«Papà, che significa stato di emergenza?»

Un dialogo fra padre e figlio “giovincello”… senza malizia

di Domenico Stimolo

MauroBiani-emergenza

FIGLIO – Papà, che significa stato di emergenza?

PADRE – Domanda complicata, caro figlio… ci sono tante sfaccettature, punti di vista… il contesto….

F. – Già. Ma, giusto per fare esempi concreti, cos’è lo stato di emergenza promulgato in Francia dopo il terribile massacro del 13 novembre operato da terroristi che hanno proclamato la distruzione dei “nemici” e degli innocenti, come nella vecchia matrice nazi-fascista? (pur essendo ancora piccolo ho letto qualche libro)

P. – Un atto che si “tocca per mano” è il divieto di effettuare manifestazioni pubbliche, definite per legge: “possibili di provocare disordini”, come avvenuto domenica a Parigi, proibendo cortei o altro di similare che erano rivolti a sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato di gravissimo rischio distruttivo che incombe su Madre Terra e sull’umanità intera a seguito dell’esteso avvelenamento climatico che riguarda tutti (un enorme supremo mostro “oscuro”, provocato dalle ingordigie dello sfruttamento generalizzato, che tendenzialmente non fa distinzioni di classi e di luoghi); per cercare di dare indicazioni dal “basso” – strumenti fondamentali della partecipazione e della democrazia – all’enorme platea planetaria (con decine di migliaia di presenze) che si riunisce a Parigi per la Convenzione sul clima dell’Onu, COP 21.

F. – Ma papà le manifestazioni pubbliche non sono forse momenti di aggregazione collettiva nelle molteplici forme da sempre operate, con i princìpi di Libertà fondamentali vigenti? Se fosse così non si dovrebbero vietare tutte le occasioni di pubblici incontri esercitati al chiuso e all’aperto?… Anche per scongiurare eventuali pericoli? Ti risulta che dopo il multiplo assassinio del 13 novembre, a Parigi o nella Francia intera siano stati proibiti in maniera eclatante eventi: musicali, sportivi, politici, di sdegno contro l’enorme violenza consumato dai vili terroristi, e quant’altro di similare compresi i comizi delle imminenti elezioni regionali (si vota la prossima domenica)? Ma, la stessa “Conferenza sul clima” non è una manifestazione pubblica organizzata dalla Francia in conto dell’Onu?… ci è stato detto anche a scuola. Perché solo il corteo?

P. – Caro figlio, sei troppo giovane, per capire le contraddizioni del sistema. E’ difficile cercare di spiegare. Il dato è che ci sono stati oltre 300 cittadini fermati e portati nei luoghi di polizia… meno male che non ci sono feriti ( giusto per capire la corretta essenza delle cose verificatosi). Hanno più colpito le “immagini” trasmesse e la foga dei commentatori che la virulenza degli atti di offesa complessivi, anche se “gli scemi d’uso” non si risparmiano mai… come avvenuto (erano pochi in verità) nell’offesa alla memoria dei morti del 13 novembre. Certo, la proibizione di una manifestazione sulla peste che infesta il mondo (male assoluto) offusca le civiche coscienze. Manifestazioni, partecipatissime, sono state fatte in tantissime altre città della nostra Gaia Terra. Poi, a Parigi, in mattinata c’è stato anche un altro evento di difesa, contro l’avvelenamento ambientale, oltre 10.000 cittadini si sono schierati in fila tenendosi per mano; inoltre, migliaia di scarpe sono state posate in piazza della Repubblica per rappresentare i manifestanti bloccati dallo stato di emergenza proclamato.

F. – Papà, è vero che due giorni prima del preannunziato corteo ventiquattro cittadini, senza accusa di reato, sono stati obbligatoriamente “conferiti” a residenza obbligatoria? Queste azioni non infrangono scandalosamente le regole universali di libertà storicamente conquistate nella nostra Europa?

P. – E’ vero! L’ “atto preventivo” lo stabilisce, purtroppo, fra le tante altre disposizioni dello stato di emergenza.

F. – E poi cosa c’è ancora?

P. – Può diventare operativo per “pericolo imminente” e violazioni dell’ordine pubblico, “ calamità pubbliche”. Altre disposizioni: si vieta la circolazione di persone a autoveicoli nei luoghi e negli orari comandati; definizione di aree di sicurezza dove può essere disciplinata la presenza dei cittadini; vietare la presenza di cittadini che a discernimento degli organi istituzionali possono costituire “ostacolo”; vietare riunioni ove si possono “creare disordini”; il ministro dell’Interno e i prefetti possono ordinare perquisizioni domiciliari e controlli alla libertà di informazione. Per ora dura tre mesi.

F. – E’ terribile!

P. – Speriamo che i mille e più gangli del potere speculativo che incatenano il mondo ti lascino crescere, nel fisico e nella tua coscienza libertaria, nella ricerca operativa della vera Libertà. Già tanti sono i morti e le distruzioni lasciati sul campo della battaglia planetaria.

LA VIGNETTA E’ DI MAURO BIANI

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *