Da Bucarest a Venezia

(visti da Francesco Masala) L’anno nuovo che non arriva, il fan di Sylvie Vartan. l’Othello di Orson Welles, con Federico Greco che racconta due film che smontano la finanza speculativa

L’anno nuovo che non arriva – Bogdan Mureșanu

è incredibile quanto cieco sia stato il regime di Ceausescu nel non vedere la fine tragica che lo aspettava.

il film mostra i giorni della fine del regime attraverso le storie di alcune persone, ciascuna legata alla storia di un’altra persona.

momenti comici si alternano a momenti disperati, in maniera davvero efficace.

la scenetta più divertente è quella del bambino che scrive a babbo natale, ma le scene disperate sono di più.

il primo lungometraggio di Bogdan Mureșanu è davvero una bellissima sorpresa.

purtroppo il film è solo in una ventina di sale, così va il mondo, ma cercatelo, non sarete delusi.

https://markx7.blogspot.com/2025/12/lanno-nuovo-che-non-arriva-bogdan.html

 

Othello – Orson Welles

mi è capitato di vedere Othello al cinema, mi sembrava brutto non andarci, e non me ne sono pentito, la sala cinematografica, finchè esiste, è sempre meglio di uno schermo in casa.

la storia è quella di Shakespeare, riguarda Otello, guerriero nero che a Venezia è un idolo.

si sposa con una donna bellissima, Desdemona, sono profondamente innamorati, la felicità è tutta per loro, ma c’è un traditore di nome Jago, uno stratega delle debolezze umane.

Orson Welles è l’ottimo regista, e anche protagonista, in un film che nonostante mille difficoltà di realizzazione è davvero un capolavoro.

non perdetevelo, è Cinema, gioia e stupore per gli occhi e per la mente, promesso.

ps1 – il film è sempre d’attualità, i femminicidi sono sempre numerosi, in realtà Desdemona subisce un terribile femminicidio.

ps2 – provate a pensare che al posto di Jago ci sia Zelensky, col suo fare mellifluo, imperioso e servile insieme, quante cose sapeva prevedere Shakespeare…

QUI si può vedere il film completo, in italiano

https://markx7.blogspot.com/2025/12/othello-orson-welles.html

 

Ma mère, Dieu et Sylvie Vartan (C’era una volta mia madre) – Ken Scott

una mamma contro il mondo per il suo figlio, nato con un handicap a un piede che gli impedisce di camminare.

naturalmente tutto finisce bene, grazie a una madre abbastanza pazza da non credere a nessun medico, illusa che santa Sylvie Vartan (che nel film interpreta se stessa) farà camminare il bambino.

è come una fiaba, esistono solo Dio, Famiglia e Sylvie Vartan, l’eroina e l’eroe conquistano il sacro Graal.

la mamma (interpretata da Leila Bekhti) è bravissima, sulle sue spalle si regge il film.

anche a Margaret Thatcher, che diceva che “la società non esiste, esistono solo gli individui”,  sarebbe piaciuto il film.

https://markx7.blogspot.com/2025/12/ma-mere-dieu-et-sylvie-vartan-cera-una.html

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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