La tesina di Sara (*) sulla Luna: c’è quella…

dei poeti e quella degli innamorati. C’è una Luna dei folli e dei cosiddetti licantropi. C’è la Luna che, pur così lontana, influenza le maree (ed è un fatto scientifico) e si dice che aiuti i raccolti (ma è una idea senza fondamento). E poi c’è il satellite della Terra dove alcuni esseri umani hanno posato i loro piedi a partire dal 21 luglio 1969, al termine di una gara spaziale fra gli Usa e l’allora Urss dentro il quadro di uno scontro scientifico ma soprattutto politico all’epoca della lunga guerra che venne definita “fredda”.

[…]

CANTARE LA LUNA

Fra i tanti poeti che hanno dialogato con la Luna voglio citare almeno Giacomo Leopardi con la famosa “Alla Luna”. Ecco il testo:

O graziosa luna, io mi rammento

che, or volge l’anno, sovra questo colle

io venia pien d’angoscia a rimirarti:

e tu pendevi allor su quella selva

siccome or fai, che tutta la rischiari.

Ma nebuloso e tremulo dal pianto

Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci

Il tuo volto apparia, che travagliosa

era la mia vita; ed è, né cangia stile,

o mia diletta luna. E pur mi giova

la ricordanza, e il noverar l’etate

del mio dolore. Oh come grato occorre

nel tempo giovanil, quando ancor lungo

la speme e breve ha la memoria il corso,

il rimembrar delle passate cose

ancor che triste, e che l’affanno duri!”.

ED ECCO IL MIO COMMENTO

Il tema della poesia è la Luna che diventa l’amica e la confidente del poeta: Leopardi la guarda e rivela a lei il suo disperato dolore quotidiano, che si rinnova ogni anno. Un po’ come il poeta, anche io molte volte mi sono sentita in affanno per i miei problemi e dolori. Non riuscendo a confidarmi con le persone talvolta chiedo un consiglio alla Luna: lei ascolta e comunica ma solo chi riesce a cogliere la sua vera essenza può sentire le parole… non dette. L’essere umano cerca la pace nel mondo, la serenità non capendo che è proprio lì, di fronte ai suoi occhi: basta che alzi gli occhi e osservi il cielo. La Luna fa sognare, immaginare: splendente ed enigmatica illumina il mondo e soprattutto le anime, anche durante le notti più tristi.

LA LUNA DEGLI INNAMORATI

Fra le tante frasi d’amore che citano la Luna a me piace molto questa che ho trovato per caso in rete: “Forse il lupo è innamorato della Luna e ogni mese piange per un amore che non potrà mai toccare”.

LA LUNA DEI PAZZI E DEI LICANTROPI

Ancora oggi di una persona strana si dice che è “lunatica”. In passato si credeva che la Luna c’entrasse con la follia. Come scrive Shakespeare: “È tutta colpa della Luna, quando si avvicina troppo alla Terra fa impazzire tutti”.

In passato si credeva che nelle notti di luna piena alcuni esseri umani si trasformassero in lupi, cioè diventassero licantropi. Nella mia ricerca ho incontrato libri che mi hanno assai incuriosito però non ho avuto il tempo di leggerli per intero ma solo di sfogliarli.

LE MAREE

Le maree sono l’effetto più evidente dell’influenza esercitata dal Sole e dalla Luna sul nostro pianeta: sono causate in maniera diretta dalla forza di gravitazione. La Luna esercita infatti una forza di attrazione sulla Terra che maggiormente si ripercuote sulla massa liquida, cioè sui mari, perché questa ovviamente si deforma più facilmente delle parti solide.

In sostanza un’oscillazione della massa liquida provoca un rigonfiamento del livello delle acque o un abbassamento. Sono i fenomeni definiti alta e bassa marea che durante un giorno lunare (24 ore e 50 minuti) si verificheranno nello stesso luogo con una periodicità di 12 ore e 25 minuti. Oltre alla forza di gravitazione universale in questo fenomeno entra in gioco anche un’altra forza, quella centrifuga. Infatti la Terra e la Luna, legate da una reciproca attrazione, costituiscono un unico sistema che ruota attorno a un baricentro collocato a circa 4800 km dal centro della Terra in direzione della Luna. I livelli d’innalzamento delle acque si fanno sentire particolarmente vicino le coste e possono raggiungere anche i 15 metri, mentre in mare aperto o in mari chiusi come l’Adriatico, toccano il metro di altezza.

