La scuola di Enoosaen

di Kakenya Ntaiya (traduzione di Maria G. Di Rienzo)

Dare un’istruzione alle bambine non è una priorità, da noi. La maggior parte delle famiglie considera il mandare a scuola una figlia non necessario o un investimento che non dà ritorno. Fra le bambine abbastanza fortunate da finire la scuola elementare solo una manciata arriva alle medie. Sono invece date in mogli in tenera età.

La mia vita avrebbe dovuto seguire questo stesso sentiero “tradizionale”, giacché sono nata nel villaggio Maasai di Enoosaen, in Kenya. All’età di cinque anni ero già fidanzata. Non appena fossi entrata nell’adolescenza i miei genitali sarebbero stati mutilati e ciò avrebbe segnato la fine dei miei studi e l’inizio dei preparativi per il mio matrimonio. Ma io avevo piani differenti.

Cominciai con il negoziare con mio padre. Gli dissi che avrei acconsentito alla mutilazione se mi avesse permesso di frequentare il liceo ed egli fu d’accordo. Non appena ebbi finito il liceo la mia negoziazione si rivolse agli anziani del villaggio, perché volevo fare quello che nessuna ragazza aveva mai fatto: lasciare la mia casa e andare a studiare all’estero. Promisi loro che la mia istruzione sarebbe stata usata a vantaggio di Enoosaen. Poiché gli anziani avevano accettato la mia proposta, l’intero villaggio raccolse denaro per pagarmi il viaggio aereo negli Stati Uniti.

Ricevetti una borsa di studio dall’Università delle Donne Randolph-Macon in Virginia. La ragazza cresciuta senza elettricità divenne una studentessa che scriveva al computer saggi sulle relazioni internazionali e compiti di scienze politiche. Nel settembre 2011, mi sono laureata come insegnante all’Università di Pittsburgh. Mentre studiavo negli Stati Uniti, mi sono impegnata affinché le istanze che interessano le bambine e le ragazze nella mia comunità venissero alla luce. Come Consigliera per la Gioventù delle Nazioni Unite ho viaggiato in tutto il mondo per parlare dell’importanza dell’istruzione per le bambine, in particolare come mezzo per combattere le mutilazioni genitali e i matrimoni precoci.

Oggi sto lavorando per mantenere la promessa che ho fatto anni fa: tornare al villaggio e restituire a esso qualcosa. Ho costruito una scuola femminile a Enoosaen, si chiama Kakenya Center for Excellence (Kce). Le bimbe non devono pagare per i loro testi scolastici, i pasti o l’uniforme. Se sono orfane, vengono accolte nella famiglia della Kce, la scuola diventa la loro casa,e io una dei loro genitori. L’anno prossimo la scuola raggiungerà la sua massima capacità di 240 posti e coprirà interamente gli studi elementari e medi. Alla Kce noi crediamo di dover fare qualcosa di più del portare le bambine a scuola: la nostra visione è fornire loro un’istruzione che le prepari a realizzare i loro desideri, che le renda leader nelle nostre comunità, nella nostra nazione e nel mondo intero.

100 milioni di bambine sono destinate a sposarsi nei prossimi dieci anni: queste creature stanno piangendo ma nessuno le ascolta. Io vedo i loro volti, la loro tristezza, la loro disperazione. Non hanno speranze e non hanno diritti. Ma io voglio un futuro diverso, per loro. Voglio bambine sorridenti, piene di energia e passione, pronte a cambiare in meglio la propria vita e le vite altrui. Le vedo dirigere i propri affari, in dicasteri ministeriali e attiviste per i diritti umani di tutta l’umanità. Questo è il mio sogno.


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