Contro la radiazione di medici per reati di opinione

comunicato della «Rete Sostenibilità e Salute» ripreso da www.medicinademocratica.org

Medicina Democratica ha condiviso e sottoscritto il sottostante comunicato della Rete Sostenibilità e Salute per contrastare il “processo” a diversi medici rei di aver “messo in discussione”, ovvero di aver discusso, le scelte politiche e sanitarie relative alle vaccinazioni pediatriche.
Fra i medici sotto accusa vi è Dario Miedico, tra i fondatori di Medicina Democratica, oggetto di provvedimento disciplinare (radiazione) per aver osato mettere in discussione scelte – più politiche che dettate dall’evidenza – ma soprattutto contestando forme di obbligatorietà “assoluta” di “insiemi” di vaccini variabili nel tempo …
Dopo il comunicato riportiamo alcuni link presenti sul nostro sito sul tema.

Ricordiamo anche la discussione sulla obbligatorietà per gli operatori sociali della vaccinazione antinfluenzale 2020 con funzione “anti covid”, in contrasto sia con la normativa sanitaria che con quella di sicurezza e salute sul lavoro, introdotta su iniziativa di singoli Presidenti di Regione (una delle tante primizie del futuro se passa la “autonomia differenziata”) fortunatamente bloccate dai rispettivi TAR (vedi in fondo a questo post).

Che dire poi dei virologi (ci limitiamo a quelli con laurea, perché degli altri non merita parlare) che in televisione e nei social si azzuffano cercando di predominare con la propria posizione anziché ammettere che la scienza di fronte al SARS COV2 è in parte disarmata perché non lo conosce ancora compiutamente, e quindi anziché insultarsi a vicenda dovrebbero indicare quali sono le diverse scelte a disposizione e i relativi effetti attesi per orientare i decisori politici e informare le persone in modo corretto (ovvero dando gli elementi per formarsi un’opinione con la propria testa e non con quella altrui).
Ma evidentemente per l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano (sempre per rimanere al caso di Dario Miedico) questi galli nel pollaio non danno disdoro all’Ordine né alla Scienza (quella con la S maiuscola); come d’altronde ben si sono guardati dal radiare il dottor Brega Massone nonostante le condanne, ancorchè non definitive (ma solo per la definizione della pena) per le operazioni chirurgiche inutili, per puro profitto, presso la Clinica Santa Rita, un ottimo esempio della privatizzazione e delle eccellenze del “sistema” (non servizio, i termini sono importanti) sanitario lombardo.

A cura di Marco Caldiroli

COMUNICATO STAMPA DEL 26 OTTOBRE 2020

La posizione della Rete Sostenibilità e Salute sulla radiazione di medici per reati di opinione
Perché questo non succeda di nuovo

«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare»
Martin Niemöller (1892-1984)

