POESIA BLUES GIULIANO MORI in MILANO

a cura di Sandro Sardella

un libro manufatto .. una edizione underground .. un poeta e musicista

metropolitano .. parole entrano nelle crepe dei muri e lasciano aperte

fessure dalle quali passa della luce ..

blues che non parlano soltanto ma camminano suonano on the road ..

blues caustici alla convivenza civile (?!) dei nostri giorni ..

dico la parola blues e .. citando il filosofo Carlo Sini:  “.. Chiunque la

utilizzi, lo fa aggiungendovi la sua ‘pronuncia’, la sua bocca e la sua

lingua, il suo cuore e la sua carne, il suo sapere e i suoi desideri, le

sue speranze e le sue paure: e non c’è in fondo mai altro che questo,

anche nei dizionari. .. “

Giuliano Mori : “Esisto dentro a un blues” – Poesie in blues –

officine editoriali bici parlanti – Milano

 

*

Esisto dentro a un blues

 

Esisto dentro a un blues

Come il buio nella via

Verità indolente malia

Amo l’assurdità in un rosso tannico

Ho l’anima fragile come sospiro

Che si insinua tra le fibre del mio cuore

E non mi fa più dormire e mi accarezza il seno

 

Esisto dentro a un blues

Cantato a mezza voce

Nelle notti intriganti

Esisto dentro a un blues

Come acrobata nel vuoto

Perché il blues non ha certezze

Amo l’assurdità in un rosso tannico

Ho l’anima fragile come sospiro

 

*

IO ESCO

 

Sarebbe bello riuscire a far stare

tutto il mondo in un appartamento

così si potrebbe fare

il punto della situazione

e mettere un po’ d’ordine:

Una guerra sulla scrivania,

una nella libreria,

un’altra vicino al calorifero,

un attentato nell’anticamera,

un colpo di stato sul divano,

“C’è sempre una rivoluzione nell’armadio”

un tifone nel lavandino,

una inondazione nel cesso,

un terremoto nel letto,

uno tsunami nella lavatrice,

un riscaldamento eccessivo nel salotto,

uno scioglimento preoccupante nel frigorifero,

uno sversamento di petrolio nella vasca da bagno,

un black out in cucina,

un litigio petulante sul balcone,

una scena d’amore nello sgabuzzino,

una rapina nel salvadanaio,

un incendio nel solaio …

allora io esco, chiudo la porta, scendo le scale e vado via

 

Una crisi economica nel cassetto,

un muro dentro il letto,

un esodo sul pianerottolo,

un’agonia perenne nel televisore

 

*

Allora il blues

 

Allora il blues ci ha uniti per un attimo

Allora il blues era la nostra libertà

In mezzo alle piazze, da soli contro tutto

Allora il blues ci ha messo alla prova

Nel freddo, nel vento, sotto pressione

Ma ci siamo ribellati alla fine con una

Nota blues prima della fine, poco prima della fine.

Allora il blues mi ha dato la forza di vivere

Allora il blues mi ha dato il diritto di vivere

In mezzo alla gente, in mezzo alla gente comune

Allora il blues ci ha dato l’illusione

La spinta per saltare addosso alla vita

La spinta per ribellarsi alla morte

La voglia di cantare più forte nel temporale

Contro le saette e gli incendi

Allora il blues è la conclusione di tutto

La conclusione dell’amore e l’inizio di un amore più forte

Allora il blues ci ha baciato in bocca

Allora il blues ha fatto l’amore proprio con me

Con la mia solitudine sempre ogni minuto

E mi sono sentito più solo con un blues

Allora il blues è un uccellino che vola felice

è una sola possibilità per salvarti

E basta che canti un blues per far arrivare tanti amici

Che canteranno con te. Allora il blues

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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