JACK HIRSCHMAN .. mi piace è necessario ..

a cura di Sandro Sardella

disegno di Sandro Sardella

 

“Rosso come un tappeto d’aurore. ..”

                                (Tomaz Salamun)

 

l’aver camminato al suo fianco in Varese in Milano in SanFrancisco

fa volare la mente .. persino prima di vedere la luce del giorno .. la

voce torna e accende una calda nostalgia ..

il 13 dicembre .. giorno di nascita di Jack .. è un piccolo rito ..

mi piace .. è necessario .. ricordare l’amico compagno Hirschman ..

è accendere piccole lucine che danno tepore ..

è sorridere della sua fragorosa risata che qualche video ci regala ..

è prendere qualche sua pagina di poesia dove Lui omaggia e ricorda

un caro amico ..

qui è il poeta e pittore beat Jack Micheline (N.Y. 1929 – S.F. 1998) ..

qui le parole di Jack per Jack fanno sentire quanto la sua militanza

poetica sia stata dedicata a vivere la poesia come “incontro” tra

“gentili compagni e compagne” .. per sempre desiderare e progettare

giustizia e dignità per i più deboli per i vinti contro il potere contro la

guerra il razzismo lo sfruttamento il devastamento dell’umanità e del

pianeta ..

la sua poesia la sua pittura la sua persona brillano come una lucciola

ribelle rivoluzionaria in un cielo buio di avida incoscienza .. la Sua è

PRESENZA di una poesia che picchia che palpita con parole gentili e

sovversive .. ..

 

La porta aperta

            In memoria di Jack Micheline, poeta

 

Quando arrivai a San Francisco

la strada era Jack.

Sto scrivendo sul # 19 mentre passa davanti

al Donut ‘n’ Things che non c’è più

su Polk e California Streets

dove durante la guerra parlavamo

dei poeti qui e in Unione Sovietica

prima di andare al Minnie’s Can Do

su a Fillmore per leggere le nostre cose,

o ce ne andavamo a North Beach

per qualche lettura selvaggia lì.

 

In seguito imparai che la strada era più

di Jack. Era quattrini, e pochi di noi

ne aveva molti; e vedevamo poveri

palmi che si aprivano dovunque, la guerra

aveva distrutto molti, e i cani al potere,

e i padroni scarafaggi.

 

Jack viveva per camminare

per la porta aperta dentro

in cui il prigioniero sente la tensione

di Mingus o Monk, e canta libero

davanti alle vetrine e alle

finestre del mondo.

 

La bohème era morta, ma lui diceva:

Lunga Vita alla Bohème!

I poeti venivano messi in scatola o resi clown

o gli davano microfoni da succhiare

ma lui gridava: Lunga Vita ai Poeti!

 

Quelli che invidiava e denigrava per avercela

fatta nel mondo letterario come beat

aveva ragione: loro davvero

non erano la strada, e la strada era il posto in cui

il Poeta doveva stare, o la strada sarebbe

governata da spore morte e fascisti.

Aveva memoria,

una bottiglia di chianti,

un fuoco zingaro-ebreo che gli bruciava dentro

fino a risalire al nero Pushkin,

aveva l’inganno la trappola lo scrocco il gemito

per sopravvivere in un mondo, in cui lo sporco denaro

issava le vele di tutti,

 

tutto questo per mantenere la porta aperta dentro

affinché la poesia ci soffiasse come un uragano,

per la pittura di animali e bambini.

 

Vecchio compagno della Parola, quel coraggio che conservavi

come un’arca sacra di scintille che scoppiavano in fiamme

l’hai tramandato a tutti noi ora abbandonati

gli hipster, i compagni, le pollastrella, le madame

 

Chiediamo una pupa, chiediamo un bocconcino, Rimbaud,

Majakovsky, Kerouac e tutti

i cuori della strada si sono riuniti qui:

non fu un matzoh fra i denti del destino dell’esilio?

non fu quello un Poeta fatto di lacrime luminose e splendenti?

 

(1998)

(da: “Volevo che voi lo sapeste” – traduzione di Raffaella Marzano

Multimedia Ed. – Salerno – 2004

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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