LA GUERRA FREDDA

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LA CONQUISTA DELLA LUNA

La gara spaziale si svolse soprattutto negli anni ’60 del secolo scorso. Se fosse una corsa in bicicletta si potrebbe dire che all’inizio l’Unione Sovietica prese un grande vantaggio ma che gli Stati Uniti recuperarono e alla fine vinsero, cioè furono loro a sbarcare un essere umano sulla Luna. Sono tre i Paesi che finora hanno “toccato” la Luna ma due – Unione Sovietica e di recente la Cina – sono arrivati lì solamente macchine o robot mentre gli Usa hanno depositato sul nostro satellite 12 esseri umani fra il 1969 e il 1972; l’elenco completo è qui: Lista degli astronauti che hanno camminato sulla Luna – Wikipedia

Le principali tappe di quella corsa furono: il 4 ottobre 1957 l’Urss mandò un primo razzo Sputnik nello spazio cioè dove mai gli aerei avevano volato; poco dopo lo Sputnik 2 portò lassù il primo essere vivente cioè la cagnetta Laika che morì nel rientro. Il cosmonauta sovietico Yuri Gagarin fu il primo essere umano a entrare in orbita attorno alla Terra sulla navetta Vostok: accadde il 12 aprile 1961. L’anno dopo toccò allo statunitense John Glenn e poi alla prima donna, la sovietica Valentina Tereskova. L’Urss era nettamente in testa nella “gara” ma gli Usa stavano recuperando, investendo in intelligenze e soldi.

E di successo in successo gli Stati Uniti misero in orbita intorno alla Luna un razzo con tre astronauti: Buzz Aldrin, Michael Collins e Neil Armstrong, il quale fu la prima persona a mettere piede sul nostro satellite. Le parole passate alla storia sono: “è un piccolo passo per l’uomo ma un grande balzo per l’umanità”. Una bella frase che era stata preparata dalla Nasa – cioè dall’ente spaziale degli usa – per quell’occasione. Ho trovato in rete che le prime parole pronunciate da Armstrong furono più semplici – «la sto toccando, è soffice, una specie di sabbia» – e giustamente non passarono alla storia.

DUE GRANDISSIMI SCIENZIATI DIETRO LA SFIDA SPAZIALE TRA USA E URSS

Il primo è Wernher Von Braun, tedesco: durante la seconda guerra mondiale collaborò con i nazisti creando i razzi V 1 e V2 ma alla fine della seconda guerra mondiale gli Usa lo “arruolarono” e sarà soprattutto lui il creatore del programma spaziale statunitense. […] Il secondo è Sergej Pavlovič Korolev, il “nemico” di Von Braun, cioè lo scienziato sovietico che tra infinite difficoltà – Stalin lo fece imprigionare per anni – portò l’Urss a superare gli Usa all'inizio della gara spaziale ma che morì troppo presto per vedere la conquista della Luna e poi anche l’inattesa collaborazione astronautica fra le due super-potenze.

CONCLUSIONE

La “guerra fredda” è finita da un pezzo ma la corsa nello spazio continua.

Tre anni fa gli Usa hanno sbarcato su Marte un robot-laboratorio che si chiama Curiosity e da allora trasmette dati sulla Terra: ha confermato che ci sono tracce di ghiaccio, dunque di acqua, e questa è una buona notizia per colonizzare Marte.

Entro pochi anni dovrebbe esserci una base robotica statunitense e si prevede intorno al 2035 di portare su Marte un primo equipaggio umano. Spero di poterlo vedere. Io mi schiero con quei sognatori e quelle sognatrici, con gli scienziati e le scienziate che considerano la Luna un primo piccolo passo e da lì bisogna prendere “la rincorsa” verso Marte e poi per viaggiare ancora più lontano, fuori dal sistema solare, verso “gli infiniti mondi”.

(*) Sara è timida e non ha voluto che comparisse il suo cognome e il nome della sua scuola. Quando lavorava alla tesina per la maturità io le ho suggerito alcuni libri e post – anche della “bottega” – e vedo con piacere che ne fatto un buon uso: non il terribile “copia e incolla” senza criterio ma un’apprezzabile e personale sintesi – come si capisce da questi brani – accogliendo alcuni consigli (miei e di altre persone) ma rifiutandone altri. Così si fa. Ah, è stata promossa. [db]

Redazione
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