L’Europa, una mummia che cammina

di Domenico Stimolo

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In Europa avanza forte l’onta della canea fascista, riammodernata. La storia non si ripete mai alla stessa maniera. La Comunità Europea – nata dalla vittoria sul nazifascismo, sulle ceneri di 55 milioni di morti, sugli scheletri delle città europee distrutte dalla guerra – diventata via, via, sempre più grande, è rimasta solo un contenitore (costituito da 28 Stati) finanziario/militare.

Si fa di tutto per respingere i “diversi” che devono essere ingabbiati. I nuovi “barbari” del XXI secolo, da ributtare a mare a da infilzare sul filo spinato. Si alzano mura, recinti e reticolati di filo spinato. Si chiudono le frontiere. Si schierano le truppe contro uomini, donne e bambini che fuggono dalle guerre. Non esiste una politica comunitaria condivisa sull’accoglimento dei profughi. Ogni Stato agisce a uso e consumo proprio. Parti rilevanti delle popolazioni europee sono del tutto insensibili al grido di dolore che si innalza dalle lunghissime file dei dolenti. Prevale “l’interesse nazionale”, come dichiarato a gran voce dai vari gruppi dei governanti. Addirittura alla Gran Bretagna viene istituzionalmente riconosciuto uno “status speciale” di permanenza. Tutti, a partire dagli Stati dell’est di ultimo inglobamento, succhiano enormi risorse comunitarie e impongono le loro fobie razziste.

Di fatto la politica ideale, culturale e sociale della Comunità Europea è in assoluto disfacimento. Una mummia che cammina, sorretta solo dalla potenza militare della Nato.

Che dire, che fare? … Per evitare che la nuova onta nera riporti l’Europa nel baratro dell’odio organizzato contro gli umani.

 

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