Bahar Kimyongur: Erdogan ordina, l’Italia sequestra
Ieri mattina (21 novembre), alle 08.30 è atterrato all’areoporto di Bergamo Bahar Kimyongur, è stato prelevato dalla Digos ed è stato condotto in carcere, probabilmente quello di Bergamo ma mancano conferme. Chi è Bahar Kimyongur, perché era in Ialia, perché è stato prelevato dalla polizia e di lui non si hanno notizie certe?
Bahar Kimyongur è un attivista turco-belga. La sua biografia ci dice che è diventato “famoso” perché è stato il primo caso sul suolo europeo di applicazione del nuovo regime repressivo entrato in campo dopo l’11 settembre 2001. È un attivista che denuncia apertamente il presidente turco Erdogan e le politiche repressive di quel Paese. Si è molto speso contro l’ingerenza NATO sul suolo siriano denunciando le mosse ingerentiste della Turchia. Perché è stato il primo arrestato con questa formula di repressione globale? L’accusa era di far parte del gruppo comunista turco Dhkc-p, inserito nella liste delle organizzazioni terroristiche post 11/09/01 dalla UE. È stato poi assolto. Più recentemente era stato arrestato e poi rilasciato in Spagna in seguito a un mandato dell’interpol fatto partire dalla Turchia.
Bahar Kimyongur è arrivato ieri mattina in Italia per partecipare a due iniziative pubbliche, una a Monza e una a Padova, per denunciare l’ingerenza della Turchia nello scenario siriano.
Cosa rischia? Il rischio peggiore è di essere estradato in Turchia. Già, non ci sono riusciti Belgio e Spagna ma in Italia, si sa, è molto più agile sequestrare oppositori politici di altri paesi e caricarli in aereo senza battere ciglio. Intanto poi ci sarà qualche dichiarazione di costernazione per quanto avvenuto, con buona pace di chi è stato rapito e consegnato nelle mani dei suoi aguzzini.
Perché di lui non si hanno notizie? Perché a differenza della credenza diffusa nel popolo italiota di aver subito diritto a una telefonata e a un avvocato, quello è un telefilm. Nel caso di Bahar Kimyongur le autorità hanno 48 ore di tempo prima di dare sue notizie e farlo parlare con un avvocato.
L’invito è di attivarsi per non permettere la sua estradizione e richiederne la liberazione. Al momento vi è un comunicato di ieri del Collettivo Tazebao di Trieste che aveva organizzato la serie di incontri per cui Bahar si trova in Italia. In queste ore si sta cercando di recuperare ulteriori informazioni e l’invito è di tenersi informati e aprtecipare ad eventuali iniziative di solidarietà.
Il primo appuntamento, di cui ho notizia, è a Padova, questa sera alle 18.30. Ci sarebbe dovuto essere un dibattito proprio con Bahar Kimyongur all’aula studio Galilei (via Galilei 42). Ci sarà un incontro per fornire aggiornamenti sulla situazione del compagno e individuare forme concrrete di solidarietà. – possibilmente diffondere
Link alla notizia rilanciata da radiazione.info tramite un compagno del collettivo Tazebao di Trieste http://www.radiazione.info/2013/11/litalia-arresta-bahar-kimyongur/
Link al comunicato di ieri del collettivo Tazebao http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o41429:e1
Il discorso di Bahar Kimyongur difronte all’ambasciata turca a Bruxelles il 16/04/2012 http://www.resistenze.org/sito/te/po/si/posicd27-010927.htm
Bahar Kimyongur, alawita di Turchia, è membro di Attac Bruxelles e del CLEA (Comitato per la libertà d’espressione edi associazione) e ha scritto un libro sulla Siria, disponibile solo in francese dal titolo “Syriana. La conquista continua” (http://michelcollon.info/Syriana-la-conquete-continue.html?lang=fr) in cui svela i finanziamenti occulti di Washington, il piano della CIA per rimodellare il “Grande Medio Oriente” e il ruolo giocato dal miliardario libanese Hariri e dal principe saudita Bandar Sultan
per tenersi aggiornat* sulla turchia di oggi vistare: http://turchia.over-blog.com
Per esprimere solidarietà è possibile scrivere a: Bahar Kimyongur Casa Circondariale Via Monte Gleno, 61, 24125 Bergamo
aggiornamento ad oggi pomeriggio http://www.radiazione.info/2013/11/in-diretta-da-milano-aggiornamento-sulla-situazione-del-compagno-bahar/
Tempi neri. L’Università di Padova ha chiuso per tutta la giornata l’aula dove alle 18.30 si doveva svolgere l’incontro con Bahar Kimyongur, appuntamento che era stato mantenuto anche dopo il suo arresto di ieri. Le motivazioni sono quelle dei regimi delle banane: “urgenti lavori per problemi tecnici”, così tecnici e così urgenti che gli studenti che vi si sono avvicinati sono stati prontamente identificati dalla polizia politica. Anche l’Università prona al pensiero unico e con i venti di guerra che, a quanto pare, piacciono ai baroni/manager e lasciano nel silenzio complice ricercatori e docenti. Non esiste più una possibilità di confronto nemmeno nelle aule universitarie.
Hello,
I am the sister Bahar, could you keep me informed of the actions and events that take place in Italy for my brother. Thank you, Gülay Kimyongür
e-mail: kimyongurgulay@gmail.com or on facebook
You can write me in French or English. I understand written Italian but I do not speak.