IL “GIORNALISTA” DEL MATTINALE

(Roba del Pabuda…)

 

c’è un tizio adesso alla radio                      

che legge una specie

di rassegna mattinale –

con tono amichevole

ma dottorale –

e scrive pure

(non so come)

su qualche giornale.

non perde occasione

per ripetere

che lui è: liberale,

liberale… liberale,

rale… rale… rale…

a parte il fatto

che da trent’anni

non c’è chi

apra bocca per parlare

al bar, allo stadio,

in parrocchia,

a letto con la moglie,

alla riunione sindacale,

o scriva tre righe sulla parete

del vespasiano comunale,

senza premettere la stessa

dichiarazione di fede

(uguale-uguale),

 

appiccicandosi in fretta

la nobile etichetta…

il tizio in questione

non è minimamente

in grado di spiegare

cosa significhi

per lui, concretamente,

quel distintivo…

…rale …rale… rale…

ma, alla fine,

lo si capisce uguale:

quando lo si sente andare

in sollucchero, in estasi,

in brodo di giuggiole

appena può leggere,

sottolineare, scandire,

enfatizzare

un qualsiasi comunicato –

qualsiasi cosa comunichi –

emesso dall’associazione

confindustriale.

o siamo noi

ad aver travisato,

distorto,

frainteso, capito male?

ale… ale… ale…

(l’immagine è un recente collage del Pabuda intitolato “Senza Stelle“)

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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