Mumia Abu Jamal: innocente da 43 anni in carcere

InfoAut
di Giuliano Bugani

||||

Mumia Abu Jamal nasce a Philadelfia nel 1954. Nel 1968 viene arrestato per la prima volta per avere protestato contro un meeting del Partito Democratico e la candidatura del segregazionista George Wallace.

L’Fbi lo scheda come «persona da sorvegliare e internare in caso di allerta nazionale». Il programma di controspionaggio e infiltrazione, cosiddetto Cointelpro, lo individua come obiettivo da colpire in quanto appartenente alle Black Panter. Nel 1980, Mumia diventa presidente della Black Journalist Association, e sostenitore dell’associazione MOVE. Inizia anche una collaborazione giornalistica radiofonica dando voce ai poveri e gli viene dato il soprannome «voce dei senzavoce».

Comincia a denunciare la corruzione all’interno della polizia e dei dirigenti politici locali. La svolta drammatica comincia forse nel 1978, a Powelton Villane, a Philadelfia, quando la polizia comandata da Frank Rizzo, aggredisce con violenza la comunità nera. Mumia denuncia i fatti e tre anni dopo la polizia attacca di nuovo la comunità con bombardamenti da elicotteri, uccidendo undici persone, fra i quali donne e bambini.

A seguito delle denunce giornalistiche, Mumia viene licenziato dalla radio, e per vivere comincia a fare il taxista. La mattina del 9 dicembre 1981, il fatto. Mumia vede suo fratello Billy che viene picchiato dall’ufficiale di polizia Daniel Faulkner. Jamal scende dal suo taxi ma viene colpito da un proiettile all’addome. Altri spari echeggiano ma sono rivolti all’agente, che viene ucciso. Dell’omicidio si presenterà come reo confesso , Arnold Beverly. Ma a questa confessione nessuno crederà mai. Il giudice del processo a Mumia, è Albert Sabo, ex sceriffo e molto vicino al capo della polizia Frank Rizzo. Nell’ambiente, il giudice Sabo viene soprannominato «capestro», per avere inflitto ben 32 condanne a morte. Il 2 luglio 1982 Mumia viene condannato a morte. Una serie di prove a suo favore non vengono tenute in considerazione. Intanto le date della sua esecuzione vengono di volta in volta rinviate. Solo il 27 marzo 2008, a seguito di una rivisitazione del processo, la condanna a morte è tramutata in ergastolo. Per Mumia Abu Jamala in tutti questi decenni di prigionia si sono mobilitati tantissimi attivisti, politici, artisti. Il gruppo musicale Rage Against The Machine si è battuto moltissimo per la sua liberazione e ha scritto due canzoni in due diversi CD, «Freedom» e «Voice of the voiceless». Il rapper di New York, KRS-One, gli ha dedicato «Free Mumia».

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

I NOSTRI LINK:

Mumia, la galera, l’epatite C

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

Enrico Semprini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *