Carcere: se può essere speciale, perché accontentarsi?!

Con la circolare del Dipartimento delle Attività Penitenziarie (DAP) del 21 ottobre scorso, le carceri italiane diventano tutte un po’ speciali


Alcuni giorni fa è intervenuta anche l’Unione delle Camere Penali1, con la “nota inviata al Ministero della giustizia con osservazioni e proposte di modifica della circolare sulle attività educative” del 21 novembre scorso.

In precedenza, oltre alle prese di posizione di vari garanti territoriali dei diritti dei detenuti (dei diritti delle persone private della libertà personale, la dicitura esatta), ad interrogazioni parlamentari e ad interventi pubblici di giuristi e opinionisti sui temi della Giustizia, le prese di posizione e le preoccupazioni più allarmate sono venute da quel mondo di operatori, associazioni e istituti che garantiscono le attività educative, culturali e ricreative nelle carceri italiane, finalizzate al “reinserimento sociale dei condannati”, come indicato all’articolo 17 dell’Ordinamento penitenziario del 19752.

Circolare DAP 21 ottobre 2025

La circolare del DAP in questione è quella che il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria invia il 21 ottobre scorso alle Direzioni degli Istituti penitenziari, contenente “Integrazione alle disposizioni relative ai provvedimenti autorizzativi degli eventi di carattere educativo, culturale e ricreativo presso gli Istituti Penitenziari-competenze autorizzatorie in materia trattamentale ascritte al DGDT”. In pratica, l’autorizzazione a “beneficiare” delle attività finalizzate “alla rieducazione del condannato”, come recita il terzo comma dell’articolo 27 della Costituzione, diventano competenza esclusiva dello stesso Dipartimento, tramite appunto la Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento.

Le decisioni, invece che in capo “all’unico titolare del potere autorizzatorio ovvero il Magistrato di sorveglianza che dovrà decidere, secondo la legge, in maniera consapevole e ragionata, dopo aver letto tutti i pareri, favorevoli e contrari, alla proposta attività”, come scrivono nella loro nota le Camere Penali, vengono centralizzate e passano direttamente al DAP. “in contrasto con l’art. 17 Ordinamento Penitenziario, che attribuisce il potere di autorizzare gli eventi culturali, ricreativi ed educativi, proposti dalla comunità esterna al carcere, al magistrato di sorveglianza, su parere favorevole del direttore”.

Chiaramente, viste le ben conosciute farraginosità burocratiche degli uffici ministeriali, oltre che la dichiarata volontà di “non lasciar respirare i detenuti3 che impronta attualmente quegli uffici, lo scopo poco nascosto è quello di rendere inattuabili le attività previste per i detenuti. E non solo per quelli interessati dall’applicazione già smodata e illegale dell’articolo 41bis.

La stretta” sulle politiche carcerarie (non bastassero sovraffollamento e suicidi) viene direttamente, appunto, dal sottosegretario alla Giustizia, con delega al DAP, Andrea Delmastro Delle Vedove, cui si deve la frase del 2024 sul non lasciar respirare i detenuti, e che ha voluto Ernesto Lapolillo a dirigere il DAP4.

Un carcere sempre più chiuso rappresenta la negazione di ogni forma di recupero. Un carcere opaco rappresenta sempre più un luogo di segregazione e di isolamento sociale, di negazione di relazionalità, di esclusione dalla comunità civile. Un carcere blindato costituisce la precondizione per ogni forma e condotta di illegalità.“ Si legge ancora nella nota del Consiglio delle Camere Penali, e considerazioni simili esprimono anche opinionisti non certo in sospetto di eccessiva tolleranza e garantismo, o avversari dichiarati dell’attuale Governo liberticida (ovviamente garantista nei confronti di reati amministrativi e finanziari, o quando si ledono interessi di amici e consoci). Qualcuno ipotizza che il provvedimento, deciso già a febbraio/marzo di quest’anno e ufficializzato e precisato solo ad ottobre, possa rivelare anche un dualismo o lotta intestina fra Delmastro e Nordio, come scrive Ginevra Leganza su Il Foglio5 ricordando le vecchie posizioni garantiste di Nordio prima di diventare Ministro. Personalmente ne dubito, o comunque ci riguarda sino a un certo punto perchè la sostanza non sono le eventuali lotte interne al Governo Meloni ma le ripercussioni di tali provvedimenti (poco graditi presumo anche da chi gestisce direttamente i penitenziari, sia per l’aumento delle machinosità burocratiche sia per l’inevitabile aumento di tensioni all’interno delle carceri).

