Obiezione alla guerra e al servizio militare

impegno per la difesa nonviolenta, e anche un film, il 22 aprile, a Milano

TESTO DELLA DICHIARAZIONE DI IMPEGNO CHE SOTTOSCRIVIAMO, APPOGGIAMO, DIFFONDIAMO

PER L’OBIEZIONE ALLA GUERRA

PER L’OBIEZIONE (ANCHE PREVENTIVA) AL SERVIZIO MILITARE CHE LA PREPARA

PER ATTUARE E COSTRUIRE LA DIFESA NONVIOLENTA  

PER IMPLEMENTARE L’ALBO PUBBLICO DEGLI OBIETTORI

 

Signor Presidente Mattarella, le scrivo la presente per dichiararmi obiettore di tutte le guerre e della preparazione delle guerre mediante il servizio militare. L’ingabbiamento delle nostre forze armate nelle attuali strategie NATO non consente di attuare il “ripudio della guerra” stabilito nell’articolo 11 della nostra Costituzione. Tanto più che condivido pienamente l’opinione dell’antimilitarismo nonviolento, ribadita autorevolmente anche da Papa Francesco: “Oggi non esistono guerre giuste”. L’aria che tira è quella di un ripristino di forme di mini-naja. In relazione a questa eventualità comunico da subito che, qualora dovessi ricevere la chiamata a presentarmi presso un ufficio militare preposto all’arruolamento, la mia risposta sarà un bel “Signornò!” antimilitarista. Non mi presenterò alla visita militare che dovrà verificare la mia idoneità. Mi avvarrò del diritto universale umano di chiedere, per obbedienza alla coscienza, di adempiere agli obblighi di leva prestando, in sostituzione del servizio militare, un servizio civile orientato alla difesa nonviolenta; e quindi rispondente come il servizio armato al dovere costituzionale di difesa della Patria. Ritengo doveroso da parte dello Stato organizzare, applicando normative già in vigore conquistate dalla lotta nonviolenta, la mia formazione ed il mio inquadramento dentro un Corpo civile di pace, possibilmente europeo, per attuare l’impegno istituzionale dell’ONU alla sicurezza comune dell’Umanità. Solidarizzo, attivando i mezzi concreti di cui dispongo, con gli obiettori di coscienza, renitenti alla leva, disertori, russi, bielorussi, ucraini, israeliani e palestinesi, e con chiunque, giovane o meno giovane, rifiuti di partecipare alle guerre che si stanno combattendo in questo momento. Tenendo presente che presso l’Ufficio Nazionale Servizio Civile esiste per legge un elenco degli obiettori italiani alla Guerra per motivi di coscienza, chiedo che Ella rammenti al Ministro Crosetto che deve aggiornare tale elenco con il mio nome e che deve rendere consultabile tale elenco generale, essendo l’obiezione alla guerra un atto pubblico“.

 

Dopo aver sottoscritto il testo su cui sopra compilando il form che si trova su questa pagina web di petizioni.com: scrivere a (aggiungendo eventualmente considerazioni e motivazioni personali): protocollo.centrale@pec.quirinale.it 

 

Promotori:

Disarmisti Esigenti (progetto della Lega per il disarmo unilaterale)

Alfonso Navarra WhatsApp 340-0736871 email coordinamentodisarmisti(at)gmail.com

Lega per il disarmo unilaterale

Ennio Cabiddu

Lega obiettori di coscienza

Massimo Aliprandini

RETE IPRI CCP

Maria Carla Biavati

Associazione Nazionale Per la Scuola della Repubblica ODV
Cosimo Forleo

Reti di Pace
Emanuela Baliva

RADIO NUOVA RESISTENZA
Marco Zinno

ODISSEA 
Angelo Gaccione

WILPF ITALIA  
Patrizia Sterpetti

FIRME INDIVIDUALI

Tonino Drago – Moni Ovadia – Enrico Peyretti – Luigi Mosca – Daniele Barbi – Filippo Bianchetti -Giuseppe Bruzzone – Beppe Corioni – Sandra Cangemi – Alessandro Capuzzo – Tiziano Cardosi – Giuseppe Curcio – Francesco Lo Cascio – Antonella Nappi – Elio Pagani – Marco Palombo – Claudio Pozzi –  Francesco Zanotelli

