Il Mal (e detto) Lavoro ………

di Sandro Sardella
e viviamo la responsabilità di amare
e non ci manca amore sconfinato
anche se nessuno ci conforta
anche se saremo scoloriti di fatica
ma continuiamo
ma continuiamo
(Alberto Masala)

lavoro & poesia si intrigano ..

la poesia si innerva
di pulsioni vitali .. ha voci vive nelle strade .. nei
luoghi non deputati .. la cultura salta .. diventa
momento fermentante .. sfugge alle compiaciute
muffe della corporazione accademico-letteraria ..
in questi tempi di “mal(e detto) lavoro” .. ritornano
voci da dentro quel mondo che ci dicevano fosse
scomparso .. et allo stesso tempo abili operazioni
editoriali “invitano” impegnati intellettuali ad una
gita al sacco per scrivere del “lavoro” .. ed eccoli
in girotondo sfoderare la loro strumentazione
certificata all’uopo accordata …
ma evitando & cercando .. si incontrano piccole &
preziose pubblicazioni “militanti” ..

Rome’s Revolutionary Poets Brigade
«ARTICOLO 1 – Una Repubblica AFfondata sul
Lavoro» – a cura di Alessandra Bava & Marco
Cinque – prefazione di Agneta Falk – Albeggi Ed.
– Controverso – (pagg. 76 -10 euri)

Alessandra Bava, Olga Campofreda, Marco Cinque,
Massimiliano Damaggio, Ludovica Lanini, Marco
Lupo, Edoardo Olmi, John Claude Smith, Angelo
Zabaglio e Andrea Coffami .. un collettivo di poeti
affonda il proprio scrivere dal/nel lavoro ..
«I poeti sono forse i legislatori meno compresi al
mondo ma, malgrado ciò, essi continuano a risvegliare
e spesso a toccare i cuori altrui e, nel migliore dei
casi, a trovarsi in sintonia con menti brillanti e a
provocare una qualche forma di azione. Scrivere una
poesia sociale di successo è forse la cosa più difficile
a farsi, ma sento che molte poesie in questa antologia
suonano autentiche e possiedono lucidità sociale e
politica. .. » (Agneta Falk, poetessa e artista anglo-
svedese, moglie di Jack Hirschman, da sempre
impegnata sul tema dei diritti umani) .. ..

(scelgo una poesia di Massimiliano Damaggio .. così
un poco quasi aprendo fermando una pagina del libro
.. pag. 30 .. ma quasi quasi ,, le altre .. poi .. ma … )

Traduzione

piantato nell’asfalto, con un dizionario in mano
mica tento la metafrasi, mica
tento la sintassi, tento
è l’uomo

una mano, quasi un braccio
incollato a un corpo, nella
piantagione di corpi, assorti
nella fatturazione, chiede
due ore di permesso, per
andare a riprodursi

io, non posso tradurre tutto
questo pianto, tutto
in parole, non posso
erigere il grafico esatto
della produzione di massa del dolore

io, posso elargire il dizionario
come un imbuto, di urla
nelle bocche, aperte
di quelli che nuotano
verso la superficie, liscia
di questo asfalto ordinato

(dimenticavo di citare le belle foto di
Marco Cinque in copertina et tra le poesie)

BREVE NOTA (di d. b.)
La copertina è qui: Copertina di “Articolo 1: Una Repubblica AFfondata sul …

Redazione
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