Morte a Vicenza: una tragedia che va chiarita

di Vito Totire (*)

Il decesso della signora Maria Mendo avvenuto a marzo a Vicenza è certamente e soprattutto un grave lutto privato per i suoi familiari e i suoi amici. (**) E’ però anche una tragedia per tutte/i perché l’evento si sovrappone a interrogativi e dubbi che da decenni ci poniamo sull’efficacia dell’assistenza psichiatrica in Italia, dopo la rivoluzione del movimento basagliano a cui ha fatto seguito non un effettivo superamento delle prassi manicomiali ma una strategia istituzionale gattopardesca che ha mantenuto altissimi livelli di coazione e di “contenzione chimica” (psicofarmacologica). Interrogativi e dubbi acuiti dalla constatazione delle enormi discrepanze che verifichiamo negli standards territoriali di assistenza sia per quel che riguarda il livello di consensualità dei trattamenti sia per quel che riguarda la gamma delle strategie farmacologiche. Ovviamente non sarebbe ragionevole e sarebbe anche iniquo “sospettare” e accusare chicchessia sulla base di deduzioni ed estrapolazioni da dati epidemiologici a livello nazionale e mondiale che evidenziano comunque la nocività di un certo tipo di trattamenti ancora oggi adottati dalla «psichiatria ufficiale».

Soprattutto per il dovuto rispetto alla signora Maria Mendo e ai suoi familiari evitiamo assolutamente di fare ipotesi che sarebbero fondate sul nulla e potrebbero apparire condizionate da ragionamenti aprioristici.

TUTTAVIA CONSIDERIAMO IL DECESSO DELLA SIGNORA NON SOLO UN FATTO PRIVATO MA UN EVENTO CHE PUO’ E DEVE INTERESSARE TUTTI QUANTI HANNO A CUORE LA SALUTE DELLE PERSONE E LA EFFICACIA DELLA SANITA’ PUBBLICA

Per questo auspichiamo che si esca dal clima delle denunce anonime (***)… in genere comunque la denuncia anonima, se “onesta”, è meglio del silenzio e della omertà..

Auspichiamo:

1) Che si accertino le cause di morte anche ovviamente in relazione agli eventuali

effetti dei trattamenti messi in campo

2) Che nel caso di avvio di indagini il tribunale possa accogliere la costituzione di parte civile dei soggetti che avanzeranno tale istanza ; istanza che noi avanzeremo qualora si aprisse lo spazio per farlo.

 

(*) Vito Totire è presidente del «Centro per l’alternativa alla psichiatria Francesco Lorusso» di Bologna.

(**) Pochi giorni fa è stata comunicato alla famiglia di Anna Maria Mendo (64 anni di sandrigo – morta all’ospedale San Bortolo di Vicenza per un improvviso arresto cardiaco – l’apertura di un’inchiesta per omicidio colposo , al momento contro ignoti, da parte del pm Paolo Fietta.

(***) Due settimane dopo la morte di Maria Mendo, il figlio della donna – che ora è rappresentato con il resto della famiglia dagli avvocati Eduardo Mele e Fabio Fusco,- ha trovato all’interno della cassetta delle lettere una missiva anonima dai contenuti decisamente inquietanti. Il messaggio era impresso con il normografo, in modo che risultasse impossibile riconoscere la calligrafia. La busta aveva impresso il logo dell’Usl 8 Berica di Vicenza. Nel testo un’accusa molto pesante nei confronti del personale ospedaliero: ci sarebbero stati errori da parte dei sanitari nella gestione della paziente.

Redazione
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