Miss integrazione 2016?

  Accade a Bologna: un comunicato delle donne di Anassim e un breve commento

 

Lella-bologna-001

Alle associazioni di donne

Agli organismi istituzionali

Agli organi di stampa

BOLOGNA

 

Obiettivi per l’integrazione.

           Facciamo riferimento all’allegato in distribuzione al «Centro Interculturale M. Zonarelli di Bologna».

Non pensavamo che una buona integrazione nel tessuto sociale fosse raggiungere 1,65m di altezza, né che si continuasse a schiacciare il valore e il rispetto delle donne GIOCANDO sui loro corpi, le loro misure, le capacità di seduzione rispetto al PIACERE e al POTERE maschili.

Noi donne native e migranti di ANNASSÎM pensiamo che gli obiettivi siano altri:

sul piano dei diritti, del rispetto e del riconoscimento del proprio valore, del lavoro, del reddito, dell’accesso alla cultura … da difendere e da conquistare ancora. Insieme.

Non possiamo tollerare (e nessuno per piacere ricorra alla mistificazione della libertà di pensiero e azione) tali giochi di potere e che una visione strumentale, maschilista e oscurantista del genere femminile emerga nella città di Bologna.

L’idea che si possa lanciare un’iniziativa del genere ci inquieta molto e invitiamo tutt* a vigilare affinché non prenda piede tale concezione dell’integrazione, che vorrebbe ricoprire un’area mondiale di provenienza delle probabili concorrenti.

Le donne di Annassîm, Bologna, 23 maggio 2016

ANNASSÎM

Donne native e migranti delle due sponde del Mediterraneo

via Fregoli, 10 – 40127 BOLOGNA

e-mail: donnenativeemigranti@gmail.com

 

UN COMMENTO

Premiare la più bella immigrata: accade a Bologna, cioè in uno dei Paesi europei dove le donne sono meno tutelate dal maschilismo. Che male c’è? Se qualcun* protesta sarà un gruppo di bacchetton* o peggio di femministe.

Nel 2012, avevo scritto qui in “bottega” un commento alla pubblicità della Proraso che riprendeva la famosa fotografia di Ruth Orkin, «Ragazza americana in Italia», scattata a Firenze il 12 agosto 1951: immagine deprimente, persino agghiacciante, con una donna che cammina da sola ed è oggetto per risate e sguardi dei maschi di ogni età (se ne vedono 14, quasi tutti rivolti verso di lei, nella foto originale). Se volete rinfrescarvi la memoria, trovate «Ragazza americana in Italia» facilmente anche in rete. Dal 1951 al 2012 appunto: quando la pubblicità di Proraso compare su alcuni quotidiani italiani. Sotto l’immagine si legge «American girl con ammiratori italiani. Probabilmente appena rasati con Proraso. Un classico». Sopra «E’ tipicamente italiano». In mezzo proprio la foto di Ruth Orkin. Un po’ tagliata però, in modo che i molestatori risultino “solo” 10 anziché 14. Tipicamente italiano infatti.

Poco più di un anno fa, giusto a maggio, scoppiò una polemica all’università di Roma quando Eugenio Gaudio, rettore dell’università, partecipò come “giurato” alla premiazione di «Miss università». In una lettera, molte ricercatrici dell’università romana cercarono di spiegare al rettore l’inopportunità del suo gesto – tanto più nel Paese che all’estero viene citato più per il “bunga bunga” berlusconiano che per Margherita Hack o Rita Levi Montalcini – ma lui in una intervista a «Repubblica» spiegò che non si pentiva, anzi; “e poi lo fanno anche negli Usa” disse e questo – si sa – è sinonimo di cosa buona e giusta. Tipicamente italiano (di una certa brutta Italia almeno, che per fortuna non rappresenta tutte e tutti ma solo la parte peggiore di questo Paese) anche trincerarsi dietro un cugino più grande, con le spalle forti.

Dunque in un certo senso le donne di Anassim hanno torto: se i promotori – migranti anche loro – del concorso «Miss mondo integrazione 2016» al centro interculturale Zonarelli di Bologna pensano che un concorso di bellezza sia un buon modo per integrarsi in Italia… purtroppo hanno ragione: è «tipicamente italiano» premiare le donne “belle” proprio per poi continuare a tenerle, ove possibile, in un angolo. Ma rattrista che ci si voglia integrare nell’Italia peggiore. (db)

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Un commento

  • LELLA DI MARCO

    ringraziamo la bottega per aver inserito e commentato il nostro comunicato e pensiamo sia stato efficace perchè qualche decisione è stata rivista a livello istituzionale, mentre abbiamo ricevuto molti commenti e l’indicazione di aprire un dibattito in materia
    il centro Zonarelli non ospiterà più l’iniziativa dell’associazione peruviana che verrà spostata ai giardini Fava …
    I peruviani attaccati su un piano culturale si difendono dicendo che ” le donne non avrebbero sfilato nude ma nei loro costumi tradizionali ”
    qualcuna dentro le istituzioni sostiene che “ci sono diverse strade per l’integrazione ”
    mentre qualche altra aggiunge con amarezza che ” i richiedenti asilo -MASCHI sono già belli e organizzati per sfilare a PITTI UOMO , perchè alle donne no una MISS INTEGRAZIONE ?
    comunque è importante avere aperto la via per un dibattito serio su quale politica culturale per l’integrazione e sulle diseguaglianze nella differenza di genere .
    Per fortuna l’immigrazione è anche altro di positivo che riesce ad emergere ANCHE A BOLOGNA
    LE ANNASSIM delle due sponde del Mediterraneo

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