RWM: VIA LE BOMBE O SI ALLA VIA?

RWM: Un appello alla Presidente della Regione, alcuni interventi e l’appuntamento del 14 dicembre di fronte alla fabbrica di Domusnovas.

 

 

Sono giorni sono decisivi per il futuro della fabbrica di morte (bombe e droni) dell’iglesiente, se discute e non solo in Sardegna, e oltre che posizioni, preoccupazioni e mobilitazioni, gira anche una raccolta di firme indirizzata alla Presidente della Giunta Regionale della Sardegna, Alessandra Todde e per domenica 14 dicembre c’è un nuovo presidio di fronte alla fabbrica di Domusnovas.

 

La presidente Todde ha già scelto: si piegherà allo Stato Italiano e all’RWM

di Samed Ismail, su Pressenza

Uno schiaffo alla Sardegna, un regalo alla Meloni e ai signori della guerra.

Alla Conferenza per la Pace promossa dall’Arci la Presidente della Regione Alessandra Todde, seduta dietro la bandiera della Palestina, ha fatto capire che, con buona probabilità, darà l’approvazione all’ampliamento dell’RWM.

Un discorso triste quello della Presidente, che descrive l’RWM come simbolo del ricatto al quale è sottoposta la Regione Sardegna, descritta come un’istituzione svuotata, tenuta in scacco dallo Stato Italiano su tutti i fronti, o almeno su quelli decisivi.

Giustamente la Todde dice di rappresentare un’Istituzione e che il suo dovere va verso la Legge, la stessa Legge che, aveva appena ammesso, soffoca di fatto la Sardegna e ostacola il compito della Regione Sardegna.

Il tema della Conferenza era la corsa al riarmo e la tendenza inarrestabile alla guerra. La domanda che abbiamo posto e che poniamo è questa: se domani la Guerra verrà imposta per Legge la Todde, come tutte le altre Istituzioni, sceglierà di difendere la Legge o il popolo che rappresenta?

Conferenza ARCI

Ha detto di non voler essere ipocrita, di non volerci ingannare promettendo che dirà NO all’RWM. Invece non è ipocrisia parlare dietro una bandiera che rappresenta il sangue di centinaia di migliaia di persone, che in un secolo hanno lottato con coraggio sacrificando tutto e dire chiaramente: io non negherò il mio sostegno ai criminali che vi stanno sterminando perché questo mi impone la Legge?

Annuiva quando si diceva che ogni volta che la Germania si è riarmata è scoppiata una guerra mondiale. È ironico, visto che la Rheinmetall non solo è un’azienda tedesca, ma addirittura la più importante sia in Germania che nel quadro del piano europeo di “Rearm Europe”.

Un discorso triste ma sobrio, che però si è perso nel finale. Todde ha chiuso in lacrime richiamando all’importanza “dei piccoli gesti”, della pace che se ci credi davvero si realizza. È desolante che un’Istituzione così importante parli in questi termini, anzi, ci ricorda perché nessuno va più a votare, perché non crediamo più nella farsa della pace e della democrazia.

Difronte ad un genocidio senza precedenti, difronte al mondo civile, quello della Legge della Todde, che si schiera compatto al fianco di “Israele”, di fronte all’imminente Guerra Mondiale noi dovremmo davvero credere che siano “i piccoli gesti” e il buon cuore a salvarci?

Visto che la Regione ha già deciso dobbiamo essere ancora di più a manifestare fuori dai cancelli dell’RWM DOMENICA 14 DICEMBRE, appuntamento ore 10:30 stazione Villamassargia.

Un popolo che chiede un grande gesto e lotta ha più potere di una Regione che dice di avere le mani legate!