Al link qui di seguito argomentiamo – con due articoli – l’iniziativa della dichiarazione di impegno pubblico per l’obiezione alla guerra e per la difesa nonviolenta

https://disarmistiobiettori.webnode.it/obiezione-alle-guerre-e-alla-mininaja/

 

https://www.petizioni.com/obiezione_alla_guerra_e_al_servizio_militare_impegno_per_la_difesa_nonviolenta

 

 

25 APRILE RESISTIAMO ALLA GUERRA

SÌ all’organizzazione per la non  partenza di  figlie/i, nipoti,  padri e madri      per la guerra SÌ alle trattative di pace.  La Pace ha un prezzo. Per non avere uccisioni (milioni di morti nei prossimi anni) e distruzioni di intere città e paesi dobbiamo organizzare uno scambio e un accordo sui territori e sui confini fra stati. SÌ al rispetto del ripudio delle guerra (art.11) e ritiro delle truppe italiane dai paesi confinanti della guerra. SÌ allo scioglimento della Nato (organizzazione di esercitazioni aggressive e promotore di guerra nel mondo). SÌ alla promozione della cultura della pace nelle scuole SÌ alla difesa dei diritti umani in alternativa al militare. Creazione di  strutture  istituzionali. per la difesa popolare nonviolenta.   alla riduzione delle spese militari per la dignità  del lavoro e del reddito   SÌ al diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare SI alla protezione di disertori e renitenti SI  al mantenimento dello stato di diritto e non al codice militare o stato di guerra 

NO alla guerra in Europa, all’invio di armi in zone di conflitto; no alla partecipazione italiana al conflitto, no al ripristino della leva militare, no alle missioni militari all’estero NO all’economia di guerra, alla riduzione della spesa sociale per finanziare l’industria delle armi, no al riarmo e alla ricerca bellica nelle nostre scuole e università NO alla propaganda militare nelle scuole, no alle politiche securitarie . Fuori l’italia dalla guerra OBIETTIAMO E DISERTIAMO

Lega Obiettori di Coscienza – v. M. Pichi 1 – 20149 Milano

 

Il 22 aprile è l’anniversario della nascita di Lenin; ed anche l’Earth Day; nonché il compleanno (70 anni) di chi vi indirizza il presente invito (Alfonso Navarra – cell. 340-0736871).

Ci vediamo – si spera in modo informale e rilassato – in LOC, chi può, per pranzare insieme alle 13:00, e guardare poi insieme, su un grande schermo, un film sul pacifismo della rivoluzione di ottobre.

La LOC – Lega obiettori di coscienza – ha la sede in via Mario Pichi, 1, che è una traversa di via Gola. Siamo ai Navigli, la fermata MM più vicina è la Stazione di Porta Genova.

Il numero di telefono fisso della sede è lo 02-5810.1226.

Vicino alla LOC c’è la pizzeria Magolfa dove si può ordinare la pizza. Oppure si possono comprare piatti caldi alla salumeria all’angolo via Pichi – via Gola.

 

Il film proposto alla visione è intitolato “I dieci giorni che sconvolsero il mondo“, la regia è del russo Sergey Bondarchuk. E’ stato girato nel 1982.

E’ tratto dal libro del giornalista americano John Reed ed è una ricostruzione degli ultimi dieci giorni della Rivoluzione d’ottobre, vista attraverso gli occhi del reporter (interpretato da Franco Nero) e della sua compagna (Sidney Rome).

Non è certamente un capolavoro, ma è significativa la cronaca che fa dell’assalto al Palazzo d’Inverno e come illustra ruolo di Lenin e dei bolscevichi nel guidarlo, trascinando con sé il composito mondo dei delegati sovietici (armati di fucile nella sala della conferenza!).

Significativa perché può permetterci una riflessione sull’importanza del considerare la pace una priorità costitutiva della costruzione di un nuovo ordine sociale; e sulla differenza esistente tra una visione antimilitarista e una visione pacifista, con possibilità o meno di contatto reciproco.

 

Lenin, da capo dei commissari del popolo, si batté per una pace unilaterale, immediata e separata rispetto agli accordi con la Francia e l’Impero britannico, accettando a Brest-Litovsk, il 3 marzo 1918, la perdita di un quarto dei territori europei in favore della Germania. Ma già il 15 dicembre 1917 era stato concluso, con la Germania e l’Austria, l’armistizio. La possibilità di avere respiro per costruire il primo Stato comunista della storia del mondo e la speranza di una rivoluzione mondiale proletaria valevano bene le consistenti rinunce territoriali!

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *