«Mi appresto a farmi arrestare»
Autodenuncia preventiva di Antonello Repetto (seguita da un invito alla «condivisione»)
Ricevo da un amico, Sandro Martis, questo testo.
Il 10 agosto 2005, nell’anniversario della bomba di Hiroshima, Turi Vaccaro, militante nonviolento, penetrò nella base militare di Woensdrecht, in Olanda, distruggendo, a colpi di martello, i comandi di due cacciabombardieri (danni calcolati in 5 milioni di euri). Generalmente i cacciabombardieri non sono usati per la semina né per la raccolta dei cereali, pertanto il loro apporto alla riduzione della fame del mondo risulta trascurabile. Distruggerli è cosa buona e giusta.
Il 6 ottobre 2002, tre suore domenicane – Carol Gilbert (54 anni), Jackie Hudson (di 67) e Ardeth Platte (di 66) – penetrarono nella base militare di Wurtsmith, in Colorado, durante una manifestazione di protesta civile contro la guerra in Iraq, e cercarono di disabilitare simbolicamente un missile a testata nucleare.
Superfluo dire che, Vaccaro, le suore, e molte/i altre/i – prima e dopo di loro – finirono in galera. La prigione, ci ricorderebbe Thoreau, è spesso l’unico posto dove possano stare le persone oneste.
Antonello Repetto pochi giorni fa ha mandato (per raccomandata AR) il testo seguengte al Comando militare della Sardegna e al Comando generale delle Capitanerie di porto.
«COMUNICAZIONE INERENTE L’INSTALLAZIONE DEI RADAR A CAPO SANDALO, NELL’ISOLA DI SAN PIETRO.
Ho appreso che il comandante Di Marco, della Guardia costiera della Sardegna, ha confermato l’installazione del radar VTS a Capo Sandalo.
Vi informo conseguentemente che, non appena il radar verrà installato, violerò, nuovamente, la ZONA MILITARE, e provvederò a sabotarlo.
La mia coscienza di cittadino e di cristiano (appartengo a Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace) mi impone di farlo.
Basta con le spese militari! Più ospedali! Più scuole! Più lavoro! Più ricerca!
Antonio Repetto».
Chiunque voglia mettersi in contatto con Antonello (non dispone di posta elettronica e ogni manifestazione di solidarietà gli darà grande piacere) potrà chiamarlo al 329 3489379.
UNA MIA NOTA E UN INVITO A TUTTE/I
Esprimo la mia solidarietà ad Antonello che ben conosco e stimo. Chiederei a chi legge questo testo di valutare la possibilità di firmare (con me ovviamente) un’analoga autodenuncia… se non di massa almeno in un certo numero di persone. Un testo di questo genere: «Noi ci dichiariamo complici, o meglio corresponsabili, dei “reati” – cioè indispensabili azioni contro la militarizzazione e la guerra – che Antonello Repetto, forse da solo oppure con altre/i, metterà in opera all’isola di San Pietro (nota anche come Carloforte) questa estate. Per facilitare le indagini – in modo che la magistratura e le forze dette dell’ordine possano dedicarsi a impegni più seri (a esempio la caccia ai mafiosi o agli avvelenatori e inquinatori) – ci firmiamo. Ci proponiamo anche di rendere pubblici i mandanti, italiani e stranieri, di questa azione: oltre a Gandhi e a Martin Luther King (non perseguibili per evidenti ragioni) vi sono “insospettabili” che tramano contro il militarismo in Italia e nel mondo. E’ bene che i loro nomi vengano alla luce. E’ ora di passare all’azione diretta nonviolenta contro chi costruisce, finanzia, compra, approva, propaganda, gestisce e usa gli strumenti di morte contro tutte e tutti noi». (db)
Io ci sto con l’autodenuncia : daje organizziamo. Marco Pacifici.
Grazie, Daniele,
per aver pubblicato la notizia. Bellissima l’idea di autondenunciarci tutt*: servirebbe ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema ed a sviare quella de “sa giustizia” da Antonello che più volte ha dovuto affrontare l’Inquisizione per le sue prese di posizione coraggiose e sempre limpide. Come quando fu processato per vilipendio alle Forze armate per aver semplicemente tapezzato Carloforte con manifesti che invitavano i giovani a non arruolarsi (“all’esercito fai una pernacchia”).
