Scor-data: 6 novembre 1834

Nasce Davide Lazzeretti

di Energu (*)

Profeta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”. Molti i temi possibili. Per esempio nel mio (babelico) archivio rispetto al 6 novembre avevo appunti su:

1100: muore re Abdu Abdallah Mohammed; 1494: muore Solimano «il magnifico»; 1716: in piemonte una storia esemplare di streghe; 1801: Volta presenta la pila; 1835: una strana storia scovata da Marco D’Eramo; 1868: Nuvola Rossa e Sherman firmano la pace; 1884: bonifica dell’agro pontino, una storia di braccianti ravennati; 1943: liberata Kiev e davanti allo stadio saerà eretto un monumento alla «partita della morte»; 1954: nasce la comunità dell’Isolotto;  1971: prima azione Greenpeace;  1985: storia di pedofilia coperta dal Vaticano; 1988: su Raidue inizia «Nonsolonero»; 2010: muore Misha Seifert, «il boia di Bolzano».

Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

Redazione
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Un commento

  • 18 agosto 1878: in ricordo di Davide Lazzaretti vittima (anche) della “psichiatria” lombrosiana
    di VITO TOTIRE (*)
    Il 18 agosto 1878 un rappresentante di quelle che alcuni chiamano “forze dell’ordine” uccise Davide Lazzaretti. Non ho nessuna competenza per aggiungere riflessioni o osservazioni originali sulla figura del “profeta dell’Amiata”; piuttosto il rammarico di non essere riuscito a raccogliere invito di un carissimo amico ferroviere e avanguardia delle lotte dei lavoratori per la sicurezza , Bruno Puccioni, a visitare i luoghi nei quali lui, Bruno, era di casa. Sta di fatto che in tanti hanno scritto e raccontato (di recente anche Simone Cristicchi), anche a seguito di importanti ricerche, sulla figura di Lazzaretti.
    Lui e il movimento che egli ha rappresentato hanno subito la repressione dei poteri forti alleati di fatto tra di loro per stroncare una realtà umana associativa che realizzava pratiche di solidarietà nell’ambito di una strategia che gli storici hanno definito di “socialismo utopistico”. Con un ruolo ancillare nei confronti del potere politico ed economico Cesare Lombroso ha sostenuto ed avallato di fatto ex post il crimine con un tentativo di psichiatrizzazione di Lazzaretti e del suo movimento; Lazzaretti è stato definito un “malato mentale” affetto da “monomania mistica” , “mattoide” . La presunta o asserita concomitanza di un disturbo epilettico forniva alla ideologia positivista un assist per sostenere la causa organica dell’altrettanto presunto “disturbo” ; Lombroso sentenziò dopo essersi impossessato delle spoglie di Lazzaretti, senza averlo mai conosciuto o incontrato, usando a supporto delle sue tesi i soliti rilievi craniometrici ed altre analoghe assurdità; poco dopo la “sentenza” di Lombroso una commissione medico-legale contraddisse questa “sentenza” ma il crimine era oramai consumato.
    Perché ricordare oggi Davide Lazzaretti ? si potrebbe pensare che la “questione” sia morta e sepolta e invece la tragica vicenda del 18 agosto 1878 evoca contraddizioni che sono ancora attuali; anzitutto perché la “ideologia lombrosiana” non è archiviata ma si è evoluta dalla misurazione del cranio allo studio delle molecole cerebrali , studio sostenuto con enfasi (attendibilità zero) dalla psichiatria
    ufficiale/accademica/universitaria in tutto il mondo. Quasi ogni mese la “stampa medica” propaganda la scoperta di nuove molecole “responsabili” della “follia” e, soprattutto, nuove molecole miracolose nel senso di “terapeutiche”, contribuendo a rafforzare ed estendere quella forma di “contenzione chimica” (senza rinunciare alla contenzione fisica !!!) fonte di enormi profitti ma contemporaneamente di gravi sciagure jatrogene.
    Nonostante ciò “cresce e si consolida” un movimento controcorrente (rispetto al potere delle multinazionali del farmaco) che indica la strada della “deprescrizione” per uscire dalla overdose planetaria di psicofarmaci proposti come panacea per i mali dell’anima e come nuovo oppio dei popoli prodotto su base industriale.
    Ora: non intendo entrare nella diatriba della cosiddetta “cancel culture” denunciata come inaccettabile da chi oggi detiene il potere economico e politico; nessuno potrà cancellare i crimini di pace di Lombroso e della psichiatria organicistica ma che “fastidio” (solo per me ?) nell’aggirarmi a Firenze il 28 febbraio 2024, nei pressi del centro sociale SMS Rifredi in cui avremmo tenuto un incontro pubblico di protesta e di denuncia della orrenda strage operaia della Esselunga, nel constatare che una strada , vicino all’ ospedale Careggi, è intitolata a Cesare Lombroso! Ho avuto un sobbalzo: non credo si tratti di una omonimia.,,
    C’è una strada intitolata alla sua vittima (una delle tante sue vittime) Davide Lazzaretti ? Consultando lo stradario di Firenze non mi pare, anche se “l’eco” della condanna a morte di Lazzaretti da Arcidosso a Firenze è indubbiamente arrivata.
    Un messaggio dunque alla signora sindaca Sara Funaro e ovviamente a tutta la città di Firenze; anche se non saranno le variazioni toponomastiche a cambiare il mondo quella targa stradalea Lombroso va rimossa e sostituita.
    (*) Vito Totire è portavoce del Centro per l’alternativa alla medicina e alla psichiatria
    Bologna, 17.8.2025

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