L’antisalvinismo non può assolverti

di Gianni Lixi

Gli occhi dei nostri fratelli più sfortunati (la loro sfortuna siamo noi) che cercano di salvarsi quando sono in quei fatiscenti gommoni sono gli occhi della disperazione. Gli occhi delle stesse persone quando scendono a terra accompagnati da personale che li aiuta nei primi momenti del loro sbarco, sono gli occhi della felicità è della riconoscenza. Una riconoscenza finora mal riposta. Ed infatti quegli occhi si trasformeranno in occhi di rassegnazione che in alcuni casi diventeranno occhi di sfida. Si perché siamo tanto bravi (??!!) ad accoglierli ma non abbiamo avuto un briciolo di lungimiranza per agevolare il loro inserimento e la loro integrazione. Ed e’ questo l’origine di tutti i mali. Il 60% delle persone d’accordo con Salvini non nascono dal nulla. Quei nostri fratelli una volta sbarcati vengono per lo più sistemati in edifici ghetto (alberghi falliti, resort, vecchie caserme) dove  piano piano vengono deumanizzati, fino a perdere la dignità. Un uomo senza dignità è un uomo potenzialmente “pericoloso “ perché è un uomo che non ha più nulla da perdere. Ogni giorno vado a lavorare in treno. Prima di arrivare alla stazione passo piccole piazze dove stazionano gruppetti di disadattati locali che stringono amicizia con questi nostri sfortunati fratelli. Spesso questi sono gli unici contatti con locali che hanno. Vera palestra per la piccola criminalità. In treno ogni giorno incrocio gli sguardi di quei ragazzi che qualche mese prima sono stati sguardi prima di disperazione e poi di riconoscenza. Ora sono per lo più di sfida. E come potrebbe essere altrimenti! Maltrattati dal personale ferroviario e dai passeggeri. Sembra tutto fatalismo, la colpa sembra non sia di nessuno. Anzi si la colpa è di Salvini! Dove era il PD quando rincorreva le amministrazioni locali blandendole con il problema della sicurezza. Un problema inesistente ma che è valso a quasi tutte le amministrazioni periferiche locali a guida PD, che qualche anno fa erano la maggioranza, la chiusura ad ogni forma di integrazione (con rarissime adesioni a progetti Sprar). Certo l’uso cinico di queste persone da parte di Salvini per assicurarsi scranno e stipendio è fuori discussione, così come la pericolosissima superficialità e dabbenaggine (e tra poco qualche magistrato ci dirà criminosa)con cui via “social” gestisce un ministero di una repubblica parlamentare .Non si fa però nessun passo avanti se adesso tutti indistintamente si uniscono dando le colpe a Salvini.  Salvini è responsabile insieme ad altri. Non posso quindi non essere d’accordo con chi a Catania chiedeva di dissociarsi da Boschi, Renzi, Minniti… I carnefici di ieri che attraverso la ghettizzazione hanno creato insicurezza, non possono essere i nuovi paladini di oggi.

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