere presente di fianco a Trump in tutta una serie di iniziative politiche di livello globale. Dagli Accordi di Abramo stipulati alla Casa Bianca nel 2020 all’accordo di pace per il cessate il fuoco a Gaza sottoscritto a ottobre in Egitto, e in mezzo molti altri ancora, il presidente della Fifa era sempre lì. Senza alcuna motivazione plausibile. Se non quella di essere un rappresentante diplomatico dell’agenda trumpiana.
Ancora settimana scorsa, all’American Business Forum di Miami, Trump ha interrotto il suo intervento per rivolgersi all’amico Infantino e coprirlo di lodi. E una volta sul palco il presidente della Fifa ha tenuto un discorso allucinante. Un endorsment politico davvero fuori luogo, talmente schierato da rompere ogni protocollo diplomatico. Una scelta di campo così netta non era mai stata pronunciata nemmeno dai predecessori di Infantino. E stiamo parlando di personaggi come Joao Havelange e Sepp Blatter: da sempre schierati su posizioni conservatrici e amici delle peggiori dittature.
«Trump è un caro amico. E devo dire sono un po’ sorpreso quando leggo commenti negativi sulla sua elezione a presidente. Il presidente Trump è stato eletto in modo chiaro. E quando ci si trova in una grande democrazia come gli Stati Uniti d’America si dovrebbe prima di tutto rispettare i risultati delle elezioni. Giusto?», ha detto Infantino, come ha riportato il Washington Post. «Trump è stato eletto sulla base di un programma, sulla base di ciò che ha detto. E sta semplicemente implementando ciò che ha promesso che avrebbe fatto. Quindi penso che dovremmo tutti sostenere quello che sta facendo. Perché penso che stia facendo molto bene. E per la Fifa ancora di più».
Il premio della Fifa sembra pensato proprio per consolare Trump
Come tutti sanno, Donald Trump non ha mai fatto mistero del suo desiderio di vincere il premio Nobel per la Pace. Prima dell’annuncio dell’ultimo vincitore aveva dichiarato di meritarlo per i suoi numerosi successi nel porre fine ai conflitti. «Non credo che nessuno nella storia abbia risolto così tante guerre. Anche se troveranno una ragione per non darmelo». Il Comitato norvegese alla fine il Nobel non l’ha dato a Trump, ma forse è riuscito a fare di peggio. Premiando una persona reazionaria e guerrafondaia come la leader dell’opposizione venezuelana María Corina Machado. La quale ha subito dedicato il premio a Trump.
La tristezza di Trump per non essere riuscito a vincere l’agognato premio sarà con tutta probabilità destinata a durare poco. Se, come tutto lascia pensare, il mese prossimo sarà la Fifa a consegnargli il premio per la pace. Un premio che sembra pensato apposta proprio per consolare Trump. Sempre la settimana scorsa a Miami Infantino ha detto: «Il calcio è sinonimo di pace. E a nome dell’intera comunità calcistica mondiale, il premio Fifa per la pace riconoscerà gli enormi sforzi di coloro che uniscono le persone». Di fianco a lui, un ex imprenditore immobiliare diventato il peggior presidente della storia degli Stati Uniti, e ce ne vuole davvero molto, sorrideva beato.
(*) Link all’articolo originale: https://valori.it/trump-pace-fifa-infantino/