È vergognoso, tantopiù in tempi di crisi, che milioni e milioni di euri vengano spesi nella Difesa (nell’Attacco, per meglio dire).
Quante zappe si comprerebbero coi soldi degli F35! E come migliorerebbe la vita dei generali se dovessero zappare piuttosto che ammazzare! E tutti trarremmo giovamento nel mangiare le rape coltivate dai generali…
Non dimentichiamoci di esprimere la nostra solidarietà ad Antonello chiamandolo o mandandogli sms!
Sandro Martis
Oggi, martedì 11 giugno, Antonello è stato convocato per le 16,30, presso la locale stazione dei carabinieri.
(Accidenti a me: tappezzare vuole 2 pi)
Questo pomeriggio i carabinieri hanno comunicato ad Antonello che sul suo capo pende una denuncia per… procurato allarme (Art. 658 C.P.)!
A questo punto non sarebbe davvero male cominciassimo tutt* ad… autodenunciarci.
Ovviamente, così va il mondo, direbbe Kilgore Trout, dovremmo perfino aspettarci un processo e, per soprammercato, una condanna.
Intanto ringrazio Sandro per gli aggiornamenti. Poi confermo che sarebbe opportuno esprimere solidarietà ad Antonello ma anche affiancarlo con l’auto-denuncia. Formalizzo la mia proposta in questo senso: sulla base del mio testo (o di uno più semplice?) chiederei le adesioni entro lunedì mattina. Che le firme siano 3, 10 o 214, martedì mi faccio carico io di inviare la lettera al Comando militare della Sardegna, al Comando generale delle Capitanerie di porto, ai giornalisti eccetera.
Vorrei chiarire un possibile dubbio. Dare un’adesione al buio – cioè prima del «reato» – è pericoloso? Come dice un mio saggio amico a volte perfino la maionese impazzisce… Verissimo, ma Antonello Repetto intende attuare un’azione rigidamente nonviolenta, come ha sempre fatto. Non mi pare il caso di lasciarlo solo di fronte all’arroganza e alla violenza di un riarmo che in Italia è senza precedenti. In ogni caso la discussione è aperta anche sulle forme possibili di un’azione che però mi sembra improcrastinabile, visto quel che accade: non penso solo all’autodenuncia di Repetto ma anche al recente appello di Alex Zanotelli, alle manifestazioni di Niscemi contro il Muos, allo scandalo senza fine degli F-35, ai droni di Sigonella… (db)
grazie repetto per il tuo impegno e l’esempio che ci dai
sottoscrivo la lettera di autodenuncia
vincenzo pillai
Come sempre HASTA SIEMPRE!
Sottoscrivo l’autodenuncia.
Gavino Cocco
Come scrivevo sopra sottoscrivo anche io:non vedo l’ora di riposarmi qualche mese(o anno…) a Badu en Carros (si scrive cosi’? cmq se ricordo bene l’hanno chiuso…) carcere speciale Sardo.
Bene. Sottoscrivo anch’io (se c’è bisogno di dati precisi, residenza, luogo e data di nascita, fai sapere, Daniele). Sul testo (da sottoscrivere), si è deciso qualcosa?
Anch’io voglio sottoscrivere. Propongo poche semplici righe in cui dichiariamo di condividere l’intenzione di Antonello Repetto espressa nel testo per il quale ha subito la denuncia. E ribadiamo il no al Radar a Capo Sandalo, no alla militarizzazione della Sardegna, no alla logica della militarizzazione.
D’accordo con Mariella: poche semplici righe. Diamoci tempo fino a lunedì sera per raccogliere le prime adesioni, poi partiamo. (db)
Dato che Tu DB conosci la mia capronaggine con internet, fin d’ora do’ la mia adesione senza se e senza ma.
D’accordo con Mariella aghiungerei anche NOTAV NOMOUS NOF35.
Ho sentito Antonello Repetto. Piuttosto che alla raccolta delle autodenunce mi è sembrato orientato ad una manifestazione davanti alla guardia costiera. Forse in questa fase di polverone è più produttiva la seconda.
grazie Mariella
ci stiamo pensando su (nulla impedisce, mi pare, di fare l’una e l’altra) ed entro un paio di giorni ci muoviamo
db