Ancora un morto “suicida” nel carcere di Bologna, il 58° del 2024

… secondo i riscontri ufficiali. di Vito Totire ANCORA MORTE IN CARCERE NEL SILENZIO TOTALE DELLE ISTITUZIONI: NEANCHE GLI INUTILI COMMENTI DEL “GIORNO DOPO” VIVERE NEL CARCERE DELLA DOZZA E’ DI PER SE’ UN RISCHIO SUICIDOGENO Secondo le cronache “trovato morto” pare per impiccagione, le cronache aggiungono “nella afa rovente della cella”. Sembrerebbe di origini albanesi, anni 47, in attesa

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Il caso di Julian Assange riguarda tutti noi. Intervista a Stella Assange

di Anna Maria Selini (*) Intervista a Stella Assange, l’avvocata e dal 2022 moglie del giornalista australiano che dal 2019 è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza a Londra con l’accusa di aver divulgato segreti militari statunitensi. In caso di estradizione rischia fino a 175 anni di carcere. “È molto provato ma incoraggiato dal fatto che l’Alta Corte di

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“Capitane”: le tragiche storie di Maysoon Majidi e Marijan Jamail

di Lidia Ginestra Giuffrida (*) Il mestruo, la puzza di vomito, il sudore, le mani degli uomini sui corpi delle donne, e 75 persone ammassate sotto coperta. Maysoon Majidi descrive così le ultime ore in mare prima dell’arresto. La 27enne curda, regista, attrice e attivista per i diritti umani in Iran è arrivata sulle coste calabresi lo scorso 31 dicembre.

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Il dramma di Marjan

di Angela Nocioni (*) Guardate bene la ragazza nella foto. Si chiama Marjan Jamali, ha 29 anni, è di Teheran. Chiedetevi quanto sia compatibile quel viso di donna con il modello (ufficiale) di femmina secondo il regime degli ayatollah di Teheran. Ecco, suo padre dev’essersi dato grosso modo la vostra stessa risposta e ha fatto di tutto per mettere insieme

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Attivista curda scambiata per scafista, in cella in Italia

Combattente contro il regime iraniano scambiata per scafista: il dramma di Maysoon Majidi, sbattuta in cella in Italia La regista curda iraniana è in cella nel carcere femminile di Castrovillari dai primi di gennaio con l’accusa di essere una scafista. E non capisce perché. Secondo il decreto Cutro con quest’accusa si rischia fino a trent’anni se ci sono morti. di

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“In cella con il guinzaglio”. Lettera di Ilaria Salis dal carcere di Budapest

Dal carcere di Budapest, dove soggiorna ormai da undici mesi, Ilaria Salis è tornata a scrivere ai suoi avvocati. Tredici pagine per raccontare un’altra volta le tremende condizioni della sua detenzione, in attesa dell’appuntamento del prossimo 29 gennaio, quando comincerà il processo in cui dovrà rispondere dell’accusa di aver aggredito, insieme ad altri, due neonazisti accorsi in Ungheria per celebrare

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