Giménez-Bartlett, Morozzi, Pagano e Aa. Vv.

4 recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio (*)

 

 

AliciaGimenez-Bartlett

Aldo Pagano

«La trappola dei ricordi»

Todaro

Balbenna (città del sud). Giugno 2014 (epilogo a dicembre). La giudice Emma Bonsanti, bella e slanciata, capelli corti neri e occhi grigio liquido, madre duchessa e padre padrone d’acciaierie coi quali parla poco (ancor meno il fratello gay) è cresciuta lì, ha fatto carriera (energica intuitiva irrequieta), è chetamente sposata a Milano, da sei mesi l’hanno rispedita alla Procura della sua città per guai di percorso. Un lunedì, dopo il weekend col marito, torna al lavoro: legge che è stato assassinato un importante boss latitante da trent’anni (il cadavere lasciato in un’auto davanti alla prefettura) mentre il sovrintendente capo l’accompagna ad autorizzare la rimozione di una salma. L’annegato è Roberto, quasi sviene. Stavano insieme al liceo, lei di sinistra, lui di destra; lo aveva perso di vista dopo che il 26 marzo 1984 fu coinvolto nello sventramento di un 18enne da parte di una squadraccia. Lo aveva reincontrato da poco e avevano ripreso ad amarsi un po’. Roberto Carulli era diventato un potente ammanicato giornalista, circondato da donne, pieno di dubbi. C’è qualcosa che non va nella morte; ha lasciato un messaggio, covava un colpo grosso e redentivo. Tocca indagare.

Il pubblicista Aldo Pagano (Palermo, 1966), comasco d’adozione, fa un notevole esordio letterario, in terza persona al presente sulla PM (con brevi incursioni sull’uomo che tesse i fili invece di servire lo Stato). Il merito è suo, della storia e dei personaggi, e di chi cura l’ottima collana. Si sente un’eccelsa qualità di editing per dosare i tanti fronti che l’autore affronta dal punto di vista di Emma: una storia d’amore che non finisce, un conflittuale stallo nella famiglia d’origine, un matrimonio senza figli e passione poco reciproca; amici e colleghi con ovvie differenze di opinione che influiscono sul lavoro di una professionista della verità (giudiziaria); inflessioni e dinamiche della città meridionale (più Bari di altre); guerre di mafia, stragi, narconotizie, depistaggi, corruzione endemica, crisi della politica, il contesto socioeconomico dell’ultimo ventennio. Il berlusconismo è raccontato nei dettagli, pur inventando nomi (Bertoni) e relativi partiti. Imperano servizi segreti e segreti di Stato. Originale l’uso dell’insulina come macchina della verità e della paura. Purtroppo si beve solo sauvignon (anche se l’autore è sommelier). Sarde fritte e ottima musica.

 

Alicia Giménez-Bartlett

«Sei casi per Petra Delicado»

traduzioni di Maria Nicola

Sellerio

302 pagine, 14 euro

Barcellona. 2011-2014. Negli ultimi anni Sellerio ha realizzato molte belle raccolte a tema con racconti dei propri autori, gran successo di critica e di pubblico. A quasi tutte ha partecipato la 64enne deliziosa spagnola Alicia Giménez-Bartlett, particolarmente nota per la serie (già dieci romanzi e una produzione televisiva) dedicata alla dura segaligna ispettrice Petra e al suo sentimentale panciuto vice Fermín, una delle più riuscite coppie professionali gialle dei decenni recenti. L’editore palermitano raccoglie ora in «Sei casi per Petra Delicado» i racconti già pubblicati nelle raccolte. Giusto per chi già la ama: sono storie contemporanee, complementari ai romanzi, con un comune filo casalingo. Utile per chi non la conosce: imparerà ad amarla.

 

Gianluca Morozzi

«Lo specchio nero»

Guanda

Bologna. 7-15 luglio 2014. Il 43enne Walter Pioggia, molto alto e magro dall’aria stralunata, ha avuto infanzia e adolescenza pesanti e insostenibili, ne ha parlato e ancora ne parla ai quattro successivi psicanalisti. Nel 1996 scrisse un bel romanzo autobiografico di successo (“L’uovo del mondo”, poi riedito e divenuto anche atto unico teatrale), ora è un affermato abitudinario direttore editoriale ed editor: vive fra manoscritti da pubblicare (o meno) e libri editi da promuovere, molti i gialli e i noir. La sua piccola importante casa editrice è attentamente diretta dall’affascinante severa 70enne Jennifer, soprannominata Vedova Nera, americana trasferitasi in Italia per amore del colto e ricco Ruggero Bandini (marito ormai defunto). Una notte, non si capisce come, Walter si trova con un coltello insanguinato in mano, accanto al letto in cui giace una commessa 28enne sgozzata, dentro una stanza con la porta chiusa dall’interno, nella vasca del bagno cieco (porta chiusa dall’esterno) c’è un impiegato 35enne accoltellato. Impossibile. Scappa, butta nel laghetto gli indizi, prova a riprendere la vita normale, ripensa al terribile passato, qualcuno lo marca stretto.

Il bolognese Gianluca Morozzi (1971) è autore vivace e prolifico, musicista, chitarrista e gran tifoso rossoblù. Copertina, incipit e spiegazioni finali non rendono bene la qualità del nuovo bel romanzo, grazie a uno stile divertente e scoppiettante è anche un competente notevole “divertissement” sul genere letterario e sul mondo dell’editoria. Alterna una terza persona quasi fissa sul presente e la prima che narra quel traumatico passato poi dato alle stampe, in corsivo raramente c’è il frustrato colpevole. Per amorevole invidiabile caso Isabel Gori, snella atletica abbronzata, occhi nocciola, zigomi alti, naso piccolo, seno generoso, ha scritto un bel libro su un’infanzia difficile, «Lo specchio nero», con Virginia e gli Oltrenauti, per Walter significherà molto. Il titolo è un po’ il simbolo del genere giallo, testi disseminati di specchietti per le allodole. Innumerevoli sinossi e incipit di romanzi, da scartare ma significativi per la storia narrata. Musica soprattutto degli immortali antichi gruppi pop rock (anche i Genesis di “Nursery Cryme” del 1971).

 

Agatha Christie e altri

«Gialli d’inverno»

traduzioni di Grazia Maria Griffini e altri

Einaudi

314 pagine, 16 euro

1901-2002. Estero vario. La raccolta «Gialli d’inverno» raccoglie testi di 10 importanti autori scritti nel secolo scorso, alcuni (3) appositamente tradotti in italiano. Sono Agatha Christie (con Poirot), Conan Doyle (con Holmes), Futrelle, Mary Higgings Clark, Leblanc (con Lupin), London (il più antico, inedito), Pentecost, Queen (con Ellery), Fred Vargas (il più recente, con Adamsberg), Wallace. È anche un modo di prepararsi (già) al Natale, qualche racconto è ambientato proprio durante la festa dicembrina. Non c’è altro filo, nessuna introduzione, niente contestualizzazione di scrittori e scritti, giusto una gradevole compagnia per i giorni freddi con poca luce naturale e mancanza di alternative.

      (*) Nell’illustrazione Alicia Gimenez-Bartlett.

Le recensioni di Valerio Calzolaio negli ultimi 15 anni sono state pubblicate su «Il salvagente»,  che ha dovuto sospendere l’uscita in edicola; ma Valerio continua a inviarle, in attesa di… nuove riviste o nuove formule.

 

 

Redazione
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Un commento

  • cesare beccaria

    sono sempre alla ricerca di recensio i di buoni libri al di fuori dei critici professionisti poco obbiettivi

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