Amianto/Ravenna: Inps e Inail, i brutti addormentati

di Vito Totire (*)

Inps Ravenna: restituire le risorse economiche sottratte ai lavoratori e alle loro famiglie

Il 21 novembre ho “invitato” INPS e INAIL di Ravenna a cooperare per la restituzione delle risorse economiche dovute ad alcuni lavoratori, elargite e poi “recuperate”. Secondo la AEA – Associazione Esposti Amianto – queste risorse vanno restituite.

L’antefatto: lo abbiamo illustrato nell’incontro pubblico del 5 novembre 2025 a Ravenna; un appuntamento disertato dai media in un momento in cui nel pianeta Terra ci sarebbe bisogno di ben altre diserzioni…

Dopo rocambolesche vicende di tribunale, la corte di appello di Bologna arriva alla conclusione, clamorosamente sbagliata, secondo cui i lavoratori di una certa coorte operaia di Ravenna «non erano stati esposti ad amianto»; i parametri di riferimento utilizzati all’epoca erano discutibili: in quegli anni si parlava di «esposizione qualificata» (sic!), di 100 fibre/litro e di fibre regolamentate…

Per non farla lunga: la sentenza era infondata già al momento in cui è stata varata ma successivamente è stata clamorosamente smentita dai fatti; e

intendiamo, purtroppo, L’INSORGENZA DI ULTERIORI PATOLOGIE TUMORALI DA AMIANTO.

Si dirà che errare è umano, anche se nel caso di errori della magistratura si dovrebbe cominciare a far pagare economicamente chi ha fatto l’errore. Ma sorvoliamo, per ora.

Se errare è umano è anche vero che perseverare è diabolico! Negare la evidenza va oltre il diabolico.

A fronte della clamorosa infondatezza della citata sentenza, cosa è successo una volta che Inail ha constatato che in quella coorte (alla quale è stata disconosciuta la esposizione ad amianto) sono emerse patologie

asbesto-correlate che evidenziano peraltro una esposizione abitualmente ben superiore alle 100 fibre/litro ?

Inps non ha fatto “marcia indietro” neanche rispetto alla evidenza !

Eppure la maggiorazione pensionistica è dovuta sia a chi ha ottenuto il riconoscimento di esposizione a 100 fibre/litro (regolamentate!!! altro capitolo che svilupperemo in altra occasione dopo averlo già “sviscerato” nel citato incontro pubblico) sia chi ha contratto una patologia asbestocorrelata !

Inail non ha comunicato all’ Inps? Fax , pec, e-mail, piccione viaggiatore…proprio niente ?

Certo le relazioni tra Inail e Inps meritano grande attenzione e gliela stiamo riservando; ne parleremo in futuro più approfonditamente.

Al momento aspettiamo una risposta da INPS/INAIL Ravenna;

abbiamo già tentato, tempo fa, di interloquire con Inps ma abbiamo riscontrato una notevole ipoacusia (sordità, se volete).

Dovremo fare un sit-in itinerante sotto le sedi Inail-Inps di Ravenna ?

Terremo comunque conto nelle nostre azioni di pressing della necessità di ridurre al minimo la nostra impronta carbonica.

Inps-Inail: a voi la parola se avete qualcosa da dire.

Idem per il prefetto, il sindaco, il ministro della salute ?

(*) Vito Totire è medico del lavoro, presidente nazionale di AEA-associazione esposti amianto e rischi per la salute

 

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