Scor-data: 7 maggio 1972

«Ti han massacrato quei bastardi, ti han fatto morire»

di d. b.  (*)  

Franco Serantini è pestato a sangue dalla polizia (uomini del secondo e terzo plotone della terza compagnia del I raggruppamento celere di Roma) sul lungarno Gambacorti di Pisa il 5 maggio 1972. Portato in caserma, poi in carcere. Non viene curato. Muore dopo due giorni di agonia. Si cerca di seppellirlo in fretta per non fare vedere il suo corpo martoriato.

«E’ stato un trauma assistere all’autopsia, veder sezionare

quel ragazzo che conoscevo. Un corpo massacrato, al

torace, alle spalle, al capo, alle braccia. Tutto imbevuto

di sangue. Non c’era neppure una piccola superficie

intoccata. Ho passato una lunga notte di incubi»

denuncia l’avvocato Giovanni Sorbi.

I responsabili dell’assassinio di Serantini furono coperti

dall’alto. Ed è per questo che si cercò – senza riuscirci –

di farne sparire la memoria.

In molti invece non dimenticano: a Torino gli viene dedicata una scuola, a Pisa nasce la biblioteca (e poi casa editrice) intitolata a lui e in piazza S. Silvestro nel 1982 viene inaugurato un monumento donato dai cavatori di Carrara, ogni anno ci sono manifestazioni e iniziative per ricordarlo.

 

C’è poi il bellissimo libro «Il sovversivo. Vita e morte dell’anarchico Serantini», scritto nel 1975 da Corrado Stajano, ripubblicato molte volte e nel 2008 in un cofanetto – da Bfs e A editrice – con la versione in dvd del film di Giacomo Verde «S’era tutti sovversivi». E c’è poi questa canzone scritta da Pino Masi (su una musica della tradizione popolare statunitense, ripresa da Joe Hill, Woody Guthrie e molti altri). Ecco qui sotto il testo.

Ho fatto un sogno questa notte

che Franco era tra noi

gli ho detto Franco sei morto sai

no, sono qui con voi

ha detto son qui con voi.

Ti han massacrato quei bastardi
ti han fatto morir
Non è bastato fermarmi il cuore
infatti sono qui
mi vedi sono qui.

Quello che mai potran fermare
è ciò per cui lottiamo
ed ai picchetti ogni mattina
vi darò una mano
io vi darò una mano

E sorridente com'era in vita
mi stava lì a guardar
non era morto Serantini
voleva ancor lottar
voleva ancor lottar

E da Palermo a Milano
in fabbrica o in cantiere
ovunque noi si lotterà
Franco potrem vedere
Franco potrem vedere.

Potete ascoltarla qui:

quello che mai potranno fermare – Pino Masi – – YouTube

 

 

 

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

 

Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 7 maggio avevo fra l’altro ipotizzato: 1253: Guglielmo di Rubruk lascia San Giovanni d’Acri per recarsi in missione presso i Tartari; 1915: affondato il Lusitania; 1927: arrestato Girolimoni (ma è innocente); 1953: disfatta francese a Dien Bien Phu; 1989: parte l’inchiesta a San Patrignano; 2011: a Torino condannata la Thyssen.E chissà, a cercare un poco, quante altre «scor-date» salterebbero fuori su ogni giorno.

 

Molte le firme (non abbastanza per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi, magari solo una citazione, un disegno o una foto. Se l’idea vi piace fate circolare le “scor-date” o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

Redazione
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