Palle

di Pabuda

 

quando

mi girano tanto

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le palle, m’intossico

più del solito

(e Mr. Reynolds –

il tabaccaio globale –

è già lì che balla,

dall’altra parte dell’Atlantico!)

quando mi girano tanto le palle,

quasi non riesco a ragionare

eppure… le palle

mica le uso per pensare!

quando mi girano tanto

le palle

in un certo senso m’impigrisco.

non so se è il verbo giusto,

ma per esser educato

quel tipo inconcludente

e tipico

di svacco mentale,

di scazzamento totale

così lo definisco.

quando

mi girano tanto le palle

quasi un po’ mi vergogno:

il giramento stesso

delle palle mie,

a pensarci bene,

è un’imperdonabile

spreco d’energie:

per spiegare il fenomeno

non serve scomodare

astruse scienze:

basta vedere, che

se mi giran tanto le palle,

finisce che il massimo

che m’arrischio a fare

è scrivere in rima

‘ste scemenze.

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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