Assorbenti, donne, gratis

di Doriana Goracci (*)

Sarà per via della pandemia o di internet che fa volare le news, fatto sta che a me cade l’occhio su questa notizia: «Nuova Zelanda, assorbenti gratis in tutte le scuole, la premier Jacinda Ardern: Un’alunna su 12 salta le lezioni perché non può pagarli».

Parto da me su questa storia delle mestruazioni e relativi assorbenti, perché lo sviluppo fisico da bambina a signorina, come si diceva allora (nel 1959), bloccò probabilmente anche il mio sviluppo mentale: arrivarono a 9 anni le mestruazioni. Mia madre aveva minimizzato come sempre ed io me la dovevo cavare ad applicare alle mutande – ascellari vi garantisco – il pannolino di stoffa con la spilla a balia, che si chiama così secondo me, perché erano sempre donne/balie che curavano la pulizia dei bebè, di donne ricche e mestruate, di uomini di ogni grado… La chiamano povertà mestruale. La premier Jacinda Ardern arriva dunque a dichiarare: «I giovani non dovrebbero rinunciare all’istruzione a causa di qualcosa che è parte della vita di metà della popolazione».

Mentre la Scozia è stato il primo Paese al mondo a rendere gratuiti gli assorbenti e altri prodotti legati al ciclo, il governo della Nuova Zelanda con questa faccenda seria degli assorbenti avrà da assorbire un costo circa di 18 milioni di dollari da qui al 2024, per renderli gratuiti con tutti i loro prodotti annessi. L’ imposta del valore aggiunto, IVA, applicata agli assorbenti pannolini, a preservativi e rasoi è del 22%. Ma ai rasoi è stata ridotta la tassazione dal 22% al 4%. Vale la pena leggere qui, la tassazione nostra e di altri Paesi europei.

Tracey Emin “My Bed”

 

Sbirciando però nel passato non troppo remoto si incontrano abili donne come la britannica Tracey Emin, autrice di una installazione “My Bed” del 1998 – cioè letto dell’artista disfatto e cosparso di mutandine macchiate di sangue, preservativi usati e contenitori di alcol– che fu venduta a Londra per 2,5 milioni di sterline (come parte di un’asta di arte contemporanea di Christie’s in un totale di $ 170,5 milioni: Christie’s aveva stimato che l’installazione sarebbe stata venduta tra 1,4 e 2 milioni di dollari). «Il mistero (negato) del corpo che non tace» con il suo sangue mestruale nell’arte femminile contemporanea sono in un interessante articolo del 2019. Vagando in rete ti trovo San Paolo, che tutti conoscono, che dice la sua: «Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia». E allora Ipazia – insegnante pagana donna libera che pochi conoscono – gettò come deterrente su un suo pretendente (fa pure rima) una striscia di stoffa intima intrisa di sangue mestruale : «Questo è ciò che tu ami, giovanotto, e non è bello». Fra i greci antichi non c’erano slip o mutande di sorta così arrotolavano su un bastoncino poi a volte legato in vita un panno di lana o cotone. In ogni secolo passato, la donna era veleno per il raccolto e altro durante quel “periodo”. Ci tenevano a distanza. Ci provano ancora oggi, nella vita quotidiana, sembra che siamo temibili, noi abituate a quelle giornate non proprio felici… E veniamo al dunque di quanto costano queste mestruazioni, in soldoni. Concludo ritornando a me perché io che sono sempre stata reagente tenendo a distanza la pubblicità (seppure guardandola) ho speso fin da quando ero ragazza ben poco per gli assorbenti e continuo a farlo oggi che da tempo sono in pausa, detta menopausa, perchè può accadere… con uno sforzo un colpo di tosse una corsa, di smarrire un tantino di salute e gli assorbenti non di marca nota, con ali, costano tra 1euro e 1,50 centesimi, il pacchetto da 12 a 16 pezzi: che vogliamo di più? Ma in fondo questo discorso “economico” riguarda voi uomini, anche se è roba da economia domestica? Chi leggerà questa notizia e ci si soffermerà per un poco? L’ articolo breve appena letto, se ci siete arrivati, è il seguito di una mia ricerca che troverete qui Donne (e) Assorbenti. I pubblicitari sanno benissimo fare il loro mestiere e ci usano, peccato che noi non sappiamo usare altrettanto bene le nostre risorse femminili, che nessuno può toglierci.

qui un video sulle origini degli assorbenti igienici: https://youtu.be/9qBoC0x4d2g

(*) ripreso da www.agoravox.it

La “bottega” ricorda che il 28 maggio di ogni anno è la «Giornata Internazionale dell’Igiene Mestruale»: un’occasione per superare luoghi comuni, discriminazioni e pregiudizi che ancora danneggiano la crescita per milioni di ragazze. Cfr L’esilio delle donne nepalesi: è tempo di…

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