In questi giorni alcuni medici sono in attesa del verdetto della CCEPS, Commissione Centrale Esercenti Professioni Sanitarie, di conferma o rigetto della loro radiazione pronunciata in seguito all’espressione di opinioni critiche sull’obbligo vaccinale e le modalità di somministrazione dei vaccini.
Secondo l’articolo 41 del D. P. R. 221/1950 la radiazione è pronunciata contro l’iscritto che con la sua condotta abbia compromesso gravemente la sua reputazione e la dignità della classe sanitaria. L’articolo 42 correla la radiazione obbligatoriamente solo a condotte aventi rilevanza penale o assimilabili, secondo il canone di proporzionalità tra fatto e sanzione. Essendo i fatti addebitati privi di rilevanza penale, sotto il profilo oggettivo, perché privi di offensività, non risultando che tali sanitari abbiano causato danni personali alla salute degli assistiti, applicare tale sanzione nei loro confronti non appare coerente con i principi di proporzionalità e di ragionevolezza, tanto più che identico provvedimento non è stato adottato in casi puniti dalla giustizia penale con sentenze di ergastolo, o per reati di corruzione e concussione.
La radiazione di medici per reato di opinione pone un interrogativo decisivo: se sia lecito oppure no, per un medico, esprimere le proprie opinioni, quali esse siano. L’accusa è di aver espresso un pensiero che avrebbe provocato nella popolazione l’idea dell’inutilità e dei rischi dei vaccini, con conseguente riduzione della copertura vaccinale e un potenziale danno alla salute individuale e collettiva. Anche se manca la verifica dei risultati concreti di tali comportamenti, l’articolo 21 della Costituzione afferma che “tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e con ogni altro mezzo di diffusione”. La manifestazione del pensiero, in quanto espressione di libertà, è dunque attività lecita per tutti, anche per i medici e non può essere compressa da fonti inferiori a quelle costituzionali. Tale libertà e tale diritto appartengono indistintamente ad ogni soggetto, indipendentemente dalla qualifica che lo stesso abbia, anche se appartenente all’Ordine dei medici.
L’articolo 33 della Costituzione afferma che “l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”. Non può dunque esserci un vincolo a una scienza unica e di Stato e dell’ordine di appartenenza. La scienza ha pure i suoi criteri e perfino una sua verità, ma essa e gli scienziati agiscono all’interno di sistemi sociali, culturali ed economici che ne condizionano priorità, orientamenti e risultati e di cui è importante essere consapevoli.
La storia inoltre mostra che tale verità è spesso soggetta a mutamenti, ripensamenti e non è detto che permanga immutabile quella proclamata oggi, soprattutto se nuove e più forti prove mettono in discussione e portano a modificare alcune conclusioni, o persino paradigmi correnti. Ma ciò diventa impossibile se, anziché affidarsi alla forza delle prove per respingere argomentazioni che risultino infondate, si reprime il libero confronto con strumenti sanzionatori non solo estranei al dibattito scientifico, ma intimidatori nei confronti di un’intera categoria.
L’indipendenza e l’autonomia dei medici sono beni preziosi da preservare, in un ambiente antidogmatico, favorevole al libero dibattito scientifico, trasparente e il più possibile esente da conflitti d’interessi. Nessun ricercatore e nessun operatore sanitario dovrebbe essere messo in condizione di aver timore di esporre i propri convincimenti su temi attinenti alla medicina e alla pratica medica, fermo restando che le pratiche da raccomandare sono quelle che in un contesto scientifico in continuo divenire si avvalgono delle migliori prove di efficacia al momento disponibili e sicurezza nel tempo.
Il fenomeno mondiale Covid-19 – che ha consentito un aperto dibattito internazionale sulle esperienze cliniche in continuo divenire, indispensabile alla condivisione e revisione di approcci che evolvono in tempo reale – sta mostrando la fecondità di un confronto senza pregiudizi sull’efficacia e la sicurezza della pratica medica, anche fra posizioni contrapposte.
L’altra accusa mossa ai medici è stata di aver presentato al pubblico posizioni critiche, anziché limitarle a un contesto scientifico o istituzionale. Si comprende il richiamo all’opportunità di mantenere tale condotta e il suo razionale, ma gli spazi per dibattere in ambito scientifico e istituzionale devono essere effettivamente garantiti. È altrettanto indispensabile che, sempre nel pieno rispetto delle regole del confronto scientifico, anche posizioni oggi di minoranza siano consentite, senza far oggetto il dissenso di discredito, censure e sanzioni, come sta invece purtroppo accadendo.
Chiediamo dunque in conclusione che, all’interno degli idonei contesti medici e istituzionali, sia garantita in modo effettivo la possibilità di un libero e aperto confronto (oggi di fatto fortemente inibito) tra professionisti che condividono il metodo scientifico e possano pertanto discutere in modo documentato di importanti temi di salute, senza censure né divieti pregiudiziali, né tanto meno correndo il rischio di radiazione.
La Rete Sostenibilità e Salute
Fondazione Allineare Sanità e Salute
No Grazie
AsSIS – Associazione di Studi e Informazione sulla Salute
Rete Mediterranea per l’Umanizzazione della Medicina
Fondazione per la Salutogenesi ONLUS
Giù le Mani dai Bambini ONLUS
Lumen
Medicina Democratica ONLUS
Movimento per la Decrescita Felice
Saluteglobale.it
Slow Medicine
SIMP Società Italiana di Medicina Psicosomatica
Sportello Ti Ascolto – Rete di Psicoterapia Sociale
Media relation Rete Sostenibilità e Salute
– Email: rete@sostenibilitaesalute.org
– Sito: www.sostenibilitaesalute.org
– Pagina Facebook: Rete Sostenibilità e Salute

Documento della FNOMCEO sui vaccini, una critica al documento e al suo uso da parte dei Media

I VACCINI ANTINFLUENZALI OBBLIGATORI PER GLI OPERATORI SANITARI SONO ILLEGITTIMI, UN TAR DA RAGIONE AI NOSTRI ARGOMENTI

 

Redazione
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2 commenti

  • Alessandra Durante

    il trattamento che è stato riservato a Dario Miedico è vergognoso e del tutto immotivato. Lo conosco da sempre come medico di S.Vittore, tra i fondatori di Medicina Democratica, con posizioni scomode e magari non tutte condivisibili, ma comunque sempre supportate da studi approfonditi.
    Ha pagato la sua onestà di vita e di pensiero.

  • Gianluca Ricciato

    Un altro medico che ha subito “l’interessamento” dell’ordine è Stefano Manera, che tra l’altro è anestesista ed è stato uno degli “eroi” delle terapie intensive di Bergamo nei mesi di marzo e aprile, all’ospedale Giovanni XIII. Si esprime da tempo sulle anomalie delle narrazioni ufficiali parlando con cognizione di causa dovuta non solo alla competenza teorica, ma anche e soprattutto all’esperienza pratica fatta. In questa video-intervista con Matteo Gracis, direttore della rivista Dolce Vita, parla del fatto che “si vanno a inseguire” malati resi deboli da stili di vita inadeguati, di cure più o meno riconosciute, di autopsie negate, di mancanza di interventi, strutture e personale nei luoghi dove c’è bisogno e contemporaneamente di creazione di psicosi laddove non ce n’è bisogno, del pericolo di delegare la salute del proprio sistema immunitario e aspettare un vaccino salvifico come fosse un intervento divino, e tanto altro.

    https://youtu.be/gtfy5bZY_hY

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