La sostanza è che il Governo Meloni conferma la sua politica securitaria forcaiola in tutti i campi, dalle piazze ai CPR, dalle carceri alla scuola, dalle emergenze abitative a quelle del lavoro. Con la grancassa dei quotiani di riferimento, che avranno pure pochi lettori ma vengono rilanciati dalle varie rassegne radiofoniche e televisive. Governo che sta spingendo controllo e repressione sempre un po’ più in là. Come a voler vedere fin dove può arrivare.

Ernesto Rossi Natale in carcere

Riportiamo i link all’elenco delle ultime circolari del DAP

http://www.ristretti.it/areestudio/giuridici/circolari/

e ad alcuni dei numerosi interventi su stampa e social riferiti alla circolare.

Dunque d’ora in poi le associazioni, le cooperative e tutti gli enti che intendono proporre attività rivolte alle persone recluse non si confronteranno con l’istituzione più prossima, ma dovranno, con un non meglio specificato “congruo anticipo”, rivolgersi alla direzione generale del Dap a Roma. E fornire una serie di indicazioni molto dettagliate.“ Manconi e Delogu, su La Repubblica del 31/10/2025: Se le chiavi della cella le tiene Roma.  https://www.repubblica

18/11 Avvenire: Se in carcere è vietato anche il pranzo di Natale. Qui

12/11 Radio radicale: La circolare del DAP del 21 ottobre 2025 e l’emergenza suicidi in carcere. Intervista al Professor Mario Serio radioradicale.it/scheda 

11/11 Vita: Carcere, verso lo stallo delle attività trattamentali vita.it

11/11 Sistema penale: Stretta del DAP sui percorsi di rieducazione: la lettera dei familiari delle vittime di terrorismo e criminalità organizzata e il comunicato del Coordinamento dei magistrati di sorveglianza sistemapenale.it

10/11 Lettera aperta al Direttore della Direzione Generale dei detenuti e del trattamento, Ernesto Napolillo ristretti.org

6/11 Il Dubbio: Attività in carcere, la stretta del Dap: “Un arretramento di 50 anni”  ildubbio.news

Vignetta turca, anni 80

4/11 Ristretti Orizzonti dal Corriere della sera: Le Circolari che cambiano la vita ai detenuti (in peggio) ristretti.org/le-circolari

31/10/ Repubblica.it: L. Manconi e F. Delogu – Se le chiavi della cella le tiene Roma. repubblica-se_le_chiavi_della_cella_le_tiene_roma

31/10 Il Post: Studiare o imparare un mestiere in carcere sarà più complicato ilpost.it

24/10 L’Unità: Carceri sempre più blindate: sulle attività esterne decide il Dap carceri-sempre-piu-blindate

31/10 Ristretti orizzonti: La Circolare Napolillo contrasta con l’art. 17 legge 354/75: per la gerarchia delle fonti, prevale la legge, ristretti.org

30/10 Avvenire: Una nuova burocrazia potrebbe rallentare le attività educative in carcere avvenire.it

25/10 Ristretti Orizzonti, da L’Unità: Carceri sempre più blindate: sulle attività esterne decide il Dap carceri-sempre-piu-blindate

21/10: Nuove restrizioni per le attività in carcere libera.it/it-schede

21/10 Circolare Napolillo circolare_napolillo.pdf

15/04 Circolare media sicurezza circolare_media_sicurezza.pdf

17/03: Circolare circuiti diversi circolare_circuiti_diversi.pdf

27/02 Circolare alta sicurezza (Modalità custodiali) circolare_alta_sicurezza.pdf

Vauro, 2013

NOTE

2 LEGGE 26 luglio 1975, n. 354, Art. 17 Partecipazione della comunità esterna all’azione rieducativa La finalità del reinserimento sociale dei condannati e degli internati deve essere perseguita anche sollecitando ed organizzando la partecipazione di privati e di istituzioni o associazioni pubbliche o private all’azione rieducativa.
Sono ammessi a frequentare gli istituti penitenziari con l’autorizzazione e secondo le direttive del magistrato di sorveglianza, su parere favorevole del direttore, tutti coloro che avendo concreto
 interesse per l’opera di risocializzazione dei detenuti dimostrino di potere utilmente promuovere lo sviluppo dei contatti tra la comunità carceraria e la società libera.
Le persone indicate nel comma precedente operano sotto il controllo del direttore.

 

B. Moi, 2024

 

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