L’energia della dea Amaterasu nell’universo
La società giapponese più antica si caratterizza come una società tribale matriarcale.
di Maria Teresa Messidoro (*)
Lo confesso.
Conosco molto poco la cultura giapponese.
Per ignoranza, per pigrizia, o per colpa del mondo latinoamericano che mi avvolge e mi intrappola.
Quindi mi scuso in anticipo con chi troverà superficiali e incomplete le mie riflessioni.
Spero di essere perdonata, soprattutto perché porterò questa cultura, la giapponese, su su, su fino agli spazi più reconditi del nostro universo.
Incominciamo da Amaterasu Omikami : è la dea del sole, la più importante divinità nella religione shintoista e la sovrana delle Takama no Hara (Alte Pianure Celestiali), il regno dei kami o spiriti. Il più importante santuario shintoista del Giappone, conosciuto come Santuario di Ise o Jingu, è dedicato proprio ad Amaterasu.
Secondo una famosa leggenda giapponese, Amaterasu, spaventata dal fratello Susanoo, si rifugia in una caverna; in seguito alla sua scomparsa, il mondo cadde nella completa oscurità, lasciando campo libero agli spiriti maligni, che invasero la terra. Gli dei, preoccupati per ciò che stava succedendo, si adoperarono in tutti i modi per convincerla ad uscire dalla caverna. Dopo molti tentativi, riuscirono finalmente a trascinarla fuori: la dea, uscita dal suo nascondiglio, restituì alla terra la luce. (1)
Un sole abbagliante rese finalmente felici le donne e gli uomini.
L’importanza della dea Amaterasu è tale che gli imperatori del Giappone hanno sempre rivendicato di discendere da lei, giustificando così il proprio potere assoluto. A partire dal leggendario Jimmu, che fondò l’impero giapponese nel 660 a.C.
È interessante sottolineare però, da un punto di vista di genere, che l’importanza della dea Amaterasu nella religione shintoista è direttamente collegata al ruolo centrale della donna nella cultura giapponese: la stessa capacità di generare della donna la pone su un piedestallo di onorabilità e rispetto.
E così, scopriamo che a dispetto dello stereotipo comune, che considera la donna orientale storicamente sottomessa all’uomo, la società giapponese più antica si caratterizza come una società tribale matriarcale, tanto che la successione va per linea femminile e molte donne guidano i loro clan, come, ad esempio la leggendaria regina Himiko che si mette alla testa degli Yamatai (I-II secolo d.C.). (2)
Immagine tratta da https://it.celeb-true.com/queen-himiko-priestess-empress-ancient-yamatai-koku-region-japan
Amaterasu, la dea che risplende nei cieli, ora risplende davvero nel nostro universo: infatti, è stato dato il suo nome alle particelle cosmiche più energetiche che mai abbiano colpito la terra.
L’evento, registrato il 27 maggio 2021 grazie al telescopio Array nel deserto statunitense dello Utah, rimane ancora avvolto nel mistero: nel senso che non si sa come mai possiedano tanta energia queste particelle, probabilmente corrispondenti al nucleo di un atomo, ed esattamente da dove provengano.
Forse da una regione dello spazio cosmico relativamente vuota vicino alla Via Lattea, il cosiddetto Vuoto locale, dove però non esistono oggetti abbastanza energetici da averli generati.
https://www.ansa.it/canale_scienza/notizie/spazio_astronomia/2023/11/27/amaterasu-il-super-raggio-cosmico-dall-origine-misteriosa_030ad3ab-8e5a-4316-9ec0-dcaf0105f3cf.html
Amaterasu è il secondo raggio cosmico più intenso mai rilevato dopo quello del 1991, soprannominato Oh my God, per lo stupore che provocò tra gli astronomi.
Ohmmioddio se preferiamo smettere di essere anglofoni.
L’energia posseduta dal raggio Amaterasu è una decina di volte superiore a quella raggiunta dai più potenti acceleratori di particelle costruiti finora dall’uomo.
Per chi ama i dati scientifici precisi precisi, si sta parlando di 244 exa-elettronvolt (244 miliardi di miliardi di elettronvolt). (3)
Ha avuto dunque ragione Toshihiro Fujii, lo scienziato che ha guidato la ricerca astronomica, a dedicare alla superba dea del sole Amaterasu questo raggio cosmico, che sfugge alle nostre gabbie conoscitive, imprevedibile e misterioso.
Ancora più affascinante.
Chissà se i prossimi potenti raggi cosmici scoperti da qualche telescopio saranno dedicate alla Dea Minoica, che rappresentava il sole nel momento in cui emerge dal profondo del mare, portando nuova vita. Il sole dell’alba è un potenziale non ancora realizzato, dando vita ad un processo di generazione e rigenerazione da attuarsi ogni giorno.
L’equazione luce = coscienza = maschile = spirito; buio = inconscio = femminile = istinto/materia, viene dunque capovolta.
Oppure alla dea del sole ittita Arinna, o Arinitti o Arinnidu, come era anche chiamata la “Regina del cielo e della terra”, o “Chi ha potere sul regno in cielo e sulla terra”. (4)
Energia pura.
- Chi vuole approfondire su Amaterasu, vedere https://www.worldhistory.org/trans/it/1-11635/amaterasu/
- Su una lettura di genere della cultura giapponese, ho scovato questo articolo di Florindo di Monaco https://vitaminevaganti.com/2022/02/05/la-donna-nellantico-giappone-imperatrici-scrittrici-guerriere/
- Se siete particolarmente curiosə e volete sapere cosa c’è dopo Giga e Tera, scorrete semplicemente questa tabella dei multipli e sottomultipli di 10, https://it.m.wikipedia.org/wiki/Prefissi_del_Sistema_internazionale_di_unit%C3%A0_di_misura
Potrete sfoggiare nelle conversazioni “quetta” o “ronna” come multipli di 10 o nel mondo infinitamente piccolo “ronto” e “quecto”
- Ecco un articolo affascinante e misterioso come il suo argomento sulle divinità femminili che hanno rappresentato il sole nell’antichità https://www.autricidicivilta.it/presentazione-de-il-mito-della-dea-alla-fiera-di-editoria-femminista-a-roma/
*Laureata in fisica, sempre col naso all’insù, femminista