Rapporto sulla periferia del Sistema Solare: nuovi dati e strumentazione
post ripreso da «Il tredicesimo cavaliere» (*)
Lasciata la sonda New Horizons alle soglie della Fascia di Kuiper <vedi il post precedente>, siamo quasi pronti a presentare il primo articolo che fa parte del nostro report dedicato all’esplorazione della periferia del Sistema Solare. Il report sarà probabilmente composto da due articoli che copriranno il primo eventi anteriori al 2016, mentre il secondo arriverà ai giorni nostri. Ci saranno inoltre due spin-off, che si occuperanno l’uno di una nuova promettente speculazione su eventuali incontri ravvicinati tra il Sole e le stelle a lui più vicine, avvenuti in un lontano passato. L’altro spin-off (che però vi presentiamo per primo, di seguito) tenta la classica “mission impossible”: dare notizia di alcuni tra i più interessanti strumenti hardware e database che i ricercatori hanno utilizzato per il loro lavoro, o che potranno utilizzare da qui a poco. Si tratta evidentemente di scelte discutibili e tutt’altro che esaustive, ma speriamo che l’informazione offerta sia sufficiente a illuminare il percorso che proponiamo. Attenzione: i riferimenti cronologici presenti nel testo si riferiscono alla data di pubblicazione delle fonti.(Roberto Flaibani)
L’ARTICOLO – traduzione e adattamento di Roberto Flaibani – CONTINUA QUI: https://il13mocavaliere.wordpress.com/2017/02/19/rapporto-sulla-periferia-del-sistema-solare-nuovi-dati-e-strumentazione/ con schede su WISE cioè Wide-field Infrared Survey Explorer lanciato in orbita terrestre dalla NASA nel dicembre 2009 che ha eseguito nel 2010 e nel 2011 due complete scansioni della sfera celeste nell’infrarosso; su PAN-STARRS ovvero il telescopio da 1,8 metri posto sul picco più alto delle Hawaii è il primo strumento in uso all’osservatorio PAN-STARRS (Panoramic Survey Telescope & Rapid Response System); su CHIMERA ovvero the Caltech HIgh-speed Multi-color camERA, messo a punto dagli ingegneri del CalTech
FONTI:
WISE: New Stars and Brown Dwarfs
by PAUL GILSTER on March 10, 2014
New Eyes on the Kuiper Belt
by PAUL GILSTER on March 7, 2016
PanSTARRS: Digital Sky Survey Data Release
by PAUL GILSTER on December 20, 2016
Deep Space Projects for Citizen Scientists
by PAUL GILSTER on Febbraio 16, 2017
L’eco luminosa dell’esplosione che produsse Cassiopea A. La brillante nube centrale di polvere è l’onda d’urto che si muove attraverso lo spazio interstellare, riscaldando la polvere che trova sulla sua strada. L’onda d’urto viaggia veloce, a una velocità media di circa 18.000 chilometri al secondo, che comunque è solo il 6% di quella della luce. L’esplosione si è propagata fino alla distanza di 21 al cioè anni luce dal punto dove si è generata. Il lampo luminoso si è mosso più veloce (cioè alla velocità della luce) avendo coperto oltre 300 al al momento in cui WISE ha scattato questa fotografia. Gli echi colorati in arancione più lontani dai residui centrali provengono dalla polvere riscaldata quando il flash luminoso della supernova ha raggiunto la polvere, secoli dopo l’esplosione originale.
(*) Con questo post continuano – tendenzialmente ogni domenica in “bottega” ma ogni regola avrà le sue eccezioni – la collaborazione e lo scambio di link con “Il Tredicesimo Cavaliere 2.0” ovvero <https://il13mocavaliere.wordpress.com> che si è da poco rinnovato. [db]