Poesia .. nonostante tutto, Gennadij Ajgi

a cura di Sandro Sardella

 

GaEle  è una piccola casa editrice in Valcuvia nelle Prealpi adagiate

sopra Varese e a ridosso del Lago Maggiore .. “GaEle” (Gaetano

Blaiotta – Elena Danelli) fa delle piccole preziose pubblicazioni a

tiratura limitata .. libri manufatti .. impreziositi sempre da un lavoro

pittorico originale ..

ho tra le mani “Gli ideogrammi di dio” di Gennadij Ajgi” a cura di

Paolo Galvagni .. copia n.48 di 77 .. opera su carta di Korot ..

Gennadij Ajgi (1934/2006) poeta nazionale della Ciuvascia .. poeta

russo  .. e gli editori “provocatoriamente” hanno scelto di pubblicare

Ajgi perché infastiditi dalla stupida “russofobia” imperante nell’Italy

e nella sfasciata Europa .. una scelta per ribadire quanto la cultura

non debba avere confini e che l’incontro la conoscenza sono un vivo

collante contro la guerra per una decente convivenza tra i popoli ..

 

mentre i cannoni dettano il ritmo tra le macerie di una civiltà

devastata .. è cosa utile e salutare ascoltare altre musiche di

sottofondo .. è un libro fragile vivido di scintille che custodiscono una

cosmologia privata .. il volo libero delle parole costruisce una magia

nello spazio della memoria .. con luminosità illuminazione

effervescenza evanescenza .. il vento del tempo scuote la mano che

scrive nella ricerca di nuove forme nuovi colori fuori dal cemento

del freddo arido potere del realismo socialista ..

 

*

PARTENZA

 

Si dimenticheranno le liti,

le partenze, le lettere.

 

Noi moriremo, e resterà

la malinconia della gente

per una traccia appena avvertibile

di un’onda, allontanatasi

dai loro sogni, dal loro udito,

dalla loro stanchezza.

 

Per una traccia di quello

che un tempo era definito

da noi.

 

E perché offendersi

della vita, della gente, di te, di se stessi,

quando ce ne andremo

via dalla gente, noi insieme,

in una sola onda,

 

quando non le nevi né le rotaie, ma la musica

misurerà lo spazio

tra le nostre

tombe.

 

(1958)

 

*

SONNO: LE FORME DI ARP

 

e sussultò

il biancore del sonno – da un movimento

di forze senza nome e aspetto –

 

e chissà dove crescevano e

rumoreggiavano

una mela il sole e un colombo –

 

e poi l’interminabile mattino

nel campo senza città e senza boschi

avvampava con sagome interiori –

 

di forze – che persistevano

alla luce diurna

 

(1985)

Testo scritto per il volume dedicato al centenario

dell’artista svizzero Hans Arp (1886/1966)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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