Il meglio del blog-bottega: 47

andando a ritroso nel tempo (*)

Alessandro Ghebreigziabiher: Giovanardi, gay e…

CarloGiovanardi

«Concedendo le adozioni ai gay si scatenerebbe la compravendita dei bambini”.

Quiz: Chi ha sparato questa cazzata?

A Lo stesso che ha detto che Stefano Cucchi è morto perché drogato e anoressico.

B Quello che ha detto che da noi un bambino malato viene curato, in Olanda invece viene ucciso.

C E’ l’autore di «Storie di straordinaria ingiustizia», un indispensabile saggio che denuncia i delitti di Mani Pulite nei confronti del partito più onesto della storia italiana: la Dc.

E chi sarà mai se non il sottosegretario alla presidenza del consiglio Carlo Giovanardi? Dite che sono affrettato a definirla una cazzata? In effetti Giovanardi dà pure dei dati: «Là dove le adozioni da parte di coppie gay sono consentite, come negli Usa e in Brasile, è esploso questo fenomeno».

Ecco, non ho neanche iniziato il post che sono pieno di dubbi.

E se avesse ragione lui?

Se ci fosse un senso in quel che dice? Okay, accetto la sfida. Se la sua affermazione ha una seppur minima logica, devo trovarla.

E ovviamente lo farò avvalendomi dell’unico strumento che immodestamente mi diverto ad usare:
La Storia.

Questa è una storia antica, che in alcune tradizioni si tramanda oralmente. Da noi no, almeno non ufficialmente. Ma se prestate orecchio di più a ciò che racconta la gente normale, che vive tutti i giorni la realtà per quella che è, e non gli idioti pagati da noi altri per parlare a cappero, forse avrete la chance di ascoltare anche voi storie come questa.

Si narra che Aristotele venne interpellato da un giovane suo allievo.

Questi aveva una nonna indovina, la quale, prima di esalare l’ultimo respiro, aveva pronunciato questa frase: Carlo Giovanardi, adozioni gay e tratta dei minori. Sapendo che il suo maestro era un grande esperto di logica, probabilmente il primo della storia, il ragazzo andò da lui e gli chiese quale fosse il senso di quelle parole.

«Cosa intendi per gay?» gli chiese giustamente Aristotele.

«Nonno» lo canzonò il discepolo, «sei proprio indietro, sai? Gay… omosessuale».

«E dì omosessuale, no?» ribatté irritato il celebre filosofo.

Il giovane non rispose e arretrò di un passo. Sapeva che quando Aristotele si inalberava aveva il vizio di sputacchiare.

«Comunque» fece il geniale pensatore raggiungendo la lavagna e iniziando a scrivere la misteriosa frase «vediamo un po’ quale potrebbe essere il senso di questo vaticinio…».

Dopo svariati mumble mumble, il maestro disse: «Allora, parto dalla fine. La tratta dei minori corrisponde al reclutamento, lo spostamento e l’alloggio di un bambino al fine di sfruttarlo. Cosa orrenda, amico mio».

«Già».

«Andiamo avanti: con adozioni omosessuali si indicano le adozioni da parte di coppie formate da individui dello stesso sesso. Il dibattito tra favorevoli e contrari è molto acceso. Dal canto mio non ho un parere preciso. Tu?».

«Mio padre ha abusato di me fin da piccolo e mia madre beveva dalla mattina alla sera. Ai miei avrei preferito perfino due che votavano Berlusconi e vedevano Vespa tutte le sere e ho detto tutto. A me, omosessuali o meno, sarebbe bastato che non mi facessero del male…».

«Chi sono Berlusconi e Vespa?».

«No, è un’altra profezia della nonna…».

«Capisco. A ogni modo, veniamo all’ultimo elemento, il più singolare: Carlo Giovanardi. Chi è costui? La nonna ha detto nulla?».

«No…».

Aristotele riprese a rimuginare e dopo qualche minuto il giovane si schiarì rumorosamente la voce per attirare l’attenzione del filosofo. L’ultima volta che gli aveva voltato le spalle per riflettere era rimasto così per quasi due ore.

«Sì, ci sono» esclamò finalmente Aristotele. «Data la frase Carlo Giovanardi, adozioni gay – come dite voi giovani… – e tratta dei minori, fra i tre elementi esiste un unico legame dal punto di vista logico, semantico o attraverso qualsiasi altra ragionevole chiave di lettura, che dia senso al tutto».

«E qual è?».

«Le adozioni omosessuali influiscono sulla tratta dei minori e ciò avviene in una sola eventualità».

«Davvero?».

«Certo, anzi, in quel caso i minori non aspettano nemmeno che qualcuno li prenda: fuggono di casa da soli».

«E qual è questa eventualità?».

«L’unica che sia in grado di rendere la frase di tua nonna compiuta: nel caso in cui uno dei due genitori omosessuali sia proprio questo Carlo Giovanardi…».

(*)    Come l’anno scorso, ad agosto la “bottega” (che prima dell’11 gennaio 2015 fu blog) recupera alcuni vecchi post che a rileggerli, anni dopo, sono sembrati interessanti. Il motivo? Un po’ perché quasi 8mila articoli sono taaaaaaaaaaaaanti e si rischia (nonostante i “santi” tag) di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché nel pieno dell’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque… di 5 anni fa all’incirca: recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda ma valutando quali possono essere più attuali o magari spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto di ritrovare semi, ponti, pensieri perduti… in qualche caso accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente: con le firme più varie, stili assai differenti e quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – noi speriamo – caratterizza questa blottega, cioè blog-bottega. Questo post è ripreso da «Storie e Notizie» di Alessandro Ghebreigziabiher che è anche uno dei link fissi di codesta “bottega”. (db)

La redazione (in ordine alfabetico): Alessandro, Alexik, Andrea, Barbara, Clelia, Daniela, Daniele, David, Donata, Energu, Fabio 1 e Fabio 2, Fabrizio, Francesco, Franco, Gianluca, Giorgio, Giulia, Ignazio, Karim, Luca, Marco, Mariuccia, Massimo, Mauro Antonio, Pabuda, Remo, “Rom Vunner”, Santa, Valentina e ora anche Riccardo e Pietro.

 

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