Mohamed, condannato a morte per apostasia: non lasciamolo solo

tratto da https://www.change.org 

 

Mohamed Cheikh Ould M’kheitir, cittadino mauritano di 29 anni, per un articolo ritenuto offensivo nei confronti del profeta Maometto il 24 dicembre 2014, a conclusione di un processo durato un solo giorno,è stato condannato alla pena di morte per apostasia. Dietro questa accusa si cela la volontà di colpire l’attività di Mohamed in difesa della componente sociale a cui appartiene, la casta dei maniscalchi (“maalemine”), fortemente discriminata e ai margini della società.

La Mauritania è una repubblica islamica dove è in vigore la sharia. Esiste una rigida gerarchia sociale e sono ancora numerosi i casi di schiavitù, legalmente abolita solo nel 1986. La condanna a morte di Mohamed M’Kheitir è un monito contro ogni pretesa di cambiare l’ordine sociale.

Il processo si è svolto in un clima di forte tensione, sono state fortissime le pressioni dei gruppi islamisti radicali e la difesa è stata oggetto di continue intimidazioni. L’imputato è attualmente privo di difesa.

“Gli avvocati mauritani rifiutano di assumere la mia difesa – dice Mohamed – senza corresponsione di una congrua parcella. Rivolgo il mio appello vibrante a tutta la famiglia umana, a tutte le persone di buona volontà, a tutte le ONG che lottano per la libertà. Ho bisogno del sostegno di tutti e anche di un sostegno economico per coprire le spese della mia difesa”.

È attivo un crowdfunding per coprire le spese legali del ricorso (http://buonacausa.org/cause/mohamed-libero).

Per garantire l’incolumità di Mohamed Cheikh Ould M’kheitir è necessaria una forte mobilitazione internazionale, a livello mediatico ma soprattutto politico.

Chiediamo dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini di adoperarsi affinché la vicenda di Mohamed possa essere portata all’attenzione della diplomazia internazionale e venga scongiurato il ricorso alla pena capitale.

LETTERA A
Ministro degli Affari esteri Paolo Gentiloni
Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini
Chiediamo dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini di adoperarsi affinché la vicenda di Mohamed possa essere portata all’attenzione della diplomazia internazionale e venga scongiurato il ricorso alla pena capitale.
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