CHIUDIAMO LA FABBRICA DI MORTE!
A FORAS RHEINMETALL!
PER LA SARDEGNA
PER LA PALESTINA
PER LO YEMEN
PER NON VENIRE TRAVOLTI DALLA GUERRA

Samed Ismail- GPI (Giovani Palestinesi d’Italia) 07.12.25, https://www.pressenza.com/it/2025/12/la-presidente-todde-ha-gia-scelto-si-pieghera-allo-stato-italiano-e-allrwm/

l’appello alla Presidente Alessandra Todde

QUI change.org caso-rwm-lettera

Il problema-Caso RWM: i pareri tecnici non devono diventare alibi per le scelte politiche

Onorevole Presidente,

nel suo intervento alla Conferenza Euromediterranea per la pace “Nel Mare di Mezzo”, organizzata dall’ARCI, Lei ha espresso l’intenzione della Giunta Regionale di approvare l’ampliamento dello stabilimento RWM di Domusnovas-Iglesias, attualmente bloccato perché realizzato in modo irregolare, come stabilito nel 2021 dal Consiglio di Stato.

Riteniamo che Lei debba necessariamente farsi carico della difesa dell’ambiente, della sicurezza e della salute della popolazione di cui è responsabile.

Sa bene che rilasciare un’autorizzazione in queste condizioni significa, tra il resto, creare un grave e pericoloso precedente, perché cancella la certezza del diritto di cui lei, in qualità di Presidente della Regione, deve invece farsi garante.

Rilasciare un’autorizzazione in queste condizioni significa assicurare il via libera a una società che è convinta di potersi muovere nella nostra isola senza ostacolo alcuno. Significa mettere una pietra tombale sulla residua fiducia dei sardi verso le istituzioni che queste regole dovrebbero garantire, in un periodo in cui la legittimità della classe politica è pressoché totalmente scaduta.

Lei ha deciso di assumersi un incarico di peso in un territorio difficile, martoriato da secoli di assalti speculativi, in un periodo in cui è più che mai indispensabile una figura politica di alto profilo in grado di opporsi alle pressanti e ossessive attenzioni di chi è convinto di poter barattare la nostra terra e la nostra dignità con proposte offensive e umilianti; proposte che si trasformano in minacce e imposizioni laddove non incontrano il favore delle nostre comunità e della classe politica che ci dovrebbe rappresentare.

Finora a contestare l’ampliamento della RWM sono state soprattutto organizzazioni ambientaliste, pacifiste e sindacali, che hanno portato la questione anche davanti ai tribunali. In queste sedi la Regione Sardegna e i suoi legali si sono sempre schierati a favore dell’azienda e delle sue richieste. Vorremmo che, per una volta, le cose andassero in modo diverso.

Nella recente istruttoria per la VIA ex-post per l’ampliamento RWM sono emerse enormi problematiche: l’istruttoria è incompleta e vi sono evidenti irregolarità amministrative e violazioni delle norme di tutela dell’ambiente e della sicurezza, problematiche illustrate nelle lettere e nella documentazione che le organizzazioni impegnate a difendere l’ambiente, la salute e la sicurezza della popolazione Le hanno indirizzato da settembre ad oggi.

In presenza di problemi così seri, la Giunta non può che esprimere un parere negativo sull’ampliamento della fabbrica RWM. Le motivazioni che Lei ha indicato per giustificare un eventuale parere positivo risultano deboli e non rispondenti al vero, e si riassumono così:

Se la giunta non deliberasse un parere positivo per l’ampliamento RWM, verrebbe commissariata.
Non corrisponde a verità: la decisione è di esclusiva competenza della Giunta, che può legittimamente deliberare sia in senso positivo che negativo. Il TAR non ha disposto un eventuale commissariamento della Giunta, ma la nomina di un commissario ad acta con il mandato di decidere (in un senso o nell’altro) qualora la Giunta non assumesse una decisione entro il 16 dicembre.

La giunta deve quindi deliberare sulla VIA per l’ampliamento, e per quanto detto, il parere finale non può che essere negativo.

Ovviamente ci si può aspettare dalla RWM l’impugnazione della delibera davanti al TAR, ma considerate le evidenti violazioni nella realizzazione dell’ampliamento, il giudizio del tribunale dovrebbe confermare il parere negativo della Regione Sardegna.

Nel caso opposto, cioè se la Regione dovesse dare parere favorevole, sarebbe scontato un ricorso al TAR da parte delle organizzazioni scriventi

Se gli uffici danno un parere positivo per l’ampliamento, la Giunta e la Presidenza si devono necessariamente allineare.
Anche questo non corrisponde a verità, in quanto la responsabilità e le conseguenze della decisione rimangono in capo alla Giunta; in ogni caso non sarebbe la prima volta che gli uffici regionali conducono istruttorie parziali e forniscono pareri erronei. È già successo proprio con la RWM, quando nel 2018 gli uffici regionali avevano suggerito, erroneamente, di esonerare gli ampliamenti RWM dalla VIA, e la Giunta Pigliaru si era allineata a questi pareri, assumendo a sua volta una decisione erronea, annullata tre anni dopo dai tribunali.

I lavoratori sono preoccupati per il posto di lavoro
Nella situazione presente, nessun posto di lavoro è a rischio, la situazione occupazionale attuale non verrebbe per nulla influenzata da un eventuale diniego all’ampliamento: sostenere il contrario sarebbe solo strumentale.

I rischi ambientali sono minimi.
Parliamo di uno stabilimento classificato “ad alto rischio di incidente rilevante” realizzato all’interno dell’area di rispetto di un corso d’acqua ad alto rischio di esondazione, come si può parlare di bassi rischi ambientali?

Nella Sua comunicazione, inoltre, sembrano essere secondari gli aspetti etici e politici legati alla produzione di armamenti.
Il mondo si trova sul limite del baratro della guerra totale e siamo tutti chiamati ad impedire con ogni mezzo che questo accada. Ognuno dalla posizione in cui trova e per quanto gli compete, ma le Istituzioni hanno un ruolo cruciale. L’eventuale ampliamento porterà a triplicare la produzione delle micidiali bombe per aereo della serie MK, un vanto della RWM, e ad aumentare vertiginosamente la produzione di droni killer di brevetto israeliano, gli stessi utilizzati in molti teatri di guerra, a guida autonoma e con licenza di uccidere in base ad algoritmi ed intelligenze artificiali. Ha senso che tutto questo, oltre che motivo d’orgoglio per RWM, diventi una riga di troppo nel Suo curriculum vitae, dato che Lei ha mostrato in diverse circostanze una sensibilità spiccata nei confronti della pace? Nel qui ed ora potrebbe essere avviato un nuovo processo in Sardegna, un progetto che la possa far diventare un ponte di pace nel Mediterraneo, un luogo di coraggio e di reazione alla guerra.

La normativa assegna la decisione finale alla Giunta, proprio per una verifica della completezza delle istruttorie e della correttezza dei pareri raggiunti. Non c’è alcun obbligo di allinearsi ai pareri espressi dagli uffici, casomai il contrario.

Esortiamo quindi ciascun membro della Giunta e lei stessa a non utilizzare i pareri degli uffici come schermo, ma ad assumersi la responsabilità politica della decisione finale, legittimamente e sulla base di quanto emerso sino ad ora. La esortiamo, Presidente, a non farsi intimorire dalle pressioni governative e dalle vane minacce di commissariamento o di ricorsi, e di deliberare in tutta legittimità un parere negativo e ben motivato contro l’ampliamento della RWM. E, se non dovesse riuscire da sola, investa allora di questa grande responsabilità il Consiglio Regionale tutto, affinché ogni singolo consigliere rappresenti con chiarezza e senza filtri la propria posizione di fronte ai sardi sulla questione specifica, ma anche sul più ampio tema di consegnare la Sardegna ad un utilizzo bellico generalizzato: vogliamo essere la Terra che prepara le guerre di tutto il mondo, presenti o future o quella che sa dare una storica sterzata verso la pace?  Se ci si esprime contro il genocidio palestinese con una mozione del Consiglio Regionale per il cessate il fuoco a Gaza e il riconoscimento dello Stato di Palestina, sarebbe possibile per esempio esprimere anche un giudizio politico di contrarietà alla presenza di questa società in terra sarda e porre in essere ogni azione utile a impedire la realizzazione di materiale bellico e il traffico sul nostro territorio e attraverso i nostri porti.

Ribadiamo che per quanto ci riguarda siamo pronti a difendere le ragioni del diniego all’ampliamento anche nei tribunali, e le violazioni sono talmente evidenti che, come già sottolineato, il giudizio non potrebbe che confermare il parere negativo della Regione Sardegna. Sarebbe oltretutto un sollievo vedere i legali della Regione, per una volta, schierati a favore dell’ambiente, della salute e della sicurezza dei sardi, aspetti che avrebbero ripercussioni sul mondo intero.

Se invece, come purtroppo si prospetta, la Regione dovesse approvare l’ampliamento RWM, saranno le organizzazioni da sempre impegnate, ancora una volta, a dover presentare ricorso al TAR contro una scelta inaccettabile oltre che errata.

Un’eventuale decisione positiva, lo ripetiamo, consentirebbe infatti di ampliare il business di una fabbrica che produce ordigni di tutti i tipi, persino Droni Killer israeliani, che esporta poi verso paesi impegnati nelle guerre in corso, come l’Arabia Saudita, l’Ucraina, la Turchia.

Presidente Todde, la pace è la più grande opera di prevenzione delle catastrofi climatiche e della perdita del senso di umanità, Le chiediamo di spendersi in questa direzione. Ci troverà al suo fianco. C’è ancora un po’ di tempo, ci ripensi, non tradisca i suoi principi e quelli di chi ci ha creduto dandole il voto, ma anche di chi, pur non avendola votata, è pronto a sostenere con lei questa causa.

Cagliari 7 dicembre 2025

primi firmatari

Italia Nostra Sardegna, USB Sardegna, Comitato Riconversione RWM, WarFree – Lìberu dae sa gherra, COBAS Cagliari, Cagliari Social Forum, Partito Comunista Italiano Sardegna, Su Entu Nostu, Le Radici del Sindacato CGIL Sardegna,Rete Iside, Confederazione Sindacale Sarda.

Anche qui manifestosardo.org

L’APPUNTAMENTO DI DOMENICA 14 DICEMBRE

Domenica 14 dicembre, ore 10.30 Stazione Villamassargia

 

CORTEO CONTRO L’AMPLIAMENTO DELLA RWM | REGIONE, DA CHE PARTE STAI?

Il vergognoso ultimatum imposto dal TAR alla Regione Sardegna riguardo all’ampliamento abusivo della RWM, sta volgendo al termine e nulla sembra trapelare dal palazzo del potere. Potrebbe sembrare un buon segnale, eppure la realtà è più cruda.

Se la Regione non si pronuncia, lo Stato metterà una pezza con il commissariamento. E questo significa sacrificare ulteriormente la nostra terra sull’altare dello sfruttamento e della produzione bellica.

Un giochino politico sottile, che vuole portare la decisione a Roma, lontano dai sardi e dalle sarde. E noi dobbiamo impedirglielo.

Noi, popolo sardo, abbiamo il dovere di opporci all’ennesimo scempio: permettere alla RWM di aumentare i suoi profitti intrisi di sangue in cambio di una manciata di posti di lavoro;

abbiamo il dovere di opporci all’ampliamento di una fabbrica di morte,che collabora con aziende israeliane complici del genocidio palestinese;

dobbiamo pretendere che la Todde mantenga le sue promesse di rendere la Sardegna “ una terra di pace e solidarietà”.

Per questo il 14 dicembre non è una semplice data: è il momento della verità.

Se restiamo fermə, decideranno per noi. Decideranno che la Sardegna può essere sacrificata, sfruttata, militarizzata.

La Regione tentenna, Roma scalpita, la RWM si sfrega le mani. L’unico argine reale siamo noi: la nostra presenza, la nostra voce, la nostra determinazione.

Dobbiamo far capire che il popolo sardo non si piega.

Che non accettiamo giochi politici, commissariamenti calati dall’alto o che la nostra isola diventi complice della guerra.

Ognuno conta.

Ogni persona presente farà la differenza. Ogni assenza sarà vantaggio per l’altra parte.

Per questo il 14 dicembre dobbiamo essere marea davanti ai cancelli della RWM.

Per difendere la Sardegna.

Per dire NO, forte e chiaro, prima che sia troppo tardi.

Il 14 dicembre o ci siamo, o decidono contro di noi.

E noi ci saremo. Tutte e tutti.

SCRIVIAMO INSIEME LA STORIA

Villacidro, deposito materiali per RWM

MANIFESTADA CONTRA S’AMMANNIADA DE SA RWM | REGIONE, DAE CALE PARTE ISTAS?

Su birgongiosu ultimatum, impostu dae su TAR a sa Regione Sardigna a pitzu de s’ammanniada abusiva de sa RWM, istat acabbende, e nudda paret essire de su palatzu de su podere.

Pro nois no est unu signale bellu, pro ite pentzaus ca sa regione si cheriat fàere cummissariare pro fàere detzìdere a unu comissàriu mandadu dae su guvernu italianu, ca no bidet s’ora de donare is permissos a sa RWM pro raddopiare sa produtzione de armas.

E su guvernu atuale est prontu a sacrificare sa terra nostra a pitzu de s’altare de s’isfrutamentu e a dda rèndere semper prus còmplitze in sa produtzione de bombas.

Unu giogu polìticu sùtile, chi bolet istesiare sa detzisione cara a Roma, a tesu de sos sardos e de sas sardas. E nois depimus firmare custu protzessu.

Nois, pòpulu sardu, tenimus su dovere de nch’opònnere a s’ennèsima matantza:

permìtere a sa RWM de crèschere sos profetos suos prenos de sàmbene in càmbiu de una pariga de postos de treballu. Pro custu si depemus opònnere a s’ammanniada de una fàbrica chi produet morte e chi collàborat cun aziendas israelianas còmplitzes de su genotzìdiu palestinesu.

Nois, pòpulu sardu, depimus pretèndere chi sa Todde rendat beras sas promissas suas de fàere sa Sardigna “una terra de paghe e solidariedade”.

Pro custu su 14 de Nadale no est una sìmplitze data: est su momentu de sa veridade.

Si abarramus firmos, ant a detzìdere pro nois. Issos ant a detzìdere chi sa Sardigna podet èssere sacrificada, isfrutada, militarizada.

Sa Regione timet, Roma marrat, sa RWM si frigat is manos. E s’ùnicu beru àrgine semus nois: sa presèntzia nostra, sa boghe nostra, sa determinatzione nostra.

Su 14 de Nadale depimus fàghere cumprèndere chi su pòpulu sardu non s’arrendet;

Chi no atzetamus is giogos polìticos, dèlegas caladas dae s’artu, o chi s’ìsula nostra devèngiat còmplitze de sa gherra.

Cadaunu est de importu.

Cada persona presente at a fàghere sa diferèntzia. Cada assèntzia at a èssere vantàgiu pro s’àtera parte.

Pro custu su 14 de Nadale depimus èssere marea a in antis de is cantzellos de sa RWM.

Pro amparare sa Sardigna.

Pro nàrrere unu NO, forte e craru, prima chi siat tropu tardu.

Su 14 de Nadale: o nos semus, o ant a detzìdere contra de nois.

E nois nos amus a èssere.

ISCRIEMUS IN PARIS S’ISTÒRIA

E, dato che in Sardegna la lotta contro basi militari e fabbriche di bombe va sempre di pari passo con la solidarietà col popolo palestinese, segnaliamo anche l’appuntamento di venerdì 12 a Cagliari, la maratona dei testimoni: https://www.pressenza.com/it/2025/12/a-cagliari-la-maratona-dei-testimoni-mentre-il-mondo-tace-noi-ricominciamo-a-correre/

Approfondimenti e dibattito

in Bottega

17/11/2025 https://www.labottegadelbarbieri.org/rwm-domusnovas-disinneschiamo-le-bombe

9/10/2025 https://www.labottegadelbarbieri.org/le-armi-della-cgil/

23/01/2024 https://www.labottegadelbarbieri.org/assolta-la-rwm-la-fabbrica-di-bombe/

 

Mediterraneo tra guerra e pace, il caso Sardegna cittanuova

Sardegna, via libera alle bombe. Rwm verso il sì della Regione e i movimenti insorgono  italiachecambia

“Ecco a Villacidro i tubi della fabbrica delle bombe Rwm”: comitati e associazioni scrivono a Todde  youtg.net

L’ampliamento della RWM, i pacifisti chiedono la revoca delle autorizzazioni https://www.rainews.it/tgr/sardegna